L'INTERVISTA

MotoGP 2022. GP d'Australia. Pecco Bagnaia: “Nessuno mi ha regalato niente: che soddisfazione”

- Nonostante il titolo sia ormai a portata, il pilota della Ducati non esulta più di tanto: “Perché non ho vinto. E poi sono cotto: ho dormito 8 ore in due giorni”. Sulla gara: “Determinante l’uscita di Quartararo: ho pensato che si poteva anche non vincere”. Stoner? “Mi dirà dove ho sbagliato, prima di farmi i complimenti…”
MotoGP 2022. GP d'Australia. Pecco Bagnaia: “Nessuno mi ha regalato niente: che soddisfazione”

Phillip Island - Da -91 a +14: ti aspetti un Francesco Bagnaia raggiante, dalla gioia incontenibile. Invece, sembra quasi mogio, comunque non euforico come avrebbe ragione di essere. Colpisce questo aspetto.

Ci sono due motivi. Il primo è che non ho vinto: è qualcosa che ti dà sempre fastidio. È un po’ come ad Aragon: ero contento di aver guadagnato 20 punti, ma comunque avevo fatto secondo… Qui è uguale: potevo avere 23 punti di vantaggio, invece di averne 14… Sono contentissimo per il campionato, ma vincere dà sempre quel gusto in più, sopratutto qui, davanti a tutta questa gente. Sarebbe stato importante riuscire a salire sul gradino più alto del podio. In ogni caso, bisogna essere obiettivi, contenti di quello che abbiamo fatto. È stata una gara dove sono sempre stato in testa, dove ho spinto forte: ci ho provato, ma alla fine, purtroppo, la gomma davanti mi è calata tanto, non riuscivo a spingere come avrei voluto”

E il secondo motivo?

“Il jet lag! Ho dormito otto ore in due giorni: sono abbastanza cotto…”

Il mancato successo, come lo definisci tu, è dovuto a cosa: al degrado della gomma anteriore; alla superiorità degli avversari; oppure a un condizionamento psicologico dovuto all’uscita di Quartararo?

“Immaginavo che qui avremmo fatto più fatica rispetto ad altre piste: è vero che la nostra moto è molto veloce sul dritto, ma perdiamo un po’ nel farla girare e ci manca un po’ di trazione sull’angolo. Sapevamo che gli altri potevano avere un vantaggio. Abbiamo provato a fare il bilanciamento perfetto per la gara e siamo riusciti a trovarlo: eravamo molto veloci, abbiamo provato a lottare per la vittoria. È vero, però, che nel momento in cui ho letto sulla tabella che Quartararo era fuori, la mia gara è cambiata abbastanza: non ho più spinto e basta, non mi sono focalizzato solo sulla vittoria, ma mi sono convinto del fatto che se qualcuno mi avesse passato e avessi capito di non averne più di tanto, non avrei preso rischi. Ed è stato così: alla fine Rins e Marquez erano più competitivi di me e non sono riuscito a stargli più vicino per provare un sorpasso sicuro”

Da -91 a +14: come si fa?

“Tanto lavoro. E quando nessuno ti regala niente, dà ancora più soddisfazione. Gara dopo gara arrivava una extra motivazione positiva”

Ma tu quando eri a -91, ci credevi?

“Avevo detto che il titolo sarebbe stato quasi impossibile, ma che comunque era ancora aritmeticamente fattibile. Non abbiamo mai mollato”

Due gare al termine: cominciamo dalla Malesia, dove si corre già settimana prossima.

“Sepang si adatta molto meglio alla nostra moto: ci sono ripartenza da fermi, tante frenate: possiamo dire la nostra, perché in staccata siamo sempre molto, molto forti. Anche oggi ho fatto un sorpasso bellissimo, sono riuscito a superare due piloti alla curva quattro (da ieri denominata “Miller”), mi ha dato un gran gusto anche mentre lo facevo. Bisognerà comunque essere molto intelligenti, perché quella è una pista dove possiamo sfruttare il nostro potenziale, ma è anche critica per le gomme. Vedremo di fare un bel lavoro venerdì e sabato per preparare al meglio il GP. Come abbiamo sempre fatto da dopo la pausa estiva fino a oggi”

Oggi, quando sei arrivato in circuito, c’erano un sacco di tifosi che ti aspettavano, che ti hanno chiesto un autografo: quanto ti dà soddisfazione questo aspetto?

“È stato molto bello, come è stato fantastico vedere tutta la gente sotto il podio. Quello che si dovrebbe fare è riuscire a essere più vicini agli appassionati: credo che questo fine settimana dovrebbe essere preso ad esempio da tutti i GP. Bisogna fare in modo di stare più a contatto con la gente, che, tra l’altro, qui aveva tantissime cose da fare al di là della gara; anche questo ha contribuito a fer venire tanti appassionati a un GP che mancava da anni. Mi piacerebbe molto rivedere un Mugello e un Misano così”

Stoner ti farà i complimenti?

“Mi dirà sicuramente dove ha visto che ho sbagliato…”

  • chrystyne011
    chrystyne011

    s'il n'y avait pas l'ecole VR46 vous en seriez ou en matière de pilotes et de resultats?
  • anonimo
    anonimo

    L’italiano non è l’italiano: è il ragionare.

    Sciascia


    Siete così intrisi di malafede e cultura del sospetto che non riuscite nemmeno più a capire la più semplice delle frasi.


    Pecco Bagnaia: “Tanto lavoro. E quando nessuno ti regala niente, dà ancora più soddisfazione.”


    Ogni volta bisogna farvi l’analisi logica?


    Il “NESSUNO TI REGALA NIENTE” è semplicemente un altro modo per dire “TANTO LAVORO”.


    La soddisfazione di Pecco sta nell’essere riuscito a compiere l’impresa grazie soltanto al proprio lavoro e senza l’aiuto della fortuna. Sta addirittura anteponendo il “lavoro” al suo “talento”. È un parlare da modesto.


    È un po’ come dire: “Se ti concentri sul tuo lavoro riuscirai a raggiungere i tuoi obbiettivi e la soddisfazione sarà ancora più grande quando sentirai che ci sei riuscito grazie soltanto all’impegno che hai saputo metterci”.


    È un tipico modo di ragionare e di esprimersi degli atleti professionisti.


    Esistono sportivi che costruiscono i loro primati facendosi il mazzo giorno per giorno. Lo fanno facendo spesso una fatica che risulterebbe insopportabile a qualsiasi persona “normale”. Lo sport a certi livelli è anche e soprattutto questo.



    Ora capisco che alla maggior parte delle zappe qui presenti, non sia mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello il concetto di Sport a livello mondiale… ma da qui a travisare anche la più semplice, e forse anche banale, delle frasi che un qualsiasi sportivo avrà magari detto in vita sua mille volte, ce ne vuole di coraggio… ma soprattutto… ce ne vuole di ignoranza…



    aoh! ma devo sempre riprendervi?

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