20 anni di sport: il 2003. Prima vittoria Ducati, Everts fenomeno
Ed eccoci arrivati al 2003. Siamo al secondo anno della MotoGP, Ducati ha presentato la sua Desmosedici l’anno precedente e si schiera per la prima volta al via della nuova classe regina a Suzuka. I ragazzi di Borgo Panigale hanno già fatto vedere quanto valgono nei test precampionato, con Capirossi autore di una velocità massima quasi incredibile al Montmelò – oltre 360km/h – ma le gare, si sa, sono un’altra cosa.
Peccato che nessuno l’abbia detto a Capirossi. A Suzuka la sua Desmosedici scatta fortissimo e fa il primo giro in testa, prima di dover cedere a Rossi e Biaggi. Poco male, perché al debutto Loris e la Ducati salgono sul podio: un risultato semplicemente incredibile alla vigilia. La grande festa viene però rattristata dall’assurdo incidente di Daijiro Kato, che finisce lanciato dalla sua Honda RC 213V contro le barriere lungo il rettilineo che precede la chicane Casio. Il campione del mondo 250 2001 resterà in coma in ospedale per due settimane prima di lasciarci per sempre.
Ducati continuerà un Mondiale strepitoso, culminato proprio a Barcellona con la prima vittoria della Desmosedici con Capirossi alla guida. Dopo aver sfiorato il colpaccio al Mugello, al Catalunya Loris approfitta di un errore di Valentino Rossi e porta la Ducati alla vittoria dopo una manciata di gare dal debutto.
Nel fuoristrada, il 2003 è teatro di un’impresa incredibile da parte di quello che molti ritengono il miglior pilota di cross di tutti i tempi. Stefan Everts, allora già cinque volte iridato, vince praticamente tutto. Titolo in MXGP con otto vittorie, Cross delle Nazioni, 6 giorni di Enduro a cui partecipa come wild card. Ma non basta, perché in quell’anno il figlio del grandissimo Harry riesce a vincere una manche in tutte le cilindrate con cui si corre, compiendo un’impresa mai più ripetuta da nessuno, per poi lanciarsi nella rincorsa ai 10 titoli iridati terminata nel 2006 con il ritiro l’anno successivo. Ma di questo ne parleremo un altro giorno…
Si flettava, faceva il pendolo in staccata e quei termignoni a ogni apertura facevano un chiasso mai sentito in tempi moderni. l'ignoranza fatta moto.
Eppure.. solo pochi anni dopo.. se non fosse stato per gibernau.. il ragazzo portava a casa la coppa. Eccome se ce la portava, eccome..!
Una domanda: quando il padre della D16 fu silurato per inserire "il traghettatore" Gobmeier, si parlò di 3 anni di "patto di non concorrenza" che tenesse fermo Preziosi, sotto piu o meno lauto ingaggio di Ducati. data la questione piuttosto delicata non ci furono notizie precise, certo è che la sua assenza da un qualsivoglia progetto a due ruote sembra confermare le voci di un pit stop obbligato.
Ad oggi qualcuno ha notizie di questo rispettabilissimo ingegnere?