Attualità

Dolomiti: in Trentino il limite di velocità è ora di 60 km/h

- E' stata approvata dal consiglio provinciale di Trento la mozione che abbassa il limite di velocità a 60 km/h sulle strade dei Passi dolomitici. Con un "occhio di riguardo" per i motociclisti, ma a chi giova?
Dolomiti: in Trentino il limite di velocità è ora di 60 km/h

La decisione è stata presa dal consiglio provinciale di Trento lo scorso 28 maggio. Con ventinove voti a favore e due astenuti, i consiglieri della lega, è stata approvata la mozione presentata dal consigliere Giuseppe Detomas che proponeva di ridurre la velocità massima, nei tratti dei passi dolomitici della provincia, a 60 km/h. Qui potete leggere la proposta di mozione originale, arrivando al punto caldo della proposta vi riassumiamo che l'impegno della Giunta ha seguito tre principi. Il primo è appunto quello della riduzione della velocità a 60 orari (che democraticamente riguarda tutti i veicoli), il secondo - questo invece dedicato ai motociclisti – afferma che il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta a: “Individuare strategie efficaci di controllo per il rispetto del codice della strada in merito alle frequenti elaborazioni dei motori di tutti i motocicli, responsabili accanto all’eccessiva velocità, del superamento del limite dei decibel”. Il terzo punto impegna a “Coordinarsi con la confinante provincia autonoma di Bolzano e la regione Veneto per concertare e condividere le sopraindicate ipotesi di riorganizzazione e limitazione del traffico sui passi dolomitici, anche in relazione all’organizzazione di manifestazioni sportive”. E meno male che non sono stati aggiunti i motoraduni, ci vien da osservare. Il maggior problema per l'ambiente, inquinamento acustico compreso, deriverebbe quindi dalle moto che transitano su quei Passi durante l'anno. 

Certo è che la strategia della Giunta è curiosa, esistono già precise norme che regolamentano i veicoli per riguarda emissioni inquinanti e acustiche (e non soltanto le moto), così come ci sono gli strumenti per punire il mancato rispetto del Codice della Strada. Basta eseguire i controlli e far rispettare le regole, e non prendere a pretesto la sicurezza per scopi diversi, come fare cassa o sfruttare una facile propaganda ambientalista. Insomma non si capisce perché debba essere presa di mira la sola categoria dei motociclisti. Dovrebbe essere superfluo sottolineare come la sicurezza stradale e la difesa della natura non sono estranei alla stragrande maggioranza dei motociclisti, ma evidentemente non è così. Chi va in moto adora le strade montane, lo sappiamo bene, e quelle dei passi dolomitici sono sicuramente fra le più belle d'Europa da percorrere, proprio per l'ambiente che attraversano.

 

Dolomiti e moto invadenti
Dolomiti e moto invadenti

Claudio Civettini, uno dei due consiglieri della Lega, ha sottolineato come «Per due motociclisti scorretti non si possono penalizzare tutti gli altri. Ci sono aree molto curate e tutelate, altre no. Basta vedere come sfrecciano le moto in val di Gresta, o cosa diventa la strada per il Baldo il sabato e la domenica. Non si tratta di fissare limiti di velocità, ma di un minimo di educazione civica»

Mauro Gilmozzi, assessore all'ambiente, nello schierarsi a favore della mozione ha osservato che il problema non riguarda solo i Passi dolomitici ma l’intero Trentino, perché «si corre un po’ in tutte le valli». Ha anche ricordato come le campagne per promuovere la prudenza hanno contribuito a ridurre gli incidenti. La questione, però, è anche per il consigliere nel rumore delle moto che spesso disturba chi vuole godersi le bellezze naturali del territorio. Gilmozzi ha pure fatto presente che i motociclisti sono una componente importante del turismo, ma forse non ha affrontato il problema nella sua interezza. Secondo l’assessore abbassare il limite a 60 km all’ora «Può essere un buon inizio. Occorrono però anche educazione e investimenti culturali forti».

Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera M5S Manuela Bottamedi «Questa mozione va nella direzione di un turismo sostenibile. Noi spingeremo per qualcosa ancora più coraggioso», ricordando infine come esista un progetto Ue per limitare il traffico sui passi dolomitici.
Nella provincia di Bolzano, si leggeva ancora nella proposta di Detomas, già nel 2006 era passata un'ordinanza di Florian Mussner, assessore ai Lavori Pubblici, Scuole e Cultura Ladina, per l’imposizione di limiti di velocità tra i 50 e i 60 all’ora sulle statali di Val Gardena e del Passo Sella, sulle strade statali dei Passi Gardena e di Val Badia. Sempre con ragioni legate alla protezione dell'ecosistema.

  • Max8855
    Max8855, Chioggia (VE)

    .....c'era una volta il giro dei quattro passi....

    che dire, complimenti agli amministratori locali, sanno veramente come valorizzare il loro territorio. sinceramente rimango senza parole, chi mi ha preceduto ha già detto tutto, scrivo solo per "sfogo", ci sono strade che per come sono fatte e per i punti in cui portano non vengono percorse dagli automobilisti, perchè si sa l'automobilista non ama le curve, preferisce l'autostrada, andare dritto, aria condizionata accesa, qualche telefonata al cellulare, musica a palla, qualche messaggino, un'occhiata a facebook di tanto in tanto, un sorso d'acqua, leggere qualcosa, conversare con gli altri occupanti della macchina, il tutto mentre si guida ovviamente, ah sdi giusto si guida, diciamo il tutto mentre la macchina va avanti da sola, tanto c'è il cruise control che pensa a tutto, c'è il radar anticollizione, e poi se va male ci sono 24 airbag. Inoltre le strade di montagna fanno venire la nausea a chi sta in macchina, troppe curve. quindi andremo tutti ai 60km all'ora, tutti incolonnati, sempre se ci andremo perchè è qua che sta la differenza. personalmente la mia localizzazione geografica mi permette ( vedisi mi obbliga) di percorrere la stessa distanza per raggiungere i luoghi del divertimento, o meglio dove c'è il divertimento, quindi penso proprio che in trentino non ci andro ed i 100€ al giorno che mi costa questo tipo di tasferta li spenderò altrove. Lascio pure che i trentini si tengano i camper che si portano la pasta presa al supermercato sotto casa e gli lasciano la spazzatura, oppure le macchine che vanno a fare l'allegro picnic, usufruendo di servizi a cui non contribuiscono neanche indirettamente. Lascio che questi millantati ecologisti si giovino della pace dei loro boschi e lascio anche si lamentino se poi il telefonino non prende perchè non è stata installata l'antenna che andava a deturpare il paesaggio. io vado altrove e vi esorto a farlo tutti, organizziamoci, il trentino viene bandito dalle mappe dei navigatori dei mototuristi e dalle cartine dei motociclisti più tradizionali, andiamo in altri posti, ce ne sono di molto belli al di fuori del trentino, dove sta il problema, teniamo la moto in regola ed andiamo senza timore, non in trentino ovviamente. l'anno scorso l'idea era dei passi a pagamento, hanno visto che non girava ed ora cercano di mettere un pagamento indiretto, quindi evitiamoli, basta che ci organizziamo...., siamo tanto non tantissimo ma abbastanza per fargli vedere la differenza......per me il cartello "welcome bikers" fuori dalle gasthoffen o come si scrive, lo possono anche togliere.
  • igor .simonetti
    igor .simonetti, Zoppe' di Cadore (BL)

    Basta

    ...leggi speciali e commissari straordinari, limitiamoci ad applicare correttamente le leggi che ci sono. Divertiamoci senza esagerare.
Inserisci il tuo commento