SBK, Giorgio Barbier (Pirelli): “Siamo il primo concorrente di noi stessi”.
In occasione del recente test di Portimao abbiamo intervistato Giorgio Barbier, Direttore Attività Sportive Business Unit Moto Pirelli. Un’interessante occasione per parlare della nuova gomma SCQ, che ha permesso sia a Razgatlioglu che a Rea di migliorare il giro veloce della pista portoghese, ma anche del MotoAmerica, del CIV, del mondiale EWC e della incessante attività di ricerca e sviluppo dell’azienda italiana, che fa della pista un laboratorio a cielo aperto per gli pneumatici che vengono poi immessi sul mercato, a disposizione dei motociclisti e dei piloti di tutto il mondo.
A Portimao Rea e Razgatlioglu hanno spazzato via il giro veloce della pista con le nuove gomme SCQ...
"Per quanto riguarda la nuova SCQ i test di Portimao sono stati molto proficui. A Jerez avevamo fatto provare ai piloti due soluzioni che però non avevano raggiunto il target che ci eravamo prefissati. In Portogallo abbiamo portato altri due tipi di SCQ che si sono rivelati più performanti rispetto alla SCX, creata a suo tempo per la Superpole e la Superpole race, ma poi utilizzata dai piloti anche nelle gare più lunghe. Per proseguire nello sviluppo, a Portimao abbiamo testato due diverse soluzioni di SCQ, con l’obiettivo di identificare quella che potremmo poi utilizzare sia in Superpole che nella Superpole race. Visti i risultati ottenuti all’Autodromo do Algarve riteniamo di essere vicini al nostro traguardo."
In pratica la SCX sarà la gomma per le gare “lunghe” mentre la SCQ quella per la gara sprint. E la gomma da qualifica?
"Abbiamo ricevuto una specifica richiesta da parte della FIM al fine di evitare di produrre ed utilizzare gomme che si potessero utilizzare soltanto per pochi giri. Questo pensando alla salvaguardia dell’ambiente e per eliminare gli sprechi. Di conseguenza la SCQ dovrà essere una gomma utilizzabile sia nella sessione di qualifica che nella Superpole race."
Questo eviterà alle squadre il dover adattare le loro moto prima alla gomma da qualifica e successivamente alla gomma della gara sprint.
"In realtà da quando siamo fornitori unici del WorldSBK abbiamo sempre cercato di realizzare pneumatici che avessero le stesse misure, con mescole solo in parte diverse. Questo proprio per evitare che i tecnici spendessero molto del loro tempo per adattare le moto ai diversi tipi di gomme. La SCX è nata proprio con questo intento, ma poi da quando l’abbiamo proposta con una differente carcassa le squadre sono state capaci di trasformarla in una gomma da gara. Ed è per questo che ora stiamo introducendo la SCQ. Dobbiamo inoltre considerare che in molti campionati o trofei nazionali, le gare sono corte e quindi il mercato richiede gomme in grado di essere molto performanti per un numero limitato di 10/12 giri. La SCQ nasce con due target: essere più veloci di una SCX ed esserlo su tutte le piste, vale a dire in condizioni diverse. Forse ci vorrà l’intera stagione per raggiungerli entrambi, ma lavoreremo costantemente per proporre sempre nuove soluzioni sino al raggiungimento dei nostri traguardi."
E nei primi round di Aragon ed Assen?
"Team e piloti avranno a disposizione quattro tipi di pneumatici posteriori: SCQ, SCX, SC0 e SC1. Per la Superpole potranno utilizzare la SCQ che a Portimao si è dimostrata più veloce della SCX nell’arco di pochi giri. Per la gara sprint i team potranno optare per la SCQ, se riterranno che con la loro moto possa durare per 10 giri, oppure optare per la consolidata SCX. Per le due gare lunghe potranno utilizzare invece sempre la SCX, oppure sulla SC0 o, in caso di basse temperature, la SC1. Noi continueremo a lavorare affinché la SCQ possa essere utilizzata da tutti anche nella Superpole race, tanto che già nei test ufficiali del 4 e 5 aprile ad Aragon proporremo nuove soluzioni per la SCQ."
Quanto ha influito l’elettronica sulla possibilità di sfruttare per molti giri le gomme “tenere”?
"Certamente ha aiutato molto i team ed i piloti a sfruttare gradualmente le gomme morbide nell’arco di un’intera gara, però se guardiamo a campionati dove l’elettronica è molto poco invasiva, e mi riferisco ad esempio al British SBK, tutti usano ugualmente la SCX. Questo significa che negli anni le squadre hanno capito come utilizzare i nostri prodotti. Inizialmente in molti campionati nazionali la SC0 veniva utilizzata solo come gomma da qualifica e solo dopo alcuni anni è diventata una gomma da gara. Invece quando abbiamo introdotto la SCX questa è stata subito testata anche nelle gare con molti giri. Segno evidente che le squadre ed i piloti avevano ormai capito come utilizzare le nostre coperture. Pirelli produce gomme altamente performanti sulla lunga distanza, ed è questo che ci differenzia dai nostri concorrenti."
Anche la SCQ sarà poi disponibile sul mercato?
"Certo. È la nostra filosofia aziendale. Quando ne avremo completato lo sviluppo verrà inserita nella gamma di pneumatici offerti al pubblico, all’utente finale."
A Portimao Danilo Petrucci ha utilizzato pneumatici Dunlop in preparazione al campionato MotoAmerica. Gomme più rigide rispetto alle Pirelli, soprattutto a causa dell’asfalto delle piste americane, che si dice sia particolarmente abrasivo. Anche voi fate gomme speciali e più rigide per le gare negli USA?
"I nostri prodotti non vengono utilizzati nel MotoAmerica che è un campionato monogomma Dunlop, però sono utilizzate in altri campionati nazionali e regionali USA. Abbiamo corso negli States per molto anni e conosciamo bene quelle piste. Una su tutte: Laguna Seca, dove come sai ha corso per anni anche il WorldSBK. In quella pista è meglio portare una gomma molto morbida e lo stesso vale anche per le altre piste americane. Dove non sussiste un regime di monogomma Pirelli detiene tutti i record, con gomme SC0 e SCX. Quella di utilizzare pneumatici più rigidi è probabilmente una scelta specifica dell’azienda che fornisce quel campionato. Due anni fa abbiamo costruito la SCX e l’abbiamo consegnata in tutta Europa. Questo perché non ci vogliamo fossilizzare su uno specifico prodotto, ma vogliamo progredire continuamente. Noi non abbiamo concorrenti, siamo noi stessi il nostro primo concorrente. La nostra più grande soddisfazione è che gli pneumatici che sviluppiamo nel mondiale Superbike vengono poi utilizzati in moltissimi altri campionati e trofei nazionali in tutto il mondo. Questo significa lavorare in pista per poi soddisfare le richieste del mercato. Le nostre non sono gomme che, come avviene ad esempio in MotoGP, si possono utilizzare solo in specifiche condizioni o solo con certi tipi di moto. Per noi è determinante che un domani i motociclisti ed i piloti americani possano utilizzare le nostre gomme ed andare forte. In quale campionato o in quale contesto lo faranno è del tutto relativo."
Dopo tanti anni non siete più fornitori unici del CIV Superbike
"In Italia c’è stata una gara di appalto per il CIV decisa dalla FMI e valevole per i prossimi due anni. La gara è stata vinta da chi ha fatto l’offerta migliore, secondo parametri stabiliti, che devono essere rispettati, ma spetta poi alla Federazione la scelta a propria discrezione, ovviamente a vantaggio del campionato stesso. Pirelli aveva negli anni stabilito una forte collaborazione con la FMI, fondata da una vera e propria filiera che partiva da classi entry level come la 300, per poi passare alla Supersport e salire sino alla Superbike. Si trattava poi di accompagnare molti giovani sino ai campionati mondiali, aiutandoli a fare il grande salto nel mondiale, magari con sconti o creando una possibilità attraverso wild card che magari il promotore non avrebbe concesso senza il nostro intervento. Ora purtroppo questo programma ha subito uno brusco stop, in quanto la fornitura è passata ad un altro produttore (Dunlop). Continuiamo ad essere fornitori unici nella Supersport, mentre la classe 300 è libera, ma il 90% utilizza i nostri prodotti."
Siete tornati nel Mondiale Endurance?
"Pirelli si è ritirata dall'EWC nel 2019 dopo aver vinto il titolo mondiale, ma abbiamo molte richieste da quel campionato. Non forniremo assistenza diretta nell'EWC, ma ovviamente daremo i nostri pneumatici a chi ne farà richiesta. Tra questi anche il team Ducati con David Checa, Xavi Fores e Lorenzo Zanetti. Che hanno provato a Portimao. Sono tre piloti che conoscono benissimo i nostri prodotti e anche per questo la squadra ha deciso di utilizzare Pirelli."