SBK 2018. Jonathan Rea trionfa in Gara-1 a Buriram
Su una delle sue piste preferite Rea torna sul gradino più alto del podio, portando a sei (su sette gare sino ad ora disputate) le sue vittorie a Buriram. Una vittoria conquistata con decisione, quasi con rabbia, dopo l’esito delle gare australiane che lo avevano visto in leggera crisi. Dopo aver lottato con Sykes nei primi giri, una volta in testa Johnny ha iniziato a martellare con giri sul passo del 1’38 prendendo un vantaggio di oltre un secondo, che lo ha messo al riparo da eventuali recuperi dei suoi avversari, capitanati da uno strepitoso Xavi Fores, perfettamente coadiuvato dalla Panigale privata del team Barni racing. Lo spagnolo era partito forte e si era ritrovato alle spalle delle due Kawasaki. In seguito è stato superato da Camier che forse gli ha fatto un poco da tappo, consentendo a Rea di allungare. Nel tredicesimo giro Fores è riuscito a superare il pilota della Honda e si è messo sulle tracce del campione del mondo. Inizialmente è riuscito a recuperargli mezzo secondo, ma nel finale, con le gomme ormai logore ha giustamente gestito il suo secondo posto. Un incredibile Camier avrebbe meritato il terzo posto, ma ha dovuto arrendersi al rimontante Davies che a due giri dalla fine lo ha superato escludendolo dal podio.
Un quarto posto comunque eccezionale per Camier, che ha resuscitato la nuova CBR, una moto che solo pochi mesi fa faceva fatica ad andare a punti. Quinta posizione finale per Alex Lowes che era partito bene, ma nel secondo giro era scivolato in decima posizione. Da li è iniziata la sua lenta rimonta che lo ha portato nel finale a lottare e superare Sykes. Tom era partito come sempre a cannone dalla prima fila, dando l’impressione di poter contendere la leadership della gara a Rea, ma è stata una gloria molto breve, in quanto già dopo pochi giri ha dovuto fare i conti con un assetto sbagliato che lo ha fatto precipitare al quinto posto e poi al sesto, quando a due giri dalla fine ha dovuto cedere anche a Lowes. VdMark è settimo davanti a Melandri, alle prese con una moto che in alcuni punti della pista sembrava un cavallo imbizzarrito. E’ un problema che da sempre assilla il ravennate. In Australia Marco aveva trovato un assetto che lo ha aiutato molto, mentre in questa gara è riuscito a guidare meglio mano a mano che il suo serbatoio si svuotava, tanto che il suo giro veloce è stato il quindicesimo. Nono posto per Laverty, davanti a Torres e Baz. Lo spagnolo della MV era partito bene e nei primi giri era transitato al quinto posto, ma in seguito ha fatto la gara del gambero perdendo posizioni sino a chiudere decimo.
Il dodicesimo posto di Savadori è un mezzo miracolo, perché prima del via Lorenzo era convinto di non poter concludere la gara a causa del forte dolore alla spalla infortunata in Australia. Le tre Kawasaki private di Mercado, Ramos e Razgatliuoglu hanno chiuso la zona punti, con il turco che anche in gara come in prova non è riuscito ad adattare il suo stile di guida alla pista thailandese.
Poi la dorna deve cercare di preservare la MotoGP ovviamente e ne inventa di tutte come la griglia inversa in gara2
Bisognerebbe comunque fare un attimo mente locale.
L'attuale organizzatore ha cominciato a gestire la SBK quando già era stata portata dal precedente alla fine di un ciclo.
SBK e Moto GP essendo infatti organizzate da 2 diversi soggetti (privati ) eano inevitabilmente entrate in competizione.
La SBK non ha retto il confronto, per motivi che sarebbe troppo lungo elencare ma uno, il più importante sicuramente il fatto che quel campionato era stato istituito come "campionato del mondo derivate di serie" le moto che "tutti" gli appassionati potevano possedere ed identificarsi con i protagonisti che scendevano in pista.
Penso si possa tranquillamente dire che col tempo questa condizione sia stata completamente disattesa ( era già successo in precedenza per questo tipo di gare ) li si si sono fatti grossissimi errori.
L'attuale organizzatore secondo mio parere (modesto) si è preso l'onere di dovere resuscitare un morto.
Se sta facendo tutto per bene non saprei ma di sicuro so che non è un compito facile.
Forse avrebbero fatto bene (dopo avere deciso di prendersi l'onere) azzerare tutto quanto e ritornare in un colpo solo alle origini.
Non lo hanno fatto, bisognerebbe anche sapere se fosse stato possibile, se le case, gli organizzatori dei singoli eventi gli addetti ai lavori, i team…. tante persone e teste da mettere d'accordo.
La Dorna penso che al momento stia investendo tantissimo, faranno pure qualche errore, è umano, lasciamoli lavorare.
L'alternativa per chi pensa di avere la bacchetta magica comunque esiste sempre: presentarsi dal buon Carmelo con i soldi in bocca e chiedere quanto vuole per cedergli il tutto.
Valentino masini