Steve Sargent, product manager di Triumph, in una intervista apparsa su crash.net e rimbalzata sul web, chiarisce quali sono gli obiettivi di Triumph nelle competizioni e quanto l'impegno attuale può crescere. Qualcuno aveva addirittura ventilato la possibilità che il marchio stesse pensando alla MotoGP. Niente di vero.

"In termini di budget  - ha detto - noi vogliamo competere, ma debbono tornare indietro tutti gli investimenti, i costi dei campionati e lo sforzo prodotto in Ricerca&Sviluppo. In questo momento ci concentriamo sulla Moto2, sulla SuperSport, sul motocross e sull'enduro. Quello che soprattutto vogliamo è vendere più motociclette"

Sargent è convinto che sia importante pubblicizzare ciò che Triumph è in grado di fare in termini di sviluppo di motori ad alte prestazioni e di affidabilità ingegneristica. E la Moto2 è davvero una grande opportunità e un ottimo veicolo per farlo: nei Paesi in cui la MotoGP è popolare, la conoscenza del marchio Triumph è aumentata in modo significativo.

"Penso che non esista un'altra categoria nel motociclismo in cui puoi dimostrare di sapere offrire un motore da corsa competitivo, un motore utilizzato al limite da così tanti piloti e allo stesso momento un motore affidabile".

Triumph non ha un vero reparto corse, non ha un dipartimento separato per le competizioni. I motori da corsa e quelli stradali sono progettati dalla stessa squadra di ingegneri.

"Gran parte di ciò che impariamo ci aiuta a sviluppare il motore Moto2, ma contemporaneamente ci suggerisce ciò che possiamo applicare sul tre cilindri standard. Sulla nuova Triple Street i nostri ingegneri sono passati da 123 a 130 CV impiegando gran parte delle componenti testate nelle ultime tre stagioni della Moto2, componenti che sappiamo che possono lavorare regolarmente a oltre 15.000 giri senza alcun problema".