Le pagelle di Portimao
Mondiale Superbike 2009 - Portimao (Portogallo)
Ben Spies ce l'ha fatta. Alla sua prima stagione in Superbike ha conquistato il titolo di campione del mondo entrando a far parte della storia della Yamaha, essendo il primo pilota ad aver conquistato il mondiale delle derivate dalla serie con una moto della casa dei tre diapason.
Ha vinto Spies o ha perso Haga? I pareri sono come sempre discordanti, ma di fatto Haga ha saputo dilapidare gli 88 punti di vantaggio che aveva acquisito rispetto al pilota americano dopo le due gare in Sud Africa. Il giapponese si è presentato a Portimao con ancora dieci punti in più del Texas Terror, ma al via della seconda gara gliene doveva recuperare quindici. Impresa quasi impossibile, tanto che anche il giapponese della Ducati ci è sembrato poco convinto di potercela fare. Nelle prove Nitronori non aveva mostrato la grinta dei giorni migliori, quasi fosse stato annichilito dal suo diretto avversario che invece aveva conquistato la sua undicesima Superpole, frantumando anche il record della pista che apparteneva in precedenza ad un certo Troy Bayliss. Un Haga quasi rinunciatario, rassegnato. Certo la sua squadra non lo ha aiutato come avrebbe dovuto e ci riferiamo alla decisione di non fermare Fabrizio in gara due a Imola. Decisione che di fatto ha tolto cinque punti al giapponese. Cinque punti che qui a Portimao sarebbero stati determinanti ed avrebbero potuto modificare il corso degli eventi. Ma è inutile rivangare il passato. Il titolo è andato al pilota più forte e Haga ci potrà riprovare il prossimo anno, facilitato dal fatto che il marziano della Yamaha se ne andrà in MotoGP. La meravigliosa pista di Portimao ci ha regalato due bellissime gare, piene di emozioni e di colpi di scena in perfetto stile Superbike. Ecco le nostre pagelle per i protagonisti del mondiale Superbike 2009.
Ben Spies: Il vero campione è quello che riesce a dare il massimo nel momento giusto, senza farsi condizionare dalla pressione delle responsabilità e delle aspettative nei suoi confronti. Spies a Portimao ha dimostrato di essere un campione facendo tutto alla perfezione proprio nel momento topico della stagione. Ha conquistato di forza la sua undicesima Superpole, ha schiantato tutti i suoi avversari in gara uno ed ha amministrato il vantaggio in gara due con precisione chirurgica. La sua analisi delle due gare Portoghesi è disarmante:
"In gara uno dovevo vincere e ci sono riuscito. In gara due dovevo pensare a portare a casa il titolo. Sapevo che se Haga avesse vinto io sarei dovuto arrivare come minimo sesto ed infatti ero sesto quando però ho visto che Biaggi mi poteva dare fastidio. Allora ho deciso che fosse meglio superarlo per essere più tranquillo".
Facile no? Per lui si. Merita senza dubbio il titolo e lo confermano i suoi impressionanti numeri. Ha vinto quattordici gare su ventotto, vale a dire il 50%. Per fare un paragone con lo scorso anno, Bayliss ne aveva vinte undici, undici come le Superpole che Spies ha dominato in questa stagione dove è salito sul podio diciassette volte. Complimenti Ben. Ci mancherai.
Voto 10 e lode
Noryiuki Haga: L'eterno piazzato. Spiace ammetterlo ma Noryiuki sembra ormai essere davvero l'eterno piazzato. Evidentemente gli manca qualcosa per conquistare i grandi risultati. Quest'anno - come lui stesso ci aveva dichiarato nel corso dell'intervista che ci aveva rilasciato a Valencia - era nella squadra più forte e disponeva della moto più forte. Ma non è bastato. Proprio dopo aver accumulato il suo maggior vantaggio su Spies (88 punti) Nitronori è entrato in crisi. Haga ha terminato il campionato con 456 punti dei quali 250 conquistati nelle prime sei gare (sino appunto a Kyalami) e 206 nelle restanti 8. Dalla vittoria di maggio a Kyalami bisogna attendere la gara di Imola a Settembre per rivedere il Giapponese sul gradino più alto del podio. Indipendentemente dalla sfortuna di aver trovato sulla sua strada un vero marziano, è chiaro che i mondiali non si vincono in questo modo. Però va anche detto che Noryiuki è stato in grado di contendere sino all'ultimo il titolo a Spies e dobbiamo ringraziarlo per questo ed augurargli miglior fortuna il prossimo anno.
Voto 6
Michel Fabrizio: Il solito Fabrizio, tutto alti e bassi. Quinto in gara uno a quattordici secondi da Spies e prima in gara due dopo una corsa condotta ad un ritmo che ha sfiancato tutti i suoi avversari. A noi sembra che l'Italiano manchi forse di determinazione, non certo di classe. Quando vuole davvero andare forte lo fa. Quest'anno ha fatto un deciso passo avanti verso una più completa maturazione. Ha vinto tre gare, due in Italia (Monza e Imola) ed una qui a Portimao ed è salito sul podio quindici volte. Purtroppo però non è mai stato in lotta per il titolo mondiale probabilmente perché non riesce a trovare la giusta determinazione in tutte le gare. Chiude il campionato al terzo posto staccato di 74 punti da Spies e distanziando Biaggi di 63. Pensiamo che la Ducati faccia bene a puntare su di lui, però il prossimo anno è atteso a un esame decisivo. In bocca al lupo.
Voto 8
Max Biaggi: Un finale in crescendo per il pilota dell'Aprilia che nelle ultime sei gare ha collezionato 184 punti a conferma del fatto che ora l'Aprilia è un delle moto più competitive e che Biaggi nonostante i suoi trentotto anni e il suo prestigioso passato, ha ancora voglia di aprire il gas e di lottare a colpi di carena con i suoi avversari. Sia l'Aprilia che Biaggi hanno le carte in regola per essere protagonisti del prossimo mondiale Superbike e per puntare decisi al titolo. Anche a Portimao Biaggi ha animato entrambi le gare ed in gara uno è anche salito sul podio. L'Aprilia è molto potente e c'è voluto un poco di tempo per riuscire a scaricare a terra nel modo giusto tutti i cavalli che il motore riesce ad erogare. Biaggi ad inizio stagione aveva previsto che la sua moto sarebbe stata al livello delle migliori solo a fine stagione e non si sbagliava.
Voto 8,5
Jonathan Rea: Ecco un giovane al quale invece la determinazione non manca di certo. Anche in Portogallo Johnny è salito due volte sul podio, portando a sette i suoi podi iridati. Sta crescendo a vista d'occhio ed il team Ten Kate fa bene a puntare su di lui per il futuro. La vittoria di Misano lo ha trasformato e reso più consapevole dei propri mezzi. Rea è entrato a far parte dei top rider della Superbike pur essendo nell'anno del suo debutto in questa categoria. Deve solo migliorarsi nella gestione della gara e comprendere quando magari è il momento di accontentarsi. Chiude il campionato al quinto posto, primo dei piloti Honda, con una costanza incredibile per un pilota così giovane, visto che non ha raccolto punti in solo due delle ventotto manches alle quali ha preso parte.
Voto 8,5
Leon Haslam: A Portimao Leon Haslam non ha raccolto punti ma solo cadute e rotture. Un weekend sfortunato che però non va a scalfire l'ottima stagione del pilota inglese tant'è che il team Alstare lo ha voluto alla guida della Suzuki 2010. Prima del doppio zero di Portimao Haslam aveva collezionato solo due battute a vuoto, una a Monza ed una negli USA. Niente male per un pilota alla guida di una Honda privata. Costante, veloce e con una grande voglia di emergere. Nel finale di stagione è stato coinvolto dalla crisi economica del suo team e non è più riuscito a salire sul podio. Siamo certi che lo farà il prossimo anno, quando vedremo Leon costantemente nel gruppo di testa.
Voto 6,5
Carlos Checa: Da un pilota del suo calibro ci si aspetta sempre dei grandi risultati, che invece quest'anno non ci sono stati. Era andato meglio l'anno scorso con le due vittorie di Salt Lake City, mentre quest'anno Carlos è salito sul podio solo quattro volte (sempre a Miller, a Brno e due volte al Nurburgring) ma mai sul gradino più alto. Decisamente pochino per un pilota che proviene dalla MotoGp e che guida una delle migliori Honda del campionato Superbike. Non si può nemmeno dire che sia stato costante visto che sono ben sei le battute a vuoto della sua stagione 2009. Secondo noi ha fatto molto bene a cambiare team e forse in un team privato ma ambizioso come l'Althea Ducati, Checa potrà trovare gli stimoli giusti per mettere a frutto la sua esperienza e le sue notevoli ed indubbie capacità.
Voto 5
Shane Byrne: E' salito sul podio solo una volta, nella prima gara di Misano, ma ha dato sempre il 110% in tutte le gare ed ha spesso condotto la sua privatissima Ducati nel gruppo dei piloti ufficiali che lottavano per il mondiale. Grinta ed esperienza, un mix che fanno di Shane un pilota all'apice della carriera, con grandi potenzialità. Le due gare di Portimao hanno rispecchiato tutta la stagione del pilota inglese che dopo aver a lungo lottato nel gruppo di testa ha poi dovuto accontentarsi di due quarti posti. La cosa davvero strana al momento attuale Byrne è a piedi in quanto il team di Marco Borciani difficilmente potrà partecipare al mondiale Superbike 2010 e sino ad ora nessun altro team ha messo sotto contratto il forte pilota. C'era stato un interessamento della Kawasaki che però ha poi scelto Sykes. Il nostro augurio è che Byrne trovi al più presto una moto perché sarebbe davvero un peccato per il mondiale Superbike perdere un pilota così bravo.
Voto 7,5
Bilanci di fine stagione
Il campionato mondiale 2009 è stato uno dei più entusiasmanti degli ultimi anni. Si pensava che l'uscita di scena di Troy Bayliss avrebbe potuto dare vita ad un campionato in tono minore. Ma morto un Papa se ne fa un altro e Spies ha fatto ben presto dimenticare il grande australiano con il numero 21. Ora che Ben se ne andrà in MotoGP (per il terzo anno consecutivo il mondiale Superbike non vedrà al via il pilota con il numero uno sulla carena) chi prenderà il suo posto nel cuore degli appassionati?
Certamente anche il prossimo mondiale non sarà noioso o scontato e potremo averne una interessante anteprima sempre a Portimao quando tutti i principali team scenderanno in pista con i loro nuovi piloti.
Moto.it è rimasto a Portimao per seguire anche questi test e raccontarvi cosa ci possiamo aspettare dal mondiale Superbike 2010. Restate collegati!
Carlo Baldi
Foto: Porrozzi