Bultaco Albèro. Mezza moto, mezza bici, totalmente divertente
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Abbiamo provato la Bultaco Albèro, mi raccomando non Àlbero. Infatti in spagnolo l’albèro è quel terriccio che viene usato nei sentieri dei parchi o comunque in tutte quella aree di circolazione negli spazi verdi e ricreativi all’interno delle città. Il nome – lasciatecelo dire – è uno dei più azzeccati della storia delle due ruote, perché l’ultima nata Bultaco è proprio questo: un novo spazio di divertimento ritagliato tra palazzi e semafori.
E la parola che leggerete più spesso nella nostra prova sarà proprio “nuovo”. Perché è un nuovo modo di divertirsi nel quotidiano commuting, è un nuovo modo di guidare e di divertirsi e ovviamente è un mezzo assolutamente nuovo.
Che cos'è ?
La Bultaco Albero è omologata in Europa come "L1e" ed è disponibile in due versioni Albero 4.5 e Albero 2.5. La prima ha una velocità limitata a 45km/h e una potenza massima di 2kW ed è quindi a tutti gli effetti un ciclomotore che si guida con la patente AM o B. Sono obbligatori casco, targa e assicurazione. La Albero 2.5 (25 km/h e 250W) invece è rivolta a tutti quei mercati esteri dove la normativa disciplina in modo specifico i veicoli elettrici a due ruote con pedalata non assistita e dove per questi veicoli non è obbligatoria né la patente di guida, né la targa o l’assicurazione.
Questo è quello che dice l'omologazione, ma appena si sale in sella si capisce di come sia un tipo di mezzo inedito e che sfugge alle classificazioni canoniche e con questo spirito va valutato anche il prezzo di 5.895 euro.
Come è fatta
L’Albero ha un telaio monotrave in alluminio realizzato con cura e tecnologie più vicine alle moto che non al mondo del ciclismo. All'anteriore troviamo un forcella rovesciata da 130 mm regolabile in compressione e ritorno. Il mono-ammortizzatore posteriore di 150 mm monta un serbatoio separato, con compressione, estensione e precarico regolabili. La frenata è affidata a due freni a disco da 203 mm con pinza a 4 pistoncini all'anteriore e a due sulla ruota posteriore.
La Bultaco Albero monta un cambio a nove rapporti in tutto uguale a quello di una bicicletta, che viene azionato con una manopola rotante posta sul lato sinistro del manubio. Le nove velocità diventano 18 quando si aziona un overdrive a ingranaggi planetari posto nel mozzo centrale che moltiplica per 1,65 il rapporto di trasmissione. Le ruote montano pneumatici da 24 x 2,35 pollici e offrono un bilanciamento ottimale tra peso, stabilità e agilità. La dimensione delle coperture, insieme alla ciclistica, è infatti uno degli elementi che maggiormente determinano il carattere di guida votato al divertimento della Albero.
Il peso totale raggiunge i 42,26 kg, compresi gli 8 kg della batteria grande batteria staccabile.
Motore e batteria
Noi l'abbiamo provata in tutte tre le modalità e a essere sinceri dopo pochi minuti in "Eco" abbiamo subito optato per le declinazioni meno parsimoniose perché con soli 0,8 kW bisogna pedalare parecchio, e farlo con un mezzo da 42 kg rende l'esperienza adatta a chi ha la gamba ben allenata. In Sport ci si diverte e usare la Bultaco a tutta potenza, specialmente in salita tra le curve, è divertentissimo. La modalità Tour è probalimente la più adatta all'utilizzo quotidiano: un buon equilibrio tra la durata della batteria e la potenza - comunque corposa - che sostituisce o integra la pedalata. "In medio virtus stat" dicevano ancor prima che il motore elettrico fosse inventato.
Come si guida
Appena si sale in sella, ancora da fermi, la sensazione è quella di stare su una bicicletta. Forse anche per questo quando si tocca l'acceleratore si rimane spiazzati e sorpresi dallo spunto del motore. La confidenza però è pressoché immediata: qualche istante in più per sincronizzare l'erogazione del gas con la pedalata e inizia il vero divertimento. Perché solo quando, grazie all'utilizzo del cambio, la pedalata inizia a sfumare il "gas" e il corpo diventa parte del movimento, si gusta appieno il senso della Albero. Per riuscirci bisogna insegnare al nostro corpo un nuovo modo di guidare e al nostro cervello un nuovo modo di interagire con la città. Si raggiunge la velocità desiderata con il propulsore elettrico e poi, una volta trovato il giusto rapporto, si "sorpassa" la spinta del motore pedalando. Si ha allora la sensazione di un raffinato controllo, si potrebbe dire che c'è forza con poca fatica.
Acquisita un po' di confidenza si può attivare il power control (di fatto un cruise control) che ci permette di dimenticarci della manetta del gas e di regolare così la velocità con i pedali. Il manubrio largo ci permette un governo preciso e le ruote da 24 (di dimensioni inferiori a quelle delle biciclette) danno grande agilità alla Albero. Anche alle velocità più elevate si ha sempre una sensazione di grande controllo a condizione però di indurire l'affondo della forcella. Chi preferisce invece un maggior confort dovrà fare i conti con un leggero ondeggiamento dell'anteriore quando si pedala sopra in 40 km/h. La frenata è potente e modulabile grazie al doppio freno a disco perfettamente calibrat0 per l'utilizzo e il peso della Bultaco.
Quello che ci ha colpito nelle ore che abbiamo guidato la Albero è stato il progressivo e costante apprendimento. Non si smette mai di imparare e di pari passo aumentano la confidenza con il mezzo e il divertimento. Il livello di coninvolgimento nella guida è altissimo e (se lo si desidera) si è costantemente impegnati.
Per concludere: è un mezzo pensato per chi vuole guidare e soprattutto chi vuole divertirsi nel farlo. La Albero è destinata a chi desidera muoversi da un punto all'altro divertendosi anche in città, per tutti quelli che vogliono provare l'impegno e la soddisfazione di rapportarsi armoniosamente con le due ruote per essere autore del movimento e parte della velocità.
Saluti!
Credo che in città non "piatte" con elevati dislivelli potrebbe essere interessante.