MotoGP

Come sta davvero Marc Marquez? C’è chi mette in dubbio persino la presenza ai test di Jerez

- L’otto volte campione del mondo e Honda non hanno spiegato molto, limitandosi a dire che le condizioni generali non sono preoccupanti. Eccessiva (ma comprensibile) precauzione o c’è di più?
Come sta davvero Marc Marquez? C’è chi mette in dubbio persino la presenza ai test di Jerez

Come sta davvero Marc Marquez? E’ ciò che abbiamo chiesto tutti, ieri, dopo il comunicato stampa diffuso da Honda in cui si annunciava l’assenza dell’otto volte campione del mondo all’appuntamento con la MotoGP del prossimo fine settimana a Portimao. Marquez, come è noto, è caduto sabato scorso allenandosi con la moto da cross ed ha riportato un trauma cranico che è stato definito “lieve”. Ma che, visti i giorni che sono trascorsi da sabato, probabilmente non è così tanto lieve. E’ chiaro anche, comunque, che se per una spalla o per un braccio si può anche forzare il tempo e rischiare, con la testa non si gioca e in quest’ottica appare più che comprensibile la scelta.

Meglio non correre troppi rischi e va bene così, anche perché non c’è niente da giocarsi, il mondiale è già stato assegnato e Honda non ha ambizioni particolari negli altri titoli ancora in palio. Di certo Marc Marquez c’ha provato, come ha affermato lui stesso sui suoi profili social: “quando ho visto che non stavo ancora bene dopo la caduta mi sono sottoposto ad ulteriori accertamenti. Non c’è niente di preoccupante, ma abbiamo deciso di non essere a Portimao”. Un messaggio che dice tutto e che, contestualmente, non dice niente, tanto che la stampa spagnola ha pure ipotizzato che per l’otto volte campione del mondo la stagione potrebbe finire qui. L’obiettivo, in casa Honda, è infatti quello di aver Marc Marquez nella migliore forma possibile ai test di Jerez, quando si pianificheranno le decisioni più importanti per la moto del 2022. Quei test, però, saranno a ridosso di Valencia, appena tre giorni dopo e se l’otto volte campione del mondo dovesse realmente non essere all’ultima di questa stagione allora significherebbe che l’infortunio rimediato in allenamento è ben più grave di quanto affermato.

Ipotesi, sia inteso, fondate su nulla più che qualche indiscrezione della stampa spagnola e non solo, ma è evidente che c’è preoccupazione. Così come è evidente che la comunicazione troppo stringata potrebbe aver dato fiato a teorie con non hanno alcun riscontro nella realtà. Di certo, al momento, c’è solo che Marc Marquez non sarà a Portimao a causa di una leggera commozione cerebrale. E la storia dello stesso campione (purtroppo) insegna che è inutile costruire ipotesi di ogni tipo e che è molto meglio stare semplicemente ai fatti e aspettare. In fondo Valencia non è così lontana e già la prossima settimana si potrà sapere di più in merito alle sue reali condizioni di salute.

  • RikVanMarquez
    RikVanMarquez, Perugia (PG)

    Al netto di tutta la dietrologia sulla spalla di Marquez, che i soliti media nazionali e frustrati rossisti stanno creando sul nuovo infortunio, credo che il motivo della cautela di Honda e dello stesso pilota sia imputabile a due motivi piuttosto banali: Il primo è l'assenza di un obbiettivo in un campionato finito, chi dice che "saltare una gara fa saltare anche parecchi affari " ha ragione, ma rovinare il prossimo mondiale per non saltare una gara "inutile" rovinerebbe gli affari maggiormente, ed in questo senso credo che Honda abbia imparato la lezione del primo infortunio di Marquez. Il secondo sono i prossimi test previsti per la metà di novembre, che per Honda rappresentano un passaggio fondamentale per lo sviluppo dell nuova moto 2022 nettamente indietro rispetto alle Ducati, aspetto ben più importante di due GP in un mondiale finito.
    In sostanza credo che dietro alla rinuncia della gara di Portimao e, eventualmente, di Valencia ci sia una mera considerazione , di pilota e team, sul rapporto rischi/benefici.
  • Giulio..P
    Giulio..P, Savona (SV)

    Andando oltre il personaggio (pessimo), per chi dice che il cross è un ottimo allenamento per la velocità: è molto vero. Ma da appassionato praticante di fuoristrada credo anche che vada bene per un pilota integro o comunque sano, in grado di affrontare con relativa serenità gli effetti indesiderati una caduta (sempre molto possibile) magari in atterraggio da un salto.
    MM non lo è (integro) quindi, per la sua sicurezza, potrebbe provare altro genere di allenamento (short track, ad esempio) che non comporta certamente un rischio zero ma sicuramente mitiga i rischi di una sessione di cross (dove lui, come al solito, non si risparmia).

    Detto questo, osservo come la dose di sfiga ultimamente sta andando a compensare quella di culo che ha avuto sino dalle origini della sua carriera di pilota.
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