EICMA 2015: KTM 690 Duke
A 21 anni di distanza dalla nascita della prima Duke, modello che ha segnato il rientro di KTM nel settore delle moto stradali, arriva al Salone di Milano EICMA 2015 un modello 2016 – quinta generazione di KTM Duke – che ancora una volta sposta quelli che si credevano essere limiti invalicabili per un monocilindrico stradale. Possiamo confermarvelo in prima persona, perché l’abbiamo guidata in anteprima un paio di mesi fa…
Il motore è tutto nuovo, anche se naturalmente deve molto – architetturalmente parlando – alla versione precedente. Il monocilindrico da 690cc è naturalmente alimentato ad iniezione elettronica, con doppia accensione indipendente ed acceleratore ride-by wire. La musica inizia a cambiare quando si guardano le prestazioni, perché in questa versione il “mono” plurivalvole di Mattighofen eroga ben 73 cavalli (che diventano anche di più sulla versione R, di cui vi parliamo separatamente), con un sorprendente valore di coppia di ben 74Nm ed un tetto massimo che si alza di ben 1000 giri. Le vibrazioni vengono ulteriormente ridotte con l’adozione di un secondo contralbero, ed arriva anche l’omologazione Euro 4 grazie anche a migliorie nei diagrammi di aspirazione e ad un impianto di scarico rivisto e più leggero di ben 1kg.
La ciclistica fa affidamento al consueto schema telaistico a traliccio in acciaio al Cr-Mo, con nuove piastre di sterzo ad offset ridotto, per un aumento dell’avancorsa che rende la nuova 690 Duke ancora più stabile nelle curve. Le sospensioni sono unità WP completamente regolabili, mentre l’impianto frenante conta su un disco singolo all’avantreno con pinze Brembo monoblocco in alluminio gestite dall’ABS Bosch 9M+.
Grandi novità anche per quanto riguarda la dotazione elettronica. Per quanto riguarda il cruscotto assistiamo al debutto del cruscotto TFT a colori gestibile attraverso il blocchetto sinistro illuminato. Il comando ride-by-wire può venire dotato di due mappature aggiuntive (Rain e Sport) grazie all’optional Track Pack, che comprende anche controllo di trazione e gestione del freno motore MSR oltre alla modalità Supermoto, che esclude il controllo antibloccaggio sul freno posteriore.
Spero abbiano risolto il rumoraccio delle valvole, che anche senza terminale facevano più casino dello scarico completamente aperto a basse andature (provata in strada privata)