Benelli India e la rinuncia ad aprire un nuovo impianto nel Paese
Il segno che i tempi per i motori endotermici si fanno sempre più difficili ci arriva dall'India, nella notizia che Benelli ha rinunciato al suo progetto di aprire un impianto per la produzione di motociclette di piccola cilindrata che avrebbe dovuto produrre 200.000 unità annue e impiegare circa 400 addetti.
Il governo indiano, infatti, ha espresso il proprio orientamento favorevole a proibire dal 2025 la circolazione ai due ruote equipaggiati con motore a combustione interna fino a 150cc e di puntare, quindi, sulla trazione elettrica per il trasporto di massa: questa prospettiva ha spinto Vikas Jhabakh, managing director di Benelli India a dichiarare “stavamo considerando l'opzione di costruire anche qui in India motociclette per il mercato di massa.
Tenuto conto dell'orientamento del governo, costruire un impianto non è più un'opzione praticabile perché questi investimenti necessitano tempi molto lunghi per venire ripagati”. Il manager ha aggiunto “molte di queste motociclette sarebbero state di cilindrata inferiore a 150cc” e "il governo ci ha fatto capire molto chiaramente che il futuro della mobilità sarà elettrico".
Benelli possiede già un impianto in India, vicino Hyderabad, dove assembla le moto destinate al mercato interno e ha comunicato tramite i social che aumenterà la produzione da 7.000 unità a 20.000 unità annue con la possibilità “basata sulla risposta del mercato” di arrivare fino a 40.000 unità.
Il focus sulle esportazioni
Benelli India ha ripreso le vendite (1.000 moto nell'anno corrente) in India da gennaio 2019 con 19 concessionari in 18 città e programma di arrivare a 60 concessionari entro il 2020.
Il suo catalogo include sei modelli da 300 a 600cc ma i suoi piani sono di competere con Royal Enfield (che detiene il 93% del mercato tra i 300 e i 500 cc) e Jawa nel mercato delle moto sotto i 500cc “low budget” con la Imperiale 400, per la quale cercherà fornitori locali per mantenere quanto più possibile il prezzo competitivo.
A breve introdurrà due motociclette nel segmento 250cc e, forse, anche degli scooter seppure Vikas Jhabakh ha dichiarato che “ancora non è stata presa alcuna decisione definitiva in merito” ma che comunque l'intenzione di Benelli India è diventare un export hub.
La decisione del governo indiano potrebbe essere il punto di inizio di una vera e propria rivoluzione nel trasporto di massa per tutto i continente asiatico, tenuto conto che milioni di piccola cilindrata rappresentano il mezzo di trasporto più comune in paesi come Cambogia, Vietnam, India. Il passaggio alla trazione elettrica di massa si avvicina.
Per il resto credo di aver sbagliato a porre problemi etici in questo forum, che non è la sede più adatta, anche per la presenza di alcuni odiatori di professione che non perdono certo l'occasione per attaccare.
Per il resto, tutti i cosidetti "vantaggi" dell'alimentazione elettrica si scontrano con gli svantaggi che però vengono accuratamente nascosti, salvo emergere pian piano.
Mi risulta, per averlo letto, che in Norvegia dove le ricariche erano pressochè gratuite e i parcheggi per le ricariche e per le soste assai agevolati, dato il gran numero di mezzi elettrici in circolazione abbia adesso portato a un inasprimento assai forte delle tariffe e a una forte riduzione delle agevolazioni.
"il proprio orientamento favorevole al divieto di proibire dal 2025 la circolazione ai due ruote equipaggiati con motore a combustione interna fino a 150cc"
Se c'è il divieto di proibire... allora le moto possono girare. E' una truffa alla Benelli che non ha capito la doppia negazione ?
:)