Ken Kawauchi, Suzuki MotoGP: "Il nuovo motore va molto bene"
Mancano davvero poche settimane al vero avvio della stagione 2020. Dopo i test di Valencia e quelli di Jerez, troppo vicini alla conclusione della stagione per poter pensare di avere un reale riscontro sulle moto che correranno il prossimo anno, si attende infatti Sepang per vedere i mezzi in configurazione definitiva. Un momento di grande lavoro per i tecnici, che alla luce del primo feedback dei piloti si trovano a mettere a punto le soluzioni tecniche da adottare per il 2020 a ritmi frenetici.
Un'interessante analisi viene da questa intervista, rilasciata da Ken Kawauchi - responsabile tecnico del team ECSTAR Suzuki MotoGP - al magazine ufficiale della Casa, in cui si parla di una stagione 2019 che ha portato positive sorprese all'inizio, sia pure con un finale sotto tono, ma anche di 2020.
"La stagione 2019 è stata positiva - abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Ad inizio anno ci eravamo posti come obiettivo di conquistare almeno una vittoria, e quella di Austin è arrivata anche prima di quanto non ci aspettassimo. Poi siamo saliti sul podio a Jerez, e abbiamo vinto di nuovo a Silverstone. Siamo stati regolarmente vicini al podio per tutta la stagione, poi però, dopo la Gran Bretagna, abbiamo faticato sempre di più: i nostri concorrenti sono migliorati, noi non abbiamo tenuto il passo. Alla fine non siamo più riusciti a salire sul podio, cosa che ci ha inevitabilmente deluso. Ma darei comunque un otto alla nostra stagione, è stata davvero positiva. Ma per l'anno prossimo dobbiamo essere più regolari e lottare per il podio in tutte le gare."
Due parole sui test di fine anno, a Valencia e Jerez.
"L'obiettivo era quello di provare bene il nuovo motore con specifiche 2020, assicurarci che funzionasse come ci aspettavamo prima di approvarlo, e proseguire con il lavoro. Il motore è il cuore della moto, per cui si parte da quello per poi sviluppare e finalizzare telaio, carenature e quant'altro. Ovviamente Sylvain Guintoli, il nostro collaudatore, aveva già provato il motore promuovendolo, ma avevamo bisogno del feedback dei piloti ufficiali, che alla fine saranno quelli che dovranno correre con la GSX-RR. Il risultato è stato positivo: è piaciuto sia ad Alex che a Joan, quindi possiamo essere contenti del nostro punto di partenza. Adesso stiamo lavorando per finalizzarne alcuni aspetti e sviluppare l'elettronica per queste nuove specifiche del motore; per Sepang, a febbraio, porteremo anche qualche miglioria per il telaio, probabilmente ancora allo stadio prototipale, e alcune carenature."
Come vede la situazione Suzuki in MotoGP?
"Al momento abbiamo una base valida, che ci ha permesso di ottenere dei buoni risultati, ma la mia opinione è che soffriamo ancora troppo nei passaggi fra una pista e l'altra, e nei cambiamenti del meteo. In termini di prestazioni direi che siamo molto vicini ai rivali, ma probabilmente loro soffrono meno di noi le condizioni di variabilità. Lavoreremo proprio su questo, anche per trovare strategie e soluzioni che ci rendano meno sensibili alle variazioni."
Kawauchi chiude con due parole sui piloti.
"Direi che siamo contenti della nostra formazione. Alex è ormai considerato un top rider, e Joan è cresciuto molto nella sua prima stagione, mostrando un buon potenziale. Anche il team lavora molto bene - collaboriamo bene e in maniera efficiente, non posso che ringraziarli per tutto l'impegno che ci mettono. Mi aspetto che i nostri rivali diventino ancora più forti nel 2020, quindi dovremo lavorare duro in questi giorni che restano per arrivare pronti alla prima gara, in Qatar!"
Quando la Suzuki è ritornata alle gare mondiali nel 74, con le "RG 500" private si poteva fare podio ed erano più competitive delle Yamaha semiufficiali, nettamente superiori alle Yamaha private, in pratica le Suzuki 500 hanno quasi monopolizzato l'intera griglia di partenza per anni, una moto affascinante: parere puramente personale.
La Suzuki Moto GP di oggi penso sia nata bene e progredita anche meglio, grande fiducia e simpatia me a volere essere obiettivi penso soffra (in buona compagnia comunque) di un difetto difficilmente eliminabile se non con l'avvento di situazioni "strane" nonche non augurabili.
Purtroppo per loro, al momento non possono disporre di un pilota all'altezza di Marquez e il tutto diventa più difficile, pure frustrante! Pensare infatti che fare una moto vincente non sarebbe sufficiente a prevalere, una gran carica penso non la dia a nessuno.
Adesso va così e non solo per Suzuki penso.
Valentino Masini
A meno che, col 4 in linea...
Staremo a vedere, comunque personalmente è una Casa che ho in simpatia, mi auguro di vederli costantemente là davanti, anche se l'unico dubbio che ho riguarda proprio i piloti: Alex mi è sembrato troppo incostante, più per colpe sue che della moto; Joan, idem con patate, però, dalla sua, ha l' inesperienza, a giustificarlo.
Staremo a vedere...