Nico Cereghini: "Tifo Bagnaia per il 2022, e subito dopo Morbidelli"
Ciao a tutti e, in largo anticipo... i miei migliori auguri di buon anno! E sarà il 2022 che si avvicina veloce, raccolto sotto la carenatura in sesta piena, oppure sarà semplicemente la voglia di evadere dalla realtà di questi ultimi giorni timorosi e incerti per questa malefica evoluzione della pandemia: mi viene la voglia di immaginare qualcosa di bello per l'immediato futuro. E cosa c'è di più meravigliosamente estraniante della MotoGP?
Ecco cosa desidero per la prossima stagione. Primo, naturalmente, un bel calendario che sia rispettato da cima a fondo, che vorrebbe dire un po' di normalità nelle nostre vite. Secondo, un campione del mondo di nazionalità italiana. Perché il titolo ci manca dal 2009, perché l'avremmo meritato anche nel 2015, infine perché va bene Mir e bravò a Quartararo, ma Morbidelli prima e Bagnaia poi ci sono già andati molto ma molto vicino. Adesso è il loro turno.
Lo si dice sempre ma questa volta è ancora più vero. Sarà un grande campionato e personalmente vedo ben sette piloti con le carte in regola per primeggiare: Quartararo e Morbidelli con le Yamaha, Bagnaia, Miller e Martin con le Ducati, Mir con la Suzuki, Marc Marquez sulla Honda. E in seconda fila vedo tanti altri piloti capaci di stupirci: Vinales con l'Aprilia, Zarco e Bastianini sulle Ducati, Rins sulla Suzuki, Brad Binder, Oliveira e Fernandez con le KTM, il giovane Marquez sulla Honda.
Valutazioni personali, magari poi sbuca fuori un outsider che fa saltare il tavolo. Magari il Dovi ci sconvolge e Pol Espargaro si rivela un fenomeno. Ma abbiamo capito che i miracoli non si possono più fare, in MotoGP, ed è sempre più difficile bruciare le tappe, dunque... Chi vorrei campione del mondo 2022? Pecco Bagnaia e subito dopo, ne sarei ugualmente felicissimo, Franco Morbidelli.
Sono due magnifici piloti, nel pieno della loro maturità tecnica e umana. Ventisette anni appena fatti Franco, venticinque anni a gennaio Pecco. Entrambi sono pure dei bravissimi ragazzi, con una bella storia personale e dei valori importanti. La mia leggera preferenza per Pecco deriva soltanto da due considerazioni: ha chiuso il 2021 con quattro vittorie in sei gare (passo da campione assoluto) e guida una Ducati.
Non che la Yamaha per me valga meno. La M1 ha portato Quartararo al primo posto, ha le sue belle qualità. Ma la Ducati è la Ducati: ha un DNA racing che è unico al mondo e dal 2007 si impegna a fondo per replicare il titolo di Casey Stoner. E resta soprattutto la bandiera del Made in Italy: la proprietà sarà anche tedesca, ma la Desmosedici è concepita dalle menti italiane, è realizzata tutta in Italia, è gestita in pista da italiani. Insomma, è la "nostra" MotoGP che ha finalmente trovato il pilota assolutamente giusto. Dunque, forza Pecco (e tu Franco fatti trovare pronto)!
L'odio accumulato negli anni verso Valentino, ha fatto sì che la maggior parte di quelli che scrivono abbia rinnegato persino le proprie origini.
Non gli importa essere Italiani,
che un italiano vinca titoli e medaglie...loro tifano il grande nemico del connazionale che tanto odiano, da lì non si spostano,
è inutile!
E spero che anche la frangia più estrema sia d'accordo almeno su questo