MotoGP 2023. Enea Bastianini: "La nuova moto non è facile ma alla fine sono contento"
Dopo i primi tre giorni nel team ufficiale Enea Bastianini è soddisfatto del tanto lavoro svolto, nonostante una moto che di primo acchito, non gli era parsa tanto vicino al suo stile. Alla fine però la sintesi è questa: "Siamo a un buon livello, non è ancora il 100% ma bene o male è dove eravamo con la moto vecchia".
Com’è andata?
“Giornata impegnativa, la moto nuova non è facile e all’inizio non si adattava molto al mio stile. Ho cercato di modificare, fare cose diverse, ma non riuscivo ad essere veloce. Così abbiamo iniziato a lavorare un po’ sulla moto. Mi sono confrontato con Pecco per capire se anche lui provava le stesse sensazioni e alla fine era così. Quindi è stato più facile comparare i dati, rapportarsi con tutti gli ingegneri. Nel pomeriggio abbiamo trovato la quadra essendo veloci sia sul giro secco che sul passo. Siamo a un buon livello, non è ancora il 100%, ma bene o male è dove eravamo con la moto vecchia. Abbiamo risolto diversi problemi e ho preso confidenza. L’accelerazione non è come nella moto vecchia ma il freno motore invece è molto vicino e noi siamo veloci, alla fine dai sono felice”
Prima di arrivare a Sepang ti preoccupava essere nel team ufficiale?
“Non sono mai stato preoccupato, mi chiedo sempre se sono ancora capace di andare in moto. Quello che posso dire è che è diverso essere in un team ufficiale rispetto a uno satellite, ma mi è piaciuto”
Aleix ha detto che Ducati rimane davanti a tutti, sei d’accordo?
“Con la moto vecchia è tutto più facile, perché la conosciamo bene, quella si sa che va bene e potrebbe essere la moto di riferimento. Ma siamo stati veloci anche con la nuova, che è un progetto completamente nuovo. Credo che oltre alla moto anche il pacchetto piloti di Ducati non è male”
Su come si guida questa nuova Ducati…
“Sta diventando molto simile (alla precedente, ndr), all’inizio era molto diverso, devi cercare di adattarti e capire qual è la miglior soluzione per te. La mia fortuna è che anche Pecco provava le mie stesse cose e abbiamo avuto le stesse sensazioni e quindi la linea da prendere, per gli ingegneri, è stata la stessa. Alla fine è venuto fuori che abbiamo migliorato tanto e abbiamo fatto un bel lavoro in questi tre giorni, abbiamo chiuso il cerchio”
Hai avuto un momento d’ansia?
“Sì, quando non riesci a fare quello che vuoi perché non capisci il motivo. Ma credo molto nei ragazzi Ducati e nel nostro potenziale, non sono mai stato troppo preoccupato. Non sapevo se avremmo risolto i problemi in questo test ma alla fine li abbiamo risolti”
Cosa significa arrivare in un team ufficiale, non è tutto oro quel che luccica?
“Fa parte della mia crescita, ci sono tanti detti tipo ‘hai voluto la bicicletta e ora pedala’, potremmo andare avanti all’infinito. Però sono molto contento”