Chak Motors Molot, l'innovativa sportiva russa su base CBR1000RR
Può sembrare strano, e non poco, che una moto creata in Russia sia stata studiata per essere la più sicura del mondo: basta guardare i video che girano su Youtube per rendersi conto di come il concetto di sicurezza assuma un significato quantomeno relativo da quelle parti.
La cosa non ha dissuaso Igor Chak, tecnico russo che ha fondato Chak Motors con l'intento di creare da zero una moto che offra un livello di sicurezza attiva paragonabile a quella di un'attuale auto di alto livello. Partendo da una Honda CBR1000RR (riconoscibile praticamente solo per scarico e telaio) Chak ha creato da zero tutte le sovrastrutture - su cui non esprimiamo giudizi - ma soprattutto la gestione elettronica che dovrebbe garantire alla Molot (nome di un fucile dell'esercito russo) la capacità di reagire rispetto alle condizioni del traffico e della strada propria delle berline più lussuose.
L'ABS non fa notizia, anche perché nelle intenzioni di Chak resta quello di serie della CBR, particolarmente adatto allo scopo grazie alla sua natura di brake-by-wire - le leve non agiscono direttamente sull'impianto idraulico, ma su sensori che attivano a loro volta il circuito idraulico.
Da lì in poi le cose iniziano però a farsi interessanti: grazie ad una serie di radar integrati all'interno delle sovrastrutture la Molot è in grado di capire se vi sono ostacoli in rapido avvicinamento e quindi di avvertire il pilota attraverso spie luminose e vibrazioni al manubrio. Se il pilota non reagisce in tempo, il sistema (grazie a quanto si diceva sopra) è in grado di iniziare la manovra di frenata, chiudendo nel contempo l'acceleratore, in maniera autonoma riducendo così il rischio di incidente.
Stessa tecnologia (con l'aggiunta di una piattaforma inerziale, o quantomeno di giroscopi che capiscano in tempo reale i cambi di assetto e direzione della moto) per la segnalazione di un ostacolo nell'angolo cieco in caso di sorpasso e di cambio di corsia involontario. Il quadro viene completato da una serie di telecamere HD che registrano tutto quello che accade con diversi angoli di visuale su una scatola nera, così come va di gran moda ultimamente negli stati dell'ex blocco sovietico per avere prova di quanto succede su strada.
Tutti i sistemi parrebbero disattivabili. Decisione sensatissima perché, a differenza di quanto avviene su un'auto, non crediamo che una frenata d'emergenza a pilota disattento, magari con una sola mano sul manubrio e seduto con mezzo sedere fuori dalla sella come capita durante le lunghe trasferte autostradali, sia una manovra realmente sicura. La tecnologia è comunque interessante, soprattutto in prospettiva futura. Ammesso che, naturalmente, la Molot raggiunga mai uno stadio più avanzato di quello di prototipo - o di semplice rendering, come appaiono essere le immagini che vi presentiamo.
Foto: Chak Motors
tom.acquila
ma quando le moto potevo solo guardarle sui giornali i giapponesi tiravano fuori moto bellissime le r1, r6 dal 99 al 2003 la ninja 636 e le bellissime naked, penso alla prima sv o all'hornet faro tondo.
ora entro in concessionario e vedo pataccate tipo la z1000 o la r1 nuova che ho sempre trovato inguardabile.
almeno sta russa come hanno scritto ha spunti di design interessanti e innovativi, è solo di quello si parla.
le moto italiane le trovo piu belle e fascionose(anche le tedesche e austriache son sincero) certamente piu care e forse non altrettanto valide, ma una moto deve piacerti anche da ferma e molte giapponesi oggi peccano da questo punto di vista,sempre secondo me ovvio.
Bla