Yamaha X-MAX 125: la prova
Con l'occasione del nuovo motore Euro 4, Yamaha ha deciso di rinnovare profondamente uno dei modelli che più le ha dato soddisfazioni sul mercato negli ultimi anni. Parliamo del nuovo “piccolo” X-MAX 125. Le virgolette sono necessarie perché, tanto piccolo, non è. Le linee sono pressoché identiche a quelle dei grandi di famiglia, il 300 ed il 400, e il family feeling si fa sempre più forte. Oltre agli intervenienti per rendere il motore Euro 4, Yamaha ha deciso di puntare tantissimo sulla dotazione di bordo, finiture e tecnologia.
L'illuminazione è affidata ad un gruppo ottico full LED che rende la visibilità ottima in ogni condizione e anche la doppia luce dello stop abbandona la lampadina per passare ai LED. Rimangono invece a lampadina le quattro frecce. Il design del nuovo X-MAX 125 è aggressivo, le linee sono tese a partire dallo scudo, fino ad arrivare al nuovo codino, su cui poggia un'inedita sella sdoppiata, dotata di comodo supporto lombare per chi guida e impreziosita con due placche satinate. Sotto di essa, l'ampio vano sottosella offre la possibilità di ospitare fino a due caschi integrali e, grazie ad una migliore conformazione della superficie, è possibile far stare altri oggetti tra i due caschi, il tutto illuminato da una pratica luce a LED.
Confronta Yamaha X-MAX 125 con i suoi rivali
Il retroscudo ospita due capienti vani porta oggetti, uno chiuso a pressione e l'altro a chiave. Quest'ultimo, al suo interno, è dotato di una presa da 12 V ed è abbastanza spazioso per inserire smartphone anche di dimensioni abbondanti.
La strumentazione, pur mantenendo le linee del modello precedente, cambia nel look, con un nuovo disegno e colorazione per gli strumenti analogici, tra i quali trova posto un display LCD che, oltre a riportare informazioni standard quali contachilometri, trip, temperatura e tutte le altre informazioni standard, riporta anche il chilometraggio di alcune componenti come la cinghia di trasmissione. Rimanendo nella zona cruscotto, questo nuovo modello, strumenti alla mano, permette di modificare l'inclinazione del manubrio e di aggiustare di circa 5 cm, l'altezza del parabrezza
Una menzione d'onore deve essere fatta per l'introduzione della Smart Key. La chiave tradizionale, infatti, viene soppiantata da una a transponder che, anche se tenuta in tasca, fa accedere al blocchetto d'accensione.
IL MOTORE
Con l'introduzione della Normativa Euro 4, Yamaha ha dovuto rivedere il classico monocilindrico raffreddato a liquido da 125 cc a 4 tempi. La potenza, rispetto al modello precedente, perde circa un cavallo, passando a poco più di 14 CV. La trasmissione automatica con cinghia a "V" permette delle buone accelerazioni ed il motore, in generale, risulta silenzioso e con poche vibrazioni.
Il consumo dichiarato è di 2,7 L per 100 Km, dato che poi abbiamo avuto modo di registrare, più accuratamente, durante la nostra prova.
LA CICLISTICA
La modifica maggiore in termini di ciclistica, è la nuova forcella con escursione da 110 mm di ispirazione motociclistica, come dichiarato da Yamaha. Montata sulla ruota anteriore da 15 pollici, è in grado di assorbire in maniera più che soddisfacente le asperità del manto stradale cittadino. Al posteriore, invece, troviamo ancora il doppio ammortizzatore che è regolabile nel precarico su cinque diverse posizioni. Rispetto al modello precedente, aumenta di 5 mm la luce da terra, andando a risolvere uno dei problemi che affliggeva la scorsa versione.
L'impianto frenante dotato di ABS fa affidamento su di un disco singolo da 267 mm all'anteriore su di uno da 245 mm al posteriore. Per quanto riguarda il peso, l'ago della bilancia si ferma a 175 Kg, un paio in più rispetto al M.Y. 2017.
Colorazioni, accessori e disponibilità
Per andare a completare il proprio mezzo, sono disponibili svariati accessori, con la possibilità di dare al “piccolo” di Yamaha un'anima più sportiva o, in alternativa, più incentrata sulla comodità. Per chi volesse un mezzo più aggressivo, infatti, è disponibile il terminale di scarico omologato prodotto da Akrapovic, porta targa in alluminio e cupolino ribassato, per chi invece dovesse prediligere la comodità alla sportività, è possibile completare lo scooter con un bauletto posteriore, manopole riscaldate e copertina per le gambe da utilizzare nei giorni più freddi.
Disponibile da novemre, il nuovo Yamaha X-MAX 125 sarà acquistabile nelle colorazioni Radical Red, Sonic Grey, Phantom Blue e Blazing Grey.
