MotoGP 2023. GP di Argentina. Tutti i perché della gara Sprint
È stata una bella gara, sicuramente più “regolare” rispetto a quella del Portogallo, perché si sono visti tanti sorpassi, ma non si è mai andati oltre il limite, come invece era purtroppo accaduto a Portimao.
Perché? È solo la prima delle tante domande emerse: la seconda gara Sprint ha sollevato parecchi interrogativi. Proviamo a dare una risposta, ma è molto difficile…
1) Perché non si sono viste scorrettezze, come era successo a Portimao?
Due motivi.
Primo: non è più una novità, i piloti erano più consapevoli di quello che gli sarebbe accaduto in gara e quanto successo a Portimao li ha convinti che non si poteva continuare a rischiare come era stato fatto nella prima Sprint.
Secondo: avendo fatto due giorni di test, tutti sono arrivati alla gara Sprint con la moto al massimo della potenzialità, a posto. Erano tutti convinti di avere la situazione sotto controllo. In Argentina, al contrario, i piloti conoscono poco la pista e, causa meteo, si è anche girato meno: questo può aver creato qualche timore nei piloti
2) Perché Brad Binder parte sempre così bene?
Sicuramente KTM ha un sistema di partenza molto efficace, perché in passato anche Miguel Olivera scattava forte allo spegnersi del semaforo, ma quello che ha fatto oggi è qualcosa di incredibile: Brad ha una incredibile capacità nell’individuare la linea migliore e alla prima curva non ha timore di dare - o prendere - una sportellate. La mette in conto, si butta dentro con grande coraggio;
3) Perché nella Sprint si vedono mediamente più sorpassi?
Anche in questo caso, due motivi. Primo: il degrado della gomma c’è, ma è sicuramente inferiore rispetto a una gara, i piloti fanno molta meno gestione. Secondo: essendoci poco tempo, si è portati ad affondare il sorpasso senza stare troppo a pensarci. Come dire: l’aspetto psicologico fa la differenza;
4) Perché la Yamaha va forte quasi sempre con un pilota solo?
Questo è un quesito al quale non è facile rispondere. Evidentemente, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli guidano in modo completamente differente e la M1 può essere guidata in un solo modo: se è efficace uno, non lo può essere l’altro. In fondo, è stato così nel 2019, quando Quartararo andava forte e Morbidelli soffriva, e nel 2020, quando, viceversa, Franco volava e Fabio no. Difficile da capire, ma i fatti sono questi. Nel frattempo, però, Quartararo è molto più forte rispetto al pilota del 2020, io credo che un campione come lui sia in grado di adattarsi alle differenti situazioni, mi sembra veramente difficile che vedendo Franco più efficace di lui nelle libere, non sia riuscito a trovare un correttivo alla sua guida;
5) Perché l’Aprilia ha raccolto così poco?
Maverick Vinales ha perso l’aletta destra sul capolino dopo un contatto con Marco Bezzecchi. “Non riuscivo più a fermare la moto e non capivo perché: nelle prove e in qualifica non avevo mai avuto questo problema” racconterà Maverick prima di sapere la causa. Per quanto riguarda Aleix Espargaro, è stato tradito dalla foga di voler recuperare. In altre parole: la RS-GP era competitiva;
6) Perché Francesco Bagnaia non era a posto con la sua Ducati?
Era tanto che non accadeva, ma ripercorrendo quanto successo nel 2022, potrebbe anche non essere così anomalo: tante volte, nella passata stagione, Bagnaia ha trovato l’equilibrio ideale della sua moto soltanto il sabato sera. A Portimao questo problema non c’era, essendo stati effettuati i test, ma qui, partendo da zero, ecco che il metodo di lavoro potrebbe avere qualche limite con questa nuova formula. Un piccolo dubbio, tutto da verificare.
Morbidelli fa un taglio in partenza che se Bagnaia non molla il gas sono dal creatore entrambi…si sono viste fare onde in pieno rettilineo con tre moto appaiate ( Marini) …il buon espargarro che predica bene ma appena vede vignales molla i freni e si butta dentro senza un domani…e altre situazioni di entrate decisamente al limite…. Divertimento tanto ma che ansia!!!