Kenan Sofuoglu: “Ingiusta la penalità a Deniz Oncu: l’aggressività in pista è necessaria”
“Per me la decisione contro Deniz non è giusta. Basta guardare i video per vedere manovre molto più pericolose di quelle di Deniz. Il motivo principale per cui i piloti si lamentano dei miei ragazzi è perché sono così forti. Perché non possono batterli” – Kenan Sofuoglu è il mentore della scuola turca che sta sfornando talenti sia in Superbike che nel motomondiale e ha scelto di dire la sua a Speedweek dopo l’incidente di Austin, provocato da Deniz Oncu e che ha rischiato di costare caro, in particolare, ad Andrea Migno e Pedro Acosta. Il pilotino turco, lo dice apertamente, non andava punito con due turni di stop e le ragione della mano pesante della commissione gara sarebbe più profonda.
“Siamo tutti profondamente dispiaciuti per la perdita di Vinales, siamo molto dispiaciuti – ha aggiunto - Ma Dorna ora ha dato un esempio da Deniz e Bahattin. per dimostrare che chi guida in modo aggressivo può essere punito in questo modo. Ma questo non è giusto per i miei piloti. Devi guardare l'intera gara, ogni pilota. Deniz non se lo meritava: nell’ incidente di Austin è stato solo molto sfortunato”. Sofuoglu, però, non si limita ad analizzare il caso specifico, ma pone l’accento su un modo di approcciare il motorsport che ormai, a suo avviso, è l’unico in grado di garantire qualche frutto, anche se i rischi sono elevatissimi. “Per avere successo, devi guidare in modo aggressivo, fa parte di questo sport. Oggi i piloti si lamentano troppo – ha concluso – Ormai è così che si gareggia in Moto3 e nella classe Supersport 300. Tutti cercano di seguire il pilota davanti per sfruttare la sua scia. Una cosa è certa sui miei piloti: ci alleniamo più degli altri, lavoriamo più degli altri e ci alleniamo in condizioni di gara ogni giro. Guidiamo in modo aggressivo, giusto, ma ho messo molta enfasi nello spiegare che bisogna farlo senza toccare gli altri. Se insegui solo i tuoi avversari, non vincerai mai una gara: un vero vincitore deve trovare sempre un modo per superare gli avversari, ad esempio con linee molto strette”.
Primo Rossi non era si un rettilineo, Oncu si, secondo Rossi si girò dopo il contatto non prima