IN SELLA
Appena saliti in sella, la sensazione è di essere su un mezzo di gamma alta, con una cilindrata ben superiore a quanto effettivamente sia. La sensazione è dettata dai dettagli curati, gli assemblaggi ben realizzati e da finiture degne di modelli al top di gamma. La sella è comoda, soprattutto grazie al supporto lombare che divide la zona del guidatore, da quella dal passeggero. Essendo larga, però, per le persone sotto al metro e 75 risulta non troppo facile appoggiare con sicurezza entrambi i piedi per terra.
Detto questo, la posizione di guida è comoda ma, soprattutto, è personalizzabile. Mediante l'uso degli attrezzi dati in dotazione in soli 10 minuti – a detta di Yamaha, noi non abbiamo provato - è possibile spostare il manubrio, cambiandogli l'inclinazione. La protezione aerodinamica offerta dallo scudo è discreta, così come quella del parabrezza. Quest'ultimo, come il manubrio, può essere spostato di circa 5 cm, sempre tramite gli attrezzi.
La nuova strumentazione è ben leggibile, soprattutto grazie al display LCD centrale a matrice negativa, che ne consente una facile consultazione anche in caso di forte luce alle spalle.
Una volta avviato il motore, girando il blocchetto d'accensione e tenendo la chiave in tasca grazie alla Smart Key, il suono è emesso dallo scarico è piacevole e poco rumoroso.
La prova si è svolta a Parigi, nel traffico e su strade perlopiù pavimentate con sampietrini, dandoci l'occasione di testare il nuovo X-MAX nel suo ambiente elettivo.
Lo scatto al semaforo è ottimo e il motore si dimostra sempre pronto, riuscendo ad avere un buono spunto sia ai bassi che agli alti regimi. Ciò che stupisce maggiormente, nonostante i 175 kg, è l'estrema maneggevolezza quando si tratta di districarsi nel traffico: l'avantreno è leggero e l'ampio raggio di sterzo facilita le manovre a bassa velocità tra le auto in coda.
Quando si prende un po' di velocità, la nuova forcella si fa apprezzare sia per la stabilità che garantisce, sia per l'ottima risposta in caso di buche. La risposta è graduale, mai brusca, così come al posteriore, dove gli ammortizzatori, seppur un po' rigidi, copiano bene le asperità.
Un aspetto migliorabile, invece, è la frenata che non convince fino in fondo essendo poco modulabile. La prima parte della corsa delle leve dei freni – non regolabili – non offre infatti una risposta immediata, soprattutto al posteriore, mentre è solo strizzando per bene le leve che i freni si azionano, in maniera forse un po' troppo brusca.
Per quanto riguarda i consumi, è doveroso fare una precisazione: i circa 50 chilometri di test che abbiamo effettuato sono stati prevalentemente caratterizzati da traffico intenso, con continue accelerazioni e decelerazioni, andando così ad inficiare sui risultati della media dei consumi. Fatta questa premessa, a fine test, il computer di bordo ha segnato una media di 28,9 Km/l, un dato davvero non male e che si avvicina a quelli dichiarati da Yamaha rilevati durante il ciclo di omologazione.
Nonostante non sia mai servito e quindi mai entrato in funzione durante il test, l'adozione del controllo di trazione su questo nuovo modello, riesce sicuramente a garantire tanta sicurezza in più, soprattutto a chi utilizza lo scooter anche in inverno o con la pioggia. Nel caso doveste usare l'X-MAX su strade bianche o in altre situazioni, il Traction Control è escludibile.
In conclusione
Tirando le somme, con un prezzo di partenza di 4.790 euro, il nuovo Yamaha X-MAX 125 è un ottimo alleato per il commuting urbano per tutti coloro i quali, anche se solo in possesso della Patente B, non vogliono spendere cifre troppo salate, senza rinunciare ad un oggetto dal design sportivo, comodo e con una dotazione tecnologica da primo della classe. Per completarlo sotto l'aspetto della praticità e della sportività, poi, Yamaha dispone a catalogo svariati accessori per la personalizzazione.
Un accessorio che forse vale la pena montare, non essendoci di serie, è il cicalino per le frecce, che può tornare utile in città.
Maggiori info:
Scooter: Yamaha X-MAX 1252018
Meteo: nuvoloso 15°
Luogo: Parigi
Terreno: Urbano, extraurbano
Sono stati utilizzati:
Caschi Nolan N40-5
Giubbotti Rev'it Newton
Guanti Rev'it Palmer
Pataloni Rev'it Vendome 2
Scarpe Rev'it Mohawk
1) a cosa serve il controllo di trazione su un 125?
2) i consumi non mi sembrano così bassi, la mia moto 300 faceva 23-24 con un litro nel traffico di roma.
3) quando sarà possibile in Italia andare in tangenziale con un 125? AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA