Test SBK - Van der Mark è il più veloce nella prima sessione
Con la prima sessione di test ufficiali che ha preso il via questa mattina alle 11 a Phillip Island, ha avuto inizio la stagione 2016 del campionato mondiale Superbike. Una sessione più volte interrotta dalla pioggia che è caduta a tratti, senza bagnare completamente il bellissimo tracciato australiano, ma interrompendo il lavoro dei piloti e dei loro tecnici, che hanno comunque avuto la tanto attesa possibilità di confrontarsi con i loro avversari.
Al termine del primo turno disputatosi con una temperatura esterna di 22 gradi (asfalto 27) il più veloce è risultato Michael VdMark con il crono di 1’31”510. Un tempo ancora lontano dal record della pista stabilito da Chaz Davies nel 2014 (1’30”949) ma che verrà certamente migliorato già nel pomeriggio, sempre che la fastidiosa pioggerellina autunnale australiana non continui a rovinare i piani dei team. Il tempo del giovane olandese della Honda non stupisce più di tanto, sia perché Michael era stato veloce anche nei test invernali e sia perché questa è una delle sue piste preferite. Il discorso si ripete per il secondo in classifica, lo spagnolo Xavi Fores che ha portato la Ducati privata del team Barni a poco meno di 3 decimi dalla CBR di VdMark. Fores era stato veloce nei precedenti test di Jerez che però è la sua pista di casa, mentre quella di oggi rappresenta la sua prima volta in Australia alla guida di una Superbike. “Non mi aspettavo di andare subito così forte – ha dichiarato – perché qui non ho mai corso con una Superbike, ma solo una volta con una Moto2, per sostituire Cardus”.
Due (quasi) sorprese nelle prime due posizioni quindi, mentre non fa certamente scalpore la terza piazza del campione del mondo Johnny Rea, che si ferma a quasi mezzo secondo dal pilota del team Ten Kate e precede quello che in molti ritengono possa essere il suo principale antagonista nella lotta per il titolo 2016, vale a dire Chaz Davies. Rea si sta sempre più adattando alla nuova Ninja, mentre Chaz conferma i progressi suoi e della sua Panigale.
Alle loro spalle scalpita Tom Sykes che precede la BMW Althea di Jordi Torres. Sappiamo quanto questo tracciato piaccia all’istrionico pilota spagnolo, che però getta acqua sul fuoco “Devo ancora imparare a guidare questa S1000RR – ha dichiarato appena sceso dalla sua BMW – ma il team mi sta dando una grande mano e abbiamo molto margine di miglioramento”.
Settima posizione per la Yamaha di Guintoli, che chiude davanti a Davide Giugliano. L’italiano della Ducati si è limitato a lavorare alla messa a punto di una Panigale che sente sempre più sua. Buono il nono posto del padrone di casa Joshua Brookes, mentre il suo compagno di squadra Karel Abraham è caduto dopo un quarto d’ora dall’inizio della sessione, bloccandola con la bandiera rossa, per poi chiudere al diciassettesimo posto.
L’ex campione del mondo GP Nicky Hayden è undicesimo davanti alla Kawasaki privata di Ramos e subito dietro la seconda R1 ufficiale di Alex Lowes. Quindicesima posizione per Alex De Angelis caduto proprio nel finale senza rilevanti conseguenze fisiche, se non una forte botta alla parte bassa della schiena. Il pilota del team IodaRacing, caduto all’ingresso del rettilineo dei box, non ha ancora potuto constatare quali siano le sue reale condizioni fisiche. “Devo mettere alla prova il mio braccio percorrendo molti giri – è stato il commento di Alex - ma questa mattina tra le bandiere rosse e la pioggia non ho mai potuto farne più di 4 o 5 consecutivi”.
Responso rinviato al secondo turno del pomeriggio.