Doppia frizione sulla Yamaha R1?
Il sito inglese Visordown riporta notizie interessanti riguardo alla diffusione del sistema di trasmissione a doppia frizione automatica, che ha esordito – motociclisticamente parlando – sulla nuova VFR1200F DCT. Logicamente in Honda sanno già perfettamente dove andare a parare per il futuro, prossimo o meno che sia, riguardo all’utilizzo del DCT su altri modelli.
Tant’è che lo starebbe provando sulla CBR1000RR Fireblade (sulla quale, tra l’altro, Öhlins sta mettendo a punto un sistema di sospensioni gestite elettronicamente, sulla base di quelle della Ducati Multistrada 1200), naturalmente adeguandone il comportamento al tipo di utilizzo di una superbike stradale da usare anche in pista. Un sistema ovviamente adattato alla trasmissione finale a catena, anziché ad albero, e che comunque meno complesso e costoso, per non incidere troppo sul prezzo finale della moto. E, vien logico pensare, sicuramente anche più leggero.
Ma non finisce qui. Visordown, specialista nell’andare a curiosare nelle “scartoffie” degli uffici breveti, in particolare quelli americani, sostiene infatti che anche Yamaha stia lavorando su un progetto del genere, e, anche in questo caso, il modello prescelto per l’esordio sarebbe una superbike stradale, ovvero la YZF-R1. Il sistema che Yamaha starebbe sviluppando, ovviamente a totale controllo elettronico, avrebbe però le due frizioni poste sui due lati del motore, a comandare l’albero primario e quello secondario del cambio, che quindi sarebbero tradizionali, anziché concentrici come sulla VFR. Il che non significa che l’insieme sia più compatto e leggero del DCT Honda.
La giustificazione di questa scelta, infatti, sarebbe che sebbene il sistema di Yamaha sia più ingombrante e pesante del concorrente, risulti ovviamente perfettamente bilanciato in senso trasversale. Non che guidando la VFR si sia notato qualche particolare sbilanciamento (nonostante il “pacco” della doppia frizione sia posizionato a destra, cioè dalla stessa parte dello scarico), ma la R1 è senz’altro un altro tipo di animale, dove il bilanciamento delle masse gioca un ruolo molto più importante, quindi il ragionamento riportato è certamente sensato.
Sempre Visordown sottolinea che il prototipo del sistema DCT che Yamaha sta collaudando sia montato su una R1 del 2007, quindi sarebbe in giro già da tre anni. A meno che non sia stato montato appositamente su un modello obsoleto per non attirare l’attenzione…
In ogni caso, il fatto che entrambe le più grandi Case motociclistiche giapponesi stiano lavorando su moto supersportive equipaggiate con sistemi di trasmissione robotizzati lascia pensare che probabilmente non ci vorrà molto prima di vederne le versioni definitive. Per un eventuale utilizzo anche nelle competizioni, invece, è decisamente difficile ipotizzarne l’utilizzo in tempi definibili brevi.
Fonte: Visordown