Suzuki cresce nel mondo, non in Europa e USA
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Suzuki è sempre più un'industria automobilistica, ma la divisione motorcycle ha rialzato la testa nel 2021.
L'anno fiscale finirà al 31 marzo e i conti si faranno dopo, ma intanto il periodo da aprile a dicembre – i primi tre trimestri – hanno già dato indicazioni precise.
I ricavi complessivi sono stati di 2.574,3 miliardi di yen (19,6 miliardi di euro) in crescita del 18,3%.
Il fatturato netto della vendita di automobili è stato di 2.311 miliardi di yen (17,6 miliardi di euro) in crescita del 17,8% sul periodo precedente.
I ricavi della vendita di moto e scooter hanno raggiunto i 183,7 miliardi di yen (1,4 miliardi di euro), con un incremento del 26,3% e un +38,3% nel trimestre settembre-dicembre. Ovvero il fatturato moto vale circa l'8% di quello automobilistico.
La divisione dei motori marini ha registrato un buon +17,6% su base annua, con ricavi pari a 530 milioni di euro.
Da aprile a dicembre sono state vendute nel mondo 1.949.000 automobili, quindi +11%; rispetto allo stesso periodo del 2019 (senza pandemia in corso però) c'è stato un calo del 9,8%.
Fra moto e scooter le vendite hanno raggiunto 1.206.000 unità, in questo caso la crescita è stata dell'8% (di +89% nell'ultimo trimestre) rispetto allo stesso periodo del 2020, ma in calo del 10,3% rispetto al 2019.
Il fatturato netto è aumentato di 8,4 miliardi di yen (+14,9%) a 64,7 miliardi di yen (495 milioni di euro) su base annua. Ciò è stato dovuto principalmente all'incremento delle vendite di modelli di alta gamma (come la Hayabusa) e al deprezzamento dello yen.
Tuttavia, l'utile operativo si è fermato a di 2,3 miliardi di yen (17,6 milioni di euro), con un aumento di soli 0,1 miliardi di yen (+7,8%) su base annua, e questo a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime.
I principali mercati per Suzuki sono tutti in Asia: ben 975.000 unità, pari all'80% del totale. In particolare al primo posto c'è l'India (437.000, oltre un terzo del totale e +16%), poi la Cina (315.00, +9,4%) e le Filippine (117.000, +21%).
In Giappone le vendite hanno raggiunto le 42.000 unità, in crescita del 7%, mentre in Europa (22.000 unità) e Nord America (altre 22.000) si sono registrati cali numerici rispettivamente del 29% e del 41%.
Le previsioni per l'intero anno fiscale (aprile 2021 – marzo 2020) sono state leggermente ritoccate verso l'alto rispetto alle stime anteriori: ricavi a 3.400 miliardi di yen (+7% sull'anno precedente), con un margine operativo salito del 2,4% (150 miliardi di yen, 1,14 miliardi si euro).
Si prevedono volumi in crescita per la vendita di automobili (2.665.000 per un +3,6%) e per il comparto motociclistico che dovrebbe raggiungere 1.617.000 unità (+5,4%).
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carlo.caroni, Albavilla (CO)il calo sui mercati ricchi e' persino contenuto,vista la riduzione ai minimi termini del catalogo,lo scarso appeal della maggioranza dei modelli,la mancanza di un marketing degno di questo nome,gli aggiornamenti che non arrivano(che aspettano ad uscire con una Vstrom 750-800 con un'estetica piu' azzeccata e moderna?).e lo dico da cliente soddisfatto e che vorrebbe restarlo..