Variazioni sul tema Yamaha MT. Con un futuro di serie?
La MT-09 è stata un successo clamoroso per la Casa di Iwata – ci sentiamo facili profeti nel dire che fra qualche anno ci troveremo ad identificare proprio la naked sportiva a tre cilindri come il modello che ha dato il via al “risveglio” Yamaha. Allo stesso tempo, fin dall’epoca del primo teaser, abbiamo ipotizzato per il propulsore P3 la natura di piattaforma con diverse declinazioni. Un'ipotesi che ha trovato diversi riscontri direttamente dagli uomini Yamaha, che pur guardandosi dal dare conferme ufficiali hanno più volte lasciato intendere come vedremo diverse proposte spinte dallo stesso propulsore, magari diverso nella cilindrata ma sicuramente molto di più negli allestimenti.
Una decisione che ha senso a quasi tutti i livelli, un po’ perché il motore della MT-09 è piaciuto davvero a tutti, a parte qualche ruvidezza elettronica di gioventù, ma soprattutto perché la situazione globale attuale impone a tutti i costruttori qualche economia di scala, la più importante delle quali è rappresentata dall’ammortamento dei costi di progettazione e sviluppo di un nuovo propulsore.
Volendo seguire l’andamento del mercato, la scelta più ovvia sarebbe quella di proporre una adventure, o comunque crossover marcatamente fuoristradistica nello stile; la seconda ipotesi ci pare quella più praticabile – si tratterebbe, in fondo, di quella nuova TDM che tutti chiedono a gran voce – anche se la matita di Oberdan Bezzi, visionario designer romagnolo, è stata capace di disegnare una Ténéré davvero splendida, che ha postato sul suo blog con la firma Obiboi. Una moto del genere, però, si sovrapporrebbe pesantemente alla SuperTénéré 1200 in termini di cavalleria ed appetibilità, per cui propenderemmo per la soluzione TDM, anche questa già immaginata da Bezzi.
A suo tempo abbiamo ipotizzato anche la possibilità di una declinazione sportiva: il costante calo del segmento (sui mercati europei, perché altrove tirano fortissimo) non giustificherebbe una simile operazione ma va notato come le pistaiole dalla cilindrata intermedia fra 600 e 1000, più sfruttabili nell’uso stradale, siano in forte crescita di popolarità. E il DNA sportivo Yamaha non è da sottovalutare.
Un’altra possibilità – anche se stavolta la vediamo davvero solo come una splendida special – si ricollega alla spettacolare café racer ispirata alla TZ da corsa a due tempi degli anni 70 sulla base della nuova bicilindrica MT-07. Meno prestante ma anche costosa ed intimidatoria per i principianti della sorella maggiore, la media Yamaha rappresenterebbe la base ideale per una special come quella tracciata da Bezzi.
Una café racer furba, facile da guidare ma allo stesso tempo di grandissimo fascino vintage che – lo dice la moda più recente – piace tanto a chi il periodo a cui si rifà l’ha vissuto quanto ai più giovani, e che tra l'altro si inserirebbe perfettamente in quella famiglia Sport Classic che Yamaha ha creato la scorsa estate inserendovi mezzi apparentemente diversissimi fra loro ma effettivamente legati da un filo conduttore nato dalla storia del marchio dei tre diapason.
Va anche detto come una moto di serie del genere si inquadrerebbe molto bene nei vari progetti speciali in cui la Casa di Iwata crede molto: una base perfetta, un parco giochi ideale per sguinzagliarci dentro gente come Markus Waltz, Ludovic Lazareth e (mai come in questo caso) Roland Sands, che ne potrebbero cavare fuori una, anzi tre, Hyper Modified davvero spettacolari.
Avrà un futuro? Come abbiamo detto, per quanto l'ipotesi del modello di serie solletichi le corde più giocose e passionali della nostra essenza motociclistica, crediamo che nel freddo e spietato mondo reale una moto del genere possa averlo solo come special.
Ma se Yamaha decidesse di smentirci, per una volta saremmo davvero molto felici...
brutte
secondo me i jap dovrebbero spendere qualche soldino in più in designer europei: almeno secondo me, i designer giapponesi hanno davvero stancato...
Un ipotetica TDM col 3 cilindri...