Michelin StarCross 5
Michelin è rientrata in MotoGP, vero, ma questo non vuol dire che in tutti gli altri settori il lavoro della Casa del Bibendum si debba fermare. Il 2015 è stato un anno di intensa attività anche nel settore hypersport con una gamma sport tutta nuova, negli scooter (con l’arrivo di due radiali dedicati ai maxiscooter sportivi) ma anche in quello delle maxienduro con l’arrivo dell’inedito Pilot Road 4 Trail.
Mancava giusto il segmento del Motocross, a cui Michelin ha pensato con lo StarCross 5. Commercializzato da fine 2015, ma completo in tutte le misure solamente da ora, è una gomma nata per accontentare tanto l’amatore quanto lo specialista – è la gomma, per dirne una, con cui David Philippaerts è in testa al campionato italiano.
Lo sviluppo è stato fatto sulle piste di tutto il mondo, concentrandosi sulla massima ampiezza del ventaglio delle caratteristiche del circuito e dei piloti, perché si tratta ovviamente di un prodotto destinato ad un mercato trasversale in termini geografici e non solo, data la sua commercializzazione in tutto il mondo. Tutti sappiamo quanto siano variabili la composizione dei fondi e le caratteristiche dei circuiti già solo in Europa, figuriamoci quando si iniziano a prendere in considerazione i tracciati statunitensi. E non parliamo a caso di Stati Uniti, perché la dimensione del mercato americano è spaventosa in termini di base degli appassionati e quindi di potenziale di vendita, ma con un’estrema specializzazione in diverse direzioni. Pensate già solo agli stadi del Supercross o alle piste del National e capirete quanto siano diversi fondi, caratteristiche dei tracciati e stili di guida.
Lo StarCross 5 è stato testato ed apprezzato sia dai piloti professionisti che dagli amatori. Nelle intenzioni di Michelin è una gomma versatile, pensata per prestazioni “trasversali” tanto in termini di velocità del pilota che del terreno. E’ migliorato rispetto alla copertura precedente soprattutto nel grip – trazione e motricità – e nella maneggevolezza cambiando sia la struttura della gomma che la scolpitura. Ma prestazioni non significa solo dinamica; ci sono anche le cosiddette “prestazioni accessorie” come il montaggio della gomma. Michelin ha cercato di migliorare anche lì con una gomma più facile da montare, per andare incontro al gommista ma anche a chi le monta con il fai-da-te, pratica piuttosto diffusa nel segmento del cross.
Le novità
Iniziamo da quello che si vede. Osservando la gomma si notano nuovi loghi sui tasselli e sul battistrada per distinguere le quattro tipologie di prodotto: Hard (stella), Medium (una stanghetta), Soft (due stanghette), Sand (tre stanghette).
La nuova carcassa è a due tele (ma con nove cavi per centimetro invece di sette) invece che a tre, risultando più flessibile rispetto allo StarCross 4 e migliorando trazione e grip della gomma grazie ad una maggiore impronta al suolo. La nuova struttura offre anche la possibilità di utilizzare pressioni più elevate – quelle raccomandate sono fra 0,9 e 1,2, che si possono naturalmente aumentare o calare a seconda delle necessità in termini di grip e maneggevolezza.
L’adozione della nuova carcassa migliora anche la maneggevolezza, perché la gomma è più leggera e può contribuire a migliorare il tempo sul giro per il pilota o semplicemente ridurre l’affaticamento – e risultare anche più morbida assorbendo meglio i colpi – per l’amatore, con cui la prestazione assoluta passa un po’ in secondo piano rispetto alla facilità di sfruttamento del pneumatico.
Veniamo ora alle quattro versioni della gomma, che devono offrire caratteristiche di motricità diverse a seconda delle caratteristiche del fondo: cambiano radicalmente non solo i rapporti pieno/vuoto ma anche la dimensione e lo spessore dei tasselli, mentre sotto la carcassa rimane invariata. Per l’Italia i due prodotti di riferimento saranno la Soft e la Medium, mentre Sand e Hard saranno offerte più di nicchia, considerando le caratteristiche dei tracciati di casa nostra. E’ vero, ci sono piste con fondo sabbioso (come Mantova, tanto per dirne una) ma come ci fa giustamente notare Fabio Salamone, responsabile Michelin, il fondo sottostante è quasi sempre molto compatto, rendendo superflua l’adozione di una copertura specialistica.
Continuando nell’analisi, le barre longitudinali che troviamo sul Soft aiutano a disperdere il fango e migliorano l’aderenza trasversale sul morbido. Sulla Medium troviamo invece tasselli centrali più massicci ma sempre da 13mm all’anteriore e 18 al posteriore, per migliorare il grip sui terreni più duri, e naturalmente le stesse striature che facilitano il distacco del fango.
Le StarCross 5 sono già disponibili presso i gommisti con la gamma completa; trovate in allegato il listino prezzi ufficiale.