L'editoriale di nico

Nico Cereghini: “MotoGP e bellezza”

- Non sembra anche a voi che le nuove soluzioni aerodinamiche siano la negazione della bella moto? Certo, nelle corse è bello quel che vince, ma se poi le supersportive di serie assomiglieranno a queste?
Nico Cereghini: “MotoGP e bellezza”

Ciao a tutti! Guardo la foto frontale di Jorge Lorenzo a Buriram sulla Desmosedici, e mi viene proprio da credere che questa MotoGP stia filando sparata verso un futuro incerto, sicuramente molto diverso da quanto abbiamo sempre visto e immaginato per una motocicletta: la nuova aerodinamica non fa crescere la velocità massima – come ci ha spiegato bene Giulio Bernardelle in DopoGP - ma spedisce a velocità supersonica la MotoGP in un mondo che forse ci piacerà sempre meno. Lo dico da appassionato.


La sezione frontale una volta era importante e si curava maniacalmente: fino a ieri si andava in galleria del vento anche solo per guadagnare zero virgola chilometri orari. E adesso cosa succede? Questo frontale della foto potrebbe benissimo anticipare la linea di un nuovo modello di maxiscooter, un aggeggio molto aggressivo e sportivo per fare finalmente concorrenza al T-Max. Per fortuna, Ducati ha sempre affermato che per lo scooter non nutre il minimo interesse e dunque l’ipotesi cade, ma il risultato lo vedete anche voi, bello non è.


Sottolineo che Ducati - che sotto questo aspetto due anni fa ha dato la sveglia alla categoria - non voleva l’attuale regolamento delle ali “impacchettate”, a cui anzi Gigi Dall’Igna si è opposto con tutte le forze; e che le prime ali Ducati, quelle "pulite" del 2016, oltre ad essere imitate da tutte le altre scuderie erano anche scenografiche e piuttosto belle. Inoltre va riconosciuto che anche quest’inverno i tecnici di Bologna hanno lavorato tanto e probabilmente meglio di tutti gli altri, portando numerose e ricercate soluzioni in Thailandia per sottoporle al test del cronometro e ai giudizi dei piloti. Ma la moto che ne esce è bella? Lo so che il concetto ha poco spazio nelle corse - dove non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che vince - e sono anche consapevole che, se dovesse arrivare il sospirato secondo titolo mondiale per Ducati dopo quello di Stoner nel 2007, non ci sarebbe storia: questa diventerebbe da un istante all’altro la più bella Ducati, anzi la più bella moto del mondo. Però io penso anche al futuro, penso alle moto di produzione, alle supersportive di domani, che si ispireranno a queste MotoGP magari anche soltanto nello styling. E non so voi, ma a me, dico la verità, di circolare con un “bagaglio” del genere garberebbe poco. Ogni tanto me lo domando: piacerebbero a Massimo Tamburini linee del genere? Penso proprio di no. Viva la 916, abbasso gli scatoloni.

MotoGP e bellezza
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Commenti

  • Neptune
    Neptune

    Alcuni "compagni di forum" hanno postato spunti interessanti da cui potrebbero nascere delle belle discussioni, ma penso che il senso ultimo dell'articolo di Nico non sia stato colto: posso ovviamente sbagliare, ma credo che lui non intendesse contestare l'utilità delle appendici aerodinamiche né semplicemente criticarle in quanto brutte esteticamente. Penso che volesse proporre a tutti una riflessione su quella che è nel nostro immaginario (personale e collettivo)"la forma della moto", perché infine è questo che ci fa girare la testa per strada quando vediamo due ruote: il desiderio di riconoscere "quell'oggetto lì", la moto. Indipendentemente dalla marca o dal modello, la moto ha la forma della moto ed evidentemente alettoni e comodini vari non ne fanno parte. E questo è il primo motivo per il quale ho sempre pensato che le appendici aerodinamiche andassero vietate completamente da subito. Dal punto di vista ingegneristico, è normale che un tecnico cerchi modi per risolvere problemi: in effetti, tecnicamente, un ingegnere venderebbe la madre se questo rappresentasse in qualche modo una soluzione del problema che ha di fronte. Questa estremizzazione per dire che non esiste un limite quando l'obiettivo è superare e superarsi: contrariamente a diverse persone che hanno scritto, però, io penso che limiti a questa tendenza dell'essere umano competitivo debbano essere messi, proprio perché altrimenti qualunque (e intendo proprio qualunque) soluzione diventa automaticamente accettabile: come dire, se vostra madre non è più autosufficiente e non ci sono soldi per l'ospizio, il matricidio è accettabile (la potenza e il grip sono esagerati e l'elettronica non riesce a gestire tutti gli aspetti del problema, allora le appendici aerodinamiche sono accettabili).
  • username__230969
    username__230969, Novara (NO)

    Servirà a vincere? allora sarà bella perché è questo il parametro che conta in questo ambito; non servirà a vincere? allora sarà brutta. Se vincerà allora tutti ne esalteranno l'innovatività le linee ardite, l'ingegneria e l'architettura delle linee ma se perderà si trasformerà in un bidone. Intanto c'è innovatività e voglia di provare e questo mi basta per guardare con attenzione quest'opera senza dare giudizi a prima vista. L' "arte" deve spesso essere inserita in un contesto per essere apprezzata, qui non stiamo parlando di una natura morta ma di un pezzo d'ingegneria.
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