Yamaha YZ250F 2021 TEST: nata dalle gare
Dylan Ferrandis, Jago Geerts, Thibault Benistant in questo periodo hanno due cose in comune, una è essere in possesso o molto vicini alla tabella rossa rispettivamente nel National USA, in MX2 GP e EMX 250, l’altra è essere in sella alla Yamaha YZ 250F.
Risultati importanti frutto di un certosino lavoro di ricerca e sviluppo che ha portato la casa giapponese ad essere la più seria antagonista allo strapotere austriaco nel panorama mondiale.
L’importante impegno agonistico è il fondamentale banco di prova per testare e sviluppare ciò che verrà reso disponibile al pubblico e con Yamaha il tempo che intercorre tra lo studio di nuove soluzioni e la commercializzazione pubblica è brevissimo, infatti le moto ufficiali sono molto simili al prodotto di serie. Questo anche grazie all’apporto del dinamico reparto ricerca e sviluppo nato dalle ceneri dell’ex Team Rinaldi.
Quest’anno gli interventi si sono focalizzati soprattutto sulla piccola 250 che pur mantenendo le caratteristiche peculiari di Yamaha Cross, telaio in alluminio, aspirazione anteriore e scarico posteriore, forcella a funzionamento tradizionale, amplificano e migliorano le prestazioni di un mezzo già performante, vedi i risultati sul campo.
Come sono fatte
Importanti interventi sulla piccola 250 hanno riguardato lo scarico allungato di 70 mm caratteristica che aumenta il rendimento agli alti regimi rimanendo inalterato l’impatto acustico. Nuovo è l’airbox, sempre posto nella parte anteriore della sella, con un volume incrementato del 9% e un condotto più libero. La frizione ha nuovi dischi di materiale aggiornato e la campana di maggiori dimensioni, 17 % più rigida. Il comando rimane a filo.
Completamente rivisto il sistema di tensione della catena di distribuzione. Aggiornato anche il sistema di iniezione elettronica, due le mappature selezionabili dal manubrio. Importante alleggerimento del telaio grazie a profili diversi delle travi e modificate anche le piastre di collegamento con il motore. La nuova rigidità ha reso necessario intervenire anche sulle piastre di sterzo e sul perno ruota anteriore, rigidità aumentata del 20%. I raiser del manubrio permettono la personalizzazione in ben quattro posizioni. Forcella e ammortizzatore hanno tarature adattate alle nuove rigidità.
Completamente rifatto l’impianto frenante con nuovi dischi, nuovi pistoni e diverse pastiglie. Grafiche aggiornate e possibilità di avere la moto con grafiche Monster simili al Team Kemea che corre nei GP. Disponibile nella rete Yamaha anche il kit di potenziamento curato dal GYTR, reparto ricerca e sviluppo di Yamaha. La 450 rivoluzionata l’anno scorso ha subito solo aggiornamenti estetici, così come la 125 e la 250 2 tempi.
Come vanno
La YZ250F ha un ingombro laterale importante ma tutte le superfici di contatto moto/pilota risultano essere precise ed ergonomiche. Ottime le sensazioni trasmesse dai comandi con un gas leggero e una frizione morbida nonostante sia ancora a filo.
Pronto e veloce l’avviamento servito dal bottoncino ormai irrinunciabile. Rimane ancora il caratteristico rumore, sentito solo da chi guida la moto, di aspirazione ad ogni apertura del gas, il livello acustico invece dello scarico è, ad orecchio, ampiamente nella norma. L’arco di distribuzione della potenza è ampio il che permette di mantenere per lunghi tratti lo stesso rapporto, non eccelle di potenza massima ma spinge molto a metà, là dove serve per andare forte. Era possibile percorrere tutto il tracciato di Dorno appesantito dalla pioggia senza mai inserire il secondo rapporto, con indubbi vantaggi di scorrevolezza e tempo sul giro. Poco avvertibile il freno motore che non infastidisce.
La forcella Kayaba è da riferimento con un’ottima scorrevolezza e precisone, la scelta del “canale” è intuitiva e sicura, molto bene anche l’ammortizzatore già con l’assetto di serie. I nuovi freni non hanno dimostrato incertezza sia come potenza sia come resistenza, anche la frizione sopporta in maniera ineccepibile gli sforzi, anche in una situazione impegnativa come quella odierna di terreno morbido. Moto molto performante che richiede un impegno fisico decisamente inferiore alla media, cosa importantissima in obiettivo “race”.
YZ250F GYTR
Presente anche il modello kittato GYTR che aumenta in maniera considerevole le prestazioni del propulsore, la moto gira più libera e ha più cavalli avvertibili soprattutto in allungo. In basso continua ad essere piacevolmente controllabile con il gas.
YZ450F
Fantastica anche la 450 la cui connessione gas/scarico potenza è millimetrica, quindi usando bene il gas ci si può divertire senza esserne spaventati. Anche in questo caso minimo è l’impegno fisico, o almeno inferiore alla media della concorrenza, frutto sia della mansuetudine del motore, sia dalla perfetta messa a punto delle sospensioni.