Dovizioso: "E' stato emozionante stare in testa"
Il podio l’ha visto, toccato, poi solo sfiorato.
“Ci credevo. Anzi, alla fine sono sorpreso di non averlo conquistato…” afferma rammaricato Andrea Dovizioso. La sua sintesi è perfetta: Andrea è stato molto più vicino al podio di quanto non dica la classifica finale, con il Dovi quarto a 3 secondi dal terzo posto di Marc Marquez. Partito fortissimo dalla prima fila, Andrea è stato al comando dal primo al quarto giro, poi di nuovo dall’ottavo al decimo, quindi al 13esimo, rimanendo in seconda posizione fino al 23esimo e in terza fino al 26esimo, prima di essere infilato da un Marquez veramente indiavolato. Ma Dovizioso non ha nulla da rimproverarsi: sia in prova sia in gara ha ottenuto il massimo ottenibile con la Desmosedici.
“E’ stato bello partire davanti, fare un po’ di giri in testa, lottare con Pedrosa. Lui ne aveva più di me, ma ha fatto qualche errore e io ho fatto di tutto per stargli attaccato, per non farlo scappare. Nel complesso è stato un buon fine settimana, emozionante, con una prima fila inaspettata in prova e una gara convincente. Non avevo mai corso con la Ducati sull’acqua, era importante capire come mi sarei trovato con questa moto: confermo, come si era già visto in passato, che con la pioggia la Desmosedici è competitiva, può sfruttare una maggiore trazione rispetto alle altre moto: è per questo che si va più veloce che con l’asciutto. Purtroppo non è piovuto fino alla fine e in quelle condizioni ho dovuto usare troppo l’anteriore (confermato anche da Crutchlow, NDA): così non ho più potuto combattere né con Crutchlow né con Marquez. Peccato, perché al podio ci credevo, sarebbe stato perfetto, una bella soddisfazione anche per la squadra”.
Fino a quando ci hai creduto?
“Fino a 8 giri dalla fine pensavo al secondo posto, di potermela giocare con Cal, anche perché avevamo cinque secondi di vantaggio sul terzo: credevo bastassero… Poi ho fatto un piccolo errore, Cal ne aveva di più e non sono riuscito a stargli attaccato e da dietro è arrivato Marquez come una furia: andava veramente forte, non ho avuto nessuna possibilità di combattere”.
Non sono previste novità sulla moto, quindi la potete migliorare solo con la messa a punto; credete di essere già al limite o c’è ancora un po’ di margine?
“Non conosco così bene la Ducati, ma sentendo i tecnici credo che siamo già al limite, non si può migliorare più di così. Del resto, finché non si risolvono certi problemi (la GP13 fatica a curvare, NDA) non puoi migliorare più di tanto. Sinceramente, non credo che si possa fare meglio di quanto ottenuto qui in qualifica e a Le Mans saremmo stati competitivi anche sull’asciutto. Non come sul bagnato, ma avremmo fatto meglio che nei precedenti GP. Ma non basta, i nostri obiettivi sono diversi”.
Dal Mugello cosa ti aspetti?
“Credo che anche quella possa essere una pista non male (l’anno scorso Barbera ottenne il terzo tempo in qualifica, NDA) per noi”.
Se avesse piovuto per tutta la gara, avresti potuto vincere?
“Sicuramente saremmo stati più competitivi, ma non lo posso sapere con certezza. Credo però che se l’asfalto fosse rimasto bagnato per tutto il GP, avrei potuto conquistare il secondo posto”.
Stiducatti -
Ma anche da appassionato di moto dico che una reazione così, in MotoGP è molto molto lenta.
Ma ho sempre sostenuto che Ducati è un'azienda di periferia rispetto a Yamaha e Honda, quindi ci sta.
Sostengo solamente che come in questa MotoGP i piloti fanno fatica a fare la differenza, anche per le piccole azienda è quasi impossibile battere quei colossi.
Ora è come in F1, chi più spende, più vince, a differenza di 5/6 anni fa.
Esatto...
Hanno cambiato la distribuzione dei pesi con vari accorgimenti, alcuni sofisticati, altri posticci, ma la trasmissione delle deformazioni elastiche dall'avantreno al retrotreno avviene attarverso la medesima struttura.
Io spero - a te nun te ne può fregàddemeno, lo capisco - che il nuovo telaio qualcosa cambi e se quel che dice Pirro - che ha fatto un GP col suo prototipo e quello successivo con la moto di Spies - a un qualche valore tecnico, potrebbero esserci delle pur piccole sorprese.