Honda alla Dakar 2014: nuovo team e nuova moto
L’obiettivo di Honda, Barreda & Co. è quello di vincere, e quando un obiettivo è così precisamente non negoziabile è “inevitabile” che produca effetti collaterali di non secondari livello e portata. Sono “progetti” che non hanno scadenza, e che sfornano prodotti di elevato livello i cui beneficiari sono quegli appassionati che diventano clienti privilegiati.
Di questo e di altro torneremo a parlare, certamente perché la “bomba” che deflagra è la notizia, ma il raggio dei suoi effetti non può essere limitato ai fatti più sensazionali e immediati. Restano da spiegare i ruoli che hanno avuto e che sono destinati ad avere le altre entità chiave trascinate in quella che è una vera e propria “operazione”, ovvero di largo coinvolgimento. Il ruolo di Wolfgang Fischer e di SpeedBrain, per esempio, o quello del potenziale Alessandro Botturi per ora disatteso, delle Esperienze imprescindibili scese in campo e dei collegamenti tra “operazioni” solo apparentemente slegate ma riunite in questo Triangolo delle Bermuda cronologico degli eventi che sintetizzano la rivoluzione ambientata nell’affascinante Pianeta del Rally-Raid.
La spoletta che innesca la “rivoluzione” ha un nome ed un cognome, quelli di Joan Barreda, 29 anni, di Castellon de la Plana, Spagna, attitudini da fuoriclasse e un futuro già fulgido, ed un Marchio, quello di Honda, che è l’imprinting di quel futuro oggi annunciato al Mugello.
ah cavolo no,
concordo