MotoGP 2023. GP della Thailandia. FP1: Jorge Martin fa il Martin, Pecco Bagnaia fa il Bagnaia
Buri Ram - C’è il sole, fa ovviamente caldo, ma per il momento si sopporta. E si va già piuttosto forte: siamo a 0”9 dal giro più veloce del circuito, (pole 2022, Bezzecchi, 1’29”671). Alla fine, davanti a tutti c’è sempre Jorge Martin, ancora una volta con gomme differenti rispetto a tutti gli altri: la maggior parte dei rivali ha girato con una coppia di dure (qualcuno ha messo la soffice all’anteriore), il pilota del team Pramac ha finito il turno con una coppia di medie, con le quali ha fatto un gran tempo - 1’30”520 -, ma è stato anche piuttosto costante.
La media, forse è giusto sottolinearlo, è la mescola più morbida tra le due a disposizione al posteriore. Martin ha fatto quello che sta facendo nelle ultime gare: subito veloce, subito in sintonia con la moto, subito davanti a tutti. Per contro, il rivale Francesco Bagnaia continua a fare… il Francesco Bagnaia: ci vuole qualche giro per prendere il ritmo; al box si interviene sulla moto ogni volta che si ferma; il tempo sul giro sembra non preoccuparlo più di tanto. Nel finale, risale qualche posizione, chiudendo decimo. Insomma, tutto come sempre.
Bene Aprilia, sorpresa Pol Espargaro
Al secondo posto, Maverick Viñales, costantemente nelle prime posizioni: qui la RS-GP aveva sofferto nel 2022, ma l’inizio è incoraggiante, con Aleix Espargaro quarto, Raul Fernandez ottavo e il solo Miguel Oliveira, ultimo, in difficoltà.
Quindi Aprilia è competitiva? Calma: tante volte in questa stagione abbiamo visto i piloti di Noale iniziare alla grande, per poi venire raggiunti e superati nel proseguo del fine settimana. (“Ducati, con otto moto in pista, migliora tantissimo da venerdì a sabato” è il mantra che ripete in continuazione Espargaro). In ogni caso, si è vista una buona costanza.
La sorpresa della giornata è Pol Espargaro, che porta la Ktm - scusate, la Gas Gas… - al terzo posto: è ovvio che ha montato gomme nuove nel finale, ma è comunque una gran bella prestazione. Ed è curioso come nelle FP1 i due piloti della squadra satellite siano andati più forte di quelli ufficiali: Augusto Fernandez è sesto, Jack Miller 13esimo, Brad Binder 14esimo. Ieri, sia Brad sia Jack sembravano ottimisti, l’inizio, evidentemente, è stato più complicato del previsto.
Benissimo Morbidelli, Di Giannantonio si conferma
Incoraggiante quinto tempo per Franco Morbidelli, questa volta 0”4 più rapido di Fabio Quartararo, 12esimo. Alla vigilia Franco aveva sottolineato come fosse fiducioso per questo GP: difficilmente, stando a quanto si è visto in questa stagione, riuscirà a mantenere questa posizione, ma sicuramente il risultato fa bene al morale di un pilota che continua a provarci, nonostante tutto.
Fabio Di Giannantonio, sempre più vicino alla HRC stando a quanto si apprende nel paddock, si conferma in crescita: è il secondo pilota Ducati più veloce. Faticano invece Luca Marini, 15esimo, e Marco Bezzecchi, 16esimo, mentre Johann Zarco addirittura 19esimo: obiettivamente, è complicato a dare una spiegazione razionale. Vediamo cosa succede nel pomeriggio.
Disastro Honda
Qui, nel 2019, Marc Márquez aveva conquistato il suo ultimo (per ora) titolo, vincendo il GP dopo una avvincente sfida con Andrea Dovizioso; oggi è 18esimo, con Joan Mir 20esimo. Si salva un po’ solo Takaaki Nakagami, 11esimo. Una situazione sempre più critica.