Guida alla Honda Transalp
E’ la moto che ha letteralmente creato il segmento delle enduro stradali bicilindriche di media cilindrata: la Transalp, nata alla fine del 1986, evocava solo a vederla viaggi transcontinentali e avventure africane, sulla scia di quelle NXR ufficiali con cui Honda vinceva rallies a nastro nella loro epoca d’oro. La scritta “Rally Touring” definiva chiaramente la sua destinazione d’uso, separandola un po’ dall’Africa Twin – che sarebbe uscita l’anno dopo come modello 1988, orgogliosamente dotata della dicitura “Adventure Sports” