Africa Eco Race D6. Strategie da Brivido, vince Tarres [VIDEO e GALLERY]
- +29
Chami, Mauritania, 8 Gennaio 2024. Giornata lunga, complicata e molto interessante sotto il profilo tattico. Africa Eco Race lascia il Marocco e entra in Mauritania, dove si disputeranno 5 tappe prima di passare in Senegal per le due giornate conclusive. La spiaggia mitica del Lago Rosa è ancora lontana. In compenso sono arrivati il caldo e gli spazi infiniti e affascinanti del Deserto della Mauritania.
Giornata lunghissima, certo. La carovana ha lasciato Dakhla e il (parziale) rilassamento della giornata di riposo, a notte fonda, per affrontare il trasferimento alla volta del confine. 600 chilometri di strada, un’infinità. Per fortuna ai Concorrenti delle Moto è stato concesso di caricare le Moto su furgoni e carrelli e ai Piloti di rimandare l’impegno del giorno oltre confine. Il passaggio in Mauritania è sempre vagamente inquietante. Si ha davvero la sensazione di essere ai confini del Mondo. Fino a non troppo tempo fa, poi, quella fascia di terra di nessuno era costellata di mezzi, soprattutto camion, probabilmente “irregolari” e quindi abbandonati lungo la strada. Negli ultimi anni la terra di nessuno è stata “ripulita” e, grazie all’intervento diretto di Anthony Schlesser, le formalità sono rapide. Oltre il confine, la prova speciale del giorno.
Speciale corta, come si è detto, “appena” 205 chilometri, ma avvincente sotto il profilo tattico, che cambia radicalmente le carte in tavola. La Squadra Yamaha ha impostato la strategia sull’attacco, e Tarres e Botturi sono partiti subito fortissimo dividendosi il compito di navigare e di aprire la pista. In altre parole “tirandosi” a vicenda per mantenere la testa della Speciale e impedire a Cerutti, che partiva dopo il duo Yamaha, di recuperare, unirsi alla testa e trarre il “solito” vantaggio di chi segue. Cerutti non ha raggiunto i due in fuga e solo nel “compensato” ha superato Botturi, ma non Tarres che ha vinto Speciale e Tappa alla considerevole media di quasi 110 chilometri/ora. Bel colpo.
Cerutti mantiene la leadership del Rally, due piccoli minuti su Tarres e 3 su Botturi, ma ora la situazione si inverte. Cerutti può andare a prendere Tarres e raddoppiare il vantaggio, ma Botturi può riprendere entrambi e passare al comando. Insomma, Rally da cardiopalmo. Yamaha può contare su un vero e proprio gioco di Squadra, Aprilia deve affidarsi integralmente all’iniziativa di Cerutti. Ma non sarei troppo preoccupato: se non propriamente esperti in materia d’Africa, i fratelli Guareschi di GCorse hanno esperienza da vendere sul piano delle pure strategie di gara. Diciamo che l’”anello” di Chami, Speciale di 454 chilometri con partenza e arrivo in prossimità del bivacco alle porte del villaggio, potrà dare nuove indicazioni sullo sviluppo della Gara, ma in nessun modo la soluzione del rebus. Rally bellissimo, insomma! Incidente al marocchino Borne, vittima di una caduta con conseguente frattura di una clavicola. Il suo quarto posto è rilevato da Giovanni Gritti, Honda RS Team di Agazzi. Marco Aurelio Fontana è entrato nei dieci (l’avevamo previsto), il binomio mastodontico Pedrero-Harley-Davidson “tiene botta”, il veloce ma propenso all’errore Guerrini, 12°, mi tiene col fiato sospeso: Vai piano!
Assai meno avvincente la gara delle Auto, ormai apparentemente fissata sulla granitica e sorprendente leadership dell’Apache del Campione di Motocross Gautier Paulin che corre in compagnia del navigatore Remi Boulanger (nessun grado di parentela con il Navigatore di Peterhansel, Edouard “Dud” Boulanger). È sorprendente perché si tratta di un piccolo veicolo a propulsione ibrida (termico e elettrico per un totale di 270 cavalli) appena finito e immediatamente lanciato nella bagarre non certo facile di Africa Eco Race. Molto interessante che il podio provvisorio sia interamente occupato da “macchinine”, oltre all’Apache il Can-Am dell’Equipaggio spagnolo Vento-Ruiz Moreno e dal Polaris dei francesi Henricy e Bersey.
Giornata-pacchia per le assistenze. La Tappa ad anello consente agli Equipaggi di assistenza di piantare ruote e tende per due giorni nello stesso posto. Chami-Chami è la prima delle occasioni, l’altra arriverà nei dintorni di Atar con la Amodjar-Amodjar.
© Immagini Africa Eco Race, Alessio Corradini, Aprilia Racing, Yamaha Media, H-D, PB