Nico Cereghini: "Bravissimo Fenati, però…"
Ciao a tutti! Sono felicissimo per la vittoria di Romano Fenati in Moto3, però non mi è piaciuta così tanto. Provo a chiarire l’apparente contraddizione. La felicità nasce dalla simpatia che ho per il pilota e dalla consapevolezza che per una stagione intera (la scorsa) il suo talento è stato soffocato da una moto che non voleva andare; ma sono felice anche per Vitto Guareschi che considero un vero amico e per Rossano Brazzi, tecnico affermato che conosco e stimo fin da quando, negli anni Settanta, io correvo in 250 e lui, magrissimo, ben figurava nella classe 50. Conservo ancora la ricevuta numero 20 della sua iscrizione all’APIM, la prima associazione italiana piloti. I modenesi erano in prima fila nella dura battaglia per la sicurezza, Walter Villa in testa, e Brazzi, via Cavalotti (con una sola elle…) 5, Medicina, Bologna, 7 febbraio 1976 (così sta scritto sulla matrice), fu subito dalla nostra parte. Gran bei ricordi.
Il successo di Romano in Argentina, salutato da un coro unanime di complimenti, a me è apparso subito un po’ al limite, e infatti, dopo una breve “investigation”, la Direzione Gara ha tolto un punto dalla patente dell’italiano. Niente di grave, una specie di ammonizione, che però io condivido in pieno per due ragioni. Primo perché, se proviamo a scambiare i ruoli e mettere Miller all’interno che tira la spallata a Fenati all’esterno, scommetto che pochi darebbero ragione a Miller. Secondo perché lo stesso Romano, dopo la vittoria, ha dichiarato che era giusto scusarsi con l’australiano e anche ringraziarlo: senza la sponda di Miller probabilmente sarebbe caduto perché lo sterzo gli si era chiuso. E allora, cosa sarebbe accaduto se Miller fosse stato due metri più in là? Che Fenati, entrato con entusiasmo e troppa velocità nella curva, sarebbe scivolato coinvolgendo anche Miller e forse anche Marquez.
La discussione è aperta, però a mio avviso è giusto che la Direzione Gara esamini gli episodi di questo tipo e prenda posizione quando ritiene che l’aggressività sia vicina al limite o si vada addirittura oltre. Qualcuno obietterà: “E la famosa spallata di Valentino a Gibernau, Jerez 2005? Non mi pare che tu abbia criticato Rossi!”. Ebbene, non mi è così difficile rispondere: quella volta, al momento del contatto, Rossi era perfettamente allineato con Gibernau. Rivedere per credere. E nella mia opinione Gibernau ormai era battuto e poteva vedere Rossi e addirittura evitare lo scontro. Mentre Fenati è dietro a Miller quando lo tocca, come Capirossi era dietro ad Harada quando lo buttò fuori, sempre in Argentina, nella gara della duemmezzo decisiva per il titolo ’98.
Si può discutere su tutto, ma aggiungo che se la Direzione Gara, a suo tempo, avesse aperto un’inchiesta sulla vicenda Rossi-Gibernau, avrebbe fatto la cosa giusta. Chissà, magari anche Rossi avrebbe avuto un’ammonizione, o forse no. L’importante è provare a stabilire fino a che punto si può arrivare. Quanto a Capirossi, in un primo tempo fu punito, poi assolto lasciando molti dubbi. Un terzo grado di giudizio sarebbe stato utile.
E finitela ...
Gli spettatori vogliono vedere i duelli in pista: sorpassi e contro sorpassi; staccate, derapate e "penne" e se questo comporta qualche rischio o qualche errore ... Almeno ci hanno provato. Non come quei damerini della F1 che guidano macchinine elettriche telecomandate ...
lo fanno