"Guida, Ridi, Vivi". Un bel progetto di educazione stradale
Parlare di educazione stradale ai più giovani, a chi inizia ad andare in motorino o è già passato alla prima moto, è facile. Il difficile è far sì che qualcosa rimanga, che qualcosa facendo riflettere superi l'indifferenza di chi spesso a quell'età – e purtroppo non solo a quella - è convinto di saperci fare e di non avere bisogno di consigli.
"Guidi, Ridi, Vivi" è in questo senso un bel progetto di educazione stradale dedicato ai ragazzi dai 13 ai 19 anni delle scuole di primo e secondo grado di tutta Italia. Non è la solita fredda lezione fatta dall'alto, ma è un modo coinvolgente di approcciare un tema che riguarda il quotidiano di tutti.
Si tratta di una rappresentazione teatrale in due atti, due ore di spettacolo e di testimonianza diretta che scorrono veloci, durante le quali le formule fisiche si traducono in qualcosa di palpabile e colgono nel segno. Esempi concreti nei quali i concetti di velocità, tempi di reazione, frenata e forza di impatto non sono numeri asettici ma realtà misuralibili e comprensibili in tutta la loro importanza.
I quasi quattrocento studenti che riempiono la sala - ci è capitato di assistere alla rappresentazione all'Auditorium del centro scolastico Puecher di Milano – sono di quarta e quinta superiore e seguono con molta attenzione quello che accade in sala. Merito della capacità comunicativa di Filippo Tognazzo, della formula del teatro partecipato che coinvolge gli spettatori, chiamati a salire sul palco nello sviluppo della storia in un continuo scambio fra attori e spettatori.
“I vulnerabili” è stato già visto da 130.000 ragazzi in oltre 350 repliche a partire dal 2008. Propone il tema della sicurezza stradale divertendo e facendo riflettere, usando i messaggi giusti, che arrivano diretti con il linguaggio e le modalità adatte al pubblico al quale si rivolge finendo per raggiungere l'obiettivo.
Durante l'ultima edizione di Eicma, Tognazzo ha ricevuto il premio nazionale sulla sicurezza stradale Basta sangue sulle strade, nella categoria spettacolo, proprio in qualità di autore e interprete de I vulnerabili.
Nella seconda parte della rappresentazione c'è il monologo di Alessio Tavecchio, la testimonianza di come un incidente apparentemente banale possa avere conseguenze tragiche sulla propria vita e su quella dei propri familiari.
Alessio aveva 23 anni quando cadde con la sua moto a causa di una buca per lavori in corso non segnalata. Una caduta stupida, a bassa velocità, ma dalle gravi conseguenze: quando si risvegliò dal coma i medici lo informarono che sarebbe rimasto paralizzato.
Un dramma che ad Alessio non ha tolto la forza di reagire. Ha affrontato la riabilitazione, tante ore passate in piscina fino ad appassionarsi a quello sport che è diventato una prova, ha vinto dei campionati italiani, ha partecipato agli europei e infine alle paralimpiadi di nuoto di Atlanta.
Dal 1998 Alessio impiega tempo ed energie nella Fondazione che porta il suo nome. Una onlus impegnata ad aiutare con varie modalità i disabili e che ha come progetto centrale la realizzazione dell'Open Village Monza. Un centro polifunzionale di riabilitazione, formazione e sport, aperto a tutti. Nel frattempo ha scritto tre libri (Cronaca di una guarigione impossibile, Con una marcia in più e Il ragazzo che nacque due volte) e lavora come formatore e motivatore in aziende e scuole di tutta Italia.
Con il suo “Progetto Vita”, che parla di consapevolezza del valore della vita, dal 1999 si dedica alla diffusione della cultura della prevenzione stradale nelle scuole di tutta Italia attraverso progetti di formazione svolti ormai in più di 500 scuole italiane.
E' la sua fondazione, con il supporto della compagnia teatrale Zelda, a promuovere il progetto Guida, Ridi, Vivi che è stato ideato nel 2015 assieme a Filippo Tognazzo dopo cinque anni di rispettive esperienze nelle scuole.
Un'iniziativa che è ripartita per l'anno scolastico 2016-2017 mettendo in calendario una trentina di rappresentazioni sparse per lo Stivale e trovando la collaborazione di regione Lombardia, Uffici scolastici Territoriali e Regionali. Ogni singolo istituto scolastico può aderire gratuitamente al progetto facendone richiesta agli uffici scolastici.
Dal palco le parole di Alessio superano il semplice racconto, nel suo monologo c'è la tragedia di un evento che potrebbe colpire chiunque, ma anche la vitalità di chi non si arrende davanti alle prove più dure. E c'è anche la lezione di vita che i propri obiettivi si possono realizzare attraverso la forza di volontà e l'impegno. Parole sentite chissà quante altre volte ma che da quel palco hanno il valore dell'esperienza.
Dall'educazione stradale, dalla comprensione di come ogni comportamento vadano preso sul serio quando si guida, si finisce per parlare dell'importanza della vita. Perché in fondo le due questioni sono intimamente legate fra loro.