MotoGP: Joan Mir rinnova con Suzuki
Così come il compagno di squadra Alex Rins, Joan Mir approfitta del lockdown per firmare un rinnovo di due anni con Suzuki, che così conferma la strategia che la vuole una squadra fra le più giovani del panorama della MotoGP.
Mir ha debuttato in MotoGP proprio con il team Suzuki Ecstar nel 2019 forte di un titolo in Moto3 conquistato nel 2017; il ventiduenne di Palma di Maiorca ha disputato una prima stagione imparando rapidamente i segreti della guida della MotoGP.
Joan Mir ha chiuso ottavo la sua prima gara in classe regina, conquistando altri nove piazzamenti in top-10 durante la scorsa stagione nonostante un infortunio a metà stagione, durante i test a Brno, lo abbia costretto a saltare due gare fra cui quella di Silverstone, sul circuito probabilmente più favorevole alla GSX-RR di tutto il calendario. Una volta recuperato, Mir ha però conquistato uno spettacolare quinto posto a Phillip Island.
Suzuki a parer mio ha il team migliore sullo schieramento, sempre che quest'ultimi rispettino le aspettative. La moto non è facile da portare al limite come sembra, l'anteriore è ancora molto fragile e si cade con facilità...Rins e Mir sono sempre caduti a causa di questa caratteristica. Però la curva di crescita di Mir è solida e se Rins chiude il cerchio mettendoci un pò di testa sul lungo periodo potrebbero averla vinta.
Come succedeva invece anche allora, i piloti più bravi, prima o poi arrivano alla corte delle case più solide e che quasi sempre riescono nell'intento di fornire loro moto più competitive della concorrenza,
In definitiva, il mercato piloti sembra essere a volte ingarbugliato ma se fate caso poi le varie caselle si riempiono quasi spontaneamente.
Vi sono casi in cui piloti (pochi) possano fare valutazioni non corrette e un po per convenienza abbiano fatto scelte "contro natura" ma si sono sempre rivelate infruttifere.
La Honda dopo decenni di auto convincimenti in base ai quali pensavano che con le loro moto, qualsiasi pilota degno di quel nome potesse vincere titoli mondiali, si è dovuta ricredere ed ora che hanno trovato il pilota giusto se lo tengono stretto, tanto da fargli un contratto per 4 anni con un anno di anticipo sulla scadenza di quello esistente…. giustamente.
A me scappa da ridere perché fino a qualche tempo fa ho spesso dovuto confrontarmi con gente che appena un pilota riusciva a dimostrare di essere un "diverso" lo profetizzavano inevitabilmente in Ducati in quanto moto di riferimento per eccellenza, per carità, potrebbe pure esserlo ma di fatto li i piloti ci vanno solo dopo essere stati "scartati" dalle altre case, a domanda del perché…. scena muta o risposte incomprensibili.
A dire la verità Rossi e Lorenzo non sono stati scartati da nessuno, loro li metto infatti fra quelli elencati sopra, "valutazioni sbagliate e fame di danaro" per valutazioni sbagliate intendo sopratutto riguardo a se stessi: uno pensava di essere una specie di semiDio e di saper fare almeno quello che facevano gli altri, nessuno escluso e l'altro uguale.
Poi sono dovuti tornare da dove erano partiti entrambi a orecchie basse.
E' vero inoltre che dopo questi esempi appena citati, un pilota faccia anche fatica a decidere di preferire Ducati invece di…. non dico Honda ma nemmeno Yamaha e Suzuki, le altre 2 case sono ancora troppo distanti a livello tecnico ed una anche a livello di investimenti.
Suzuki sopratutto, in poco tempo a fatto passi da gigante a livello tecnico e se la gioca con le migliori nonostante 2 piloti "inesperti" nel vero senso del termine.
Rins sembra essere una fotocopia di Vinales un "alternatore" Mir ha dimostrato in Moto 3 di essere l'ultimo dei "diversi", il salto forse frettoloso con le categorie superiori ha dimostrato essere più difficoltoso del previsto ma alla fine sembrava essersi impastato, ho grande fiducia in lui e anche della Suzuki..
Un grosso in bocca al lupo a lui, alla Suzuki e Davide Brivio che ha dimostrato di saperci fare.
Valentino Masini