MotoGP 2021. Fabio Quartararo: “Aragon il peggior circuito per me, ma ora so controllare la rabbia”
Il MotorLand di Aragon non è il migliore dei palcoscenici per Fabio Quartararo e per la sua Yamaha M1 e al GP di Teruel, più del risultato, sarà importante limitare i danni. Il pilota francese, leader della classifica mondiale, lo dice chiaramente e senza girarci troppo intorno, pur ribadendo che darà il massimo sin dal primo turno di prove libere in pista per portare la sua moto più in alto possibile. “Aragon è probabilmente il peggior circuito del calendario, non per la Yamaha ma per me. Ero già veloce lì, ho ottenuto la pole position l'anno scorso, ma non sono mai stato molto coerente e nemmeno costante. Voglio assolutamente risolvere queste criticità e trovare il giusto feeling anche con il MotorLand, per portare a casa punti importanti”.
Intanto, nei giorni scorsi, il pilota francese ha rilasciato una intervista al canale ufficiale della MotoGP, spiegando cos’è cambiato rispetto allo scorso anno. La moto, sicuramente, ma prima di tutto il suo atteggiamento, il suo approccio alle gare e il suo modo di metabolizzare le avversità con cui inevitabilmente si devono fare i conti. Il tutto con un unico grande obiettivo in testa: “diventare campione del mondo o almeno lottare per questo”. Durante la sosta invernale, Fabio Quartararo si è rivolto a dei professionisti proprio per imparare a gestire la pressione, per scongiurare che si trasformasse in rabbia e, di conseguenza, in errori. “Ho riconosciuto tutti gli errori che ho fatto nel 2020 – ha spiegato - Ho avuto qualche problema con la moto, ma anche con me stesso. Mi sono davvero arrabbiato sulla moto quando qualcosa è andato storto. E quando sei arrabbiato, non sei concentrato su cosa fare. Così ho imparato a mantenere la calma nelle situazioni difficili. Ecco perché ora sono molto più forte rispetto all'anno scorso”.
Il francese ha analizzato anche i risultati di questo 2021 e sembra lasciar trasparire una discreta fiducia sulle effettive possibilità di centrare l’obiettivo grosso: “Per me è la migliore stagione da quando corro in moto. Mi piace, mi diverto e e quando è così tutto è molto più facile. Mi sento come se stessi guidando per divertimento. Sono in testa alla Coppa del Mondo, anche con un buon margine, ma guido come se fosse un test, cercando solo di essere il più veloce possibile. Ho fatto enormi progressi in termini di esperienza e stile di guida. Yamaha ha apportato importanti miglioramenti alla moto, sento che il limite è molto più facile da trovare rispetto al passato. Questo ti permette di essere più aggressivo, perché sai dov'è il tuo limite fin dal primo giro”.
Più o meno tutti Vi vedo un po perplessi e allo stesso tempo increduli sul fatto che da un po di tempo l'andamento delle gare segua un andamento piuttosto strano, quasi fosse pilotato ad arte.
A tale proposito mi torna alla mente una "storia metropolitana" che risale a diversi anni fa quando si diceva (si dice ancora)che i responsabili tecnici presenti in circuito per la casa di pneumatici in questione, dopo le prove prendessero visione di quanto accaduto, mandassero in fabbrica i dati necessari per potere costruire durante la notte pneumatici più performanti e riuscire a portarli sui circuiti di tutta Europa prima che inniziasse la gara, naturalmente per un solo pilota.
Inutile dire che il risultato a cotanto impegno era quasi sempre la vittoria del predestinato.
Ora io mi chiedo prima di tutto se questa storia possa essere vera ma se ci fosse un fondamento di verità, come si può pensare che nel giro di poche ore si riuscisse a capire e costruire pneumatici "migliori" mentre ad oggi sono anni che ci provano senza esserci ancora riusciti?
Sono sempre loro, quale potrebbe essere una spiegazione logica?
Inutile dire che comunque stiano le cose la casa costruttrice ci sta facendo una figura mica da poco!
Valentino Masini
E sono due (Bagnaia) a zero (Quartararo). Altro che cambiamenti di assetto! L'Italia dopo Eurofestival ed Europei, vince anche alla Grande Lotteria della Gomma Fallata... Anzi no! Lotteria della "gomma non performante"... Che maghi della comunicazione 'sti francesi!
Avete in mente la scena finale de "Il cacciatore"? Quella della Roulette Russa...
A me pare che Quartararo ogni volta che tira il grilletto becca sempre la cartuccia mancante... Gli altri sempre la pallottola!
Statisticamente è possibile giocare alla Roulette Russa per anni: la possibilità di farsi saltare le cervella è sempre e comunque di 1/6 ad ogni tirata di grilletto.
Ma uno che cicca 12 volte di seguito la cartuccia, mentre qualcun altro è già al 5/6 cervello in pappa è da ridere... :-)
Ecco, ridiamoci sù, che è meglio...