Spagna. Da Toledo a Segovia, 200 Km
Oggi la tappa, percorsa senza soste si potrebbe risolvere in un paio d’ore, ma se si dedica il minimo sindacale alle visite dei grandi monumenti che incontriamo sull’itinerario, si occupa l’intera giornata, anzi sul finire di tappa bisognerà fare i conti con l’orologio per arrivare entro le 17, tempo limite per entrare nel parco del palazzo di Riofrio. Si tenga conto anche non sarebbe male arrivare a Segovia abbastanza presto per dedicare un po’ di tempo anche al termine di tappa.
L’ambiente collinare della zona ci concede belle strade panoramiche e spesso divertenti.
Si consideri, nella programmazione della tappa, di dover concedere almeno 1 ora alla visita o comunque alla sosta presso El Escorial, un’altra per stupirsi all’interno della Cattedrale della Valle de los Caidos e anche di più se si sale alla grande croce e infine il palazzo, o almeno il parco, di Riofrio. La serata a Segovia va vissuta nella piazza a ridosso dell’acquedotto romano e nel menu non deve mancare il porcellino da latte, la specialità locale.
Toledo
Inizio tappa da Toledo. Per un ultimo sguardo sulla cittadina, l’itinerario ci porta sulla riva opposta del fiume Tago dove si trovano un paio di punti belvedere.
El Escorial
2.670 finestre, 1.200 porte e in più sommando le lunghezze dei corridoi interni di questo immenso palazzo, si arriva alla ragguardevole distanza di 160 km. Il complesso architettonico dell’Escorial contiene il monastero, il palazzo reale con la biblioteca e la chiesa.
200 metri per 160 metri di costruzione. La visita secondo alcune guide richiede un’intera giornata, noi ci siamo concessi un paio d’ore e ci sono sembrate sufficienti. Presso la biglietteria è possibile iscriversi per visite guidate che partono ogni ora. Si può entrare anche non accompagnati, ma in questo caso la visita è limitata al patio e alla basilica.
Nel paese vi sono ristoranti e bar dove prendere uno spuntino. Da Toledo, per raggiungere il palazzo, si percorrono belle strade collinari che, a giudicare da quanto motociclisti abbiamo incontrato, vengono usate per sgranchire ruote e polsi.
E proprio dalla strada di accesso al paese di San Lorenzo, dalla quale siamo giunti, si hanno le viste complessive sul grande palazzo, potendolo ammirare dall’alto.
Valle De Los Caidos
Ovvero la valle dei Morti per la Patria, si trova a sessanta chilometri da Madrid, a 45 da Segovia. Per arrivarci si percorre una bella strada tra i boschi in un ambiente di sembianze carsiche. Questo imponente monumento fu voluto da Francisco Franco, odiato ed amato dittatore spagnolo, per commemorare i 50.000 morti della guerra civile.Lo scavo della basilica, lunga 260 metri e alta 40, totalmente nella roccia, ha richiesto 18 anni. La croce che sovrasta la collina è alta 150 metri. All’interno da vedere gli arazzi, ma non si rimarrà insensibili al pensiero dell’immane lavoro che si è reso necessario per scavare la galleria e la cupola.
Da qui a Segovia abbiamo previsto un’altra sosta quindi si tenga conto del tempo a disposizione.
Palazzo Reale di Riofrio
Quando ormai si crede che la tappa sia al termine ecco una sorpresa. Entriamo nel parco del palazzo di Riofrio per uscire dalla parte opposta in direzione di Segovia. Il parco chiude alle 17.Nel palazzo, che fu una residenza di caccia reale, vi sono 2 musei: uno dedicato a mobilio, dipinti e arazzi stile impero, l’altro invece è dedicato alla caccia e contiene scene venatorie, animali impagliati e la pinacorteca con opere di Rubens, Synders e Velazquez. Ma a questo punto probabilmente non è il caso di visitare il palazzo per dedicare un po’ di tempo al parco prestando attenzione agli ungulati che attraversano la strada incuranti dei visitatori.
Caprioli, cervi che si muovono a branchi.
Segovia
Abbiamo terminato la tappa nell’hotel Infanta Isabel, Plaza Mayor 12. Come suggerisce l’indirizzo si trova nel pieno centro storico, in isola pedonale, ma per i clienti dell’hotel l’accesso è consentito. Le attrazioni storiche di Segovia sono prima di tutto lo spettacolare acquedotto romano, la cattedrale e il castello.
L’acquedotto, costruito nel primo secolo con blocchi di pietra montati a secco, incredibile ma vero, è ancora utilizzato.
La cattedrale, che si affaccia in Plaza Mayor, costruita rispettando tutti i dettami arzigogolati dello stile gotico, è stata ultimata nel 1700.
Rimanendo nella parte alta della città (il centro storico lo si gira a piedi in meno di un’ora) si arriva al castello che visto da sotto le mura ricorda quelli rappresentati sui libri di fiabe. Da vedere all’interno le raccolte di armi e armature. Ma se si vogliono vivere le atmosfere segoviane bisogna passare la sera in uno dei locali che si trovano a poca distanza dall’acquedotto. La specialità di Segovia è il porcellino.
Nel viaggio di Moto.it per la sera abbiamo previsto cena tipica con cerimonia dei “maestri dell’arrosto”, retaggio medievale.
Roberto Cattone e Pierpaolo Rigo
Cosa dicono i motociclisti: Moto Guzzi Griso 850
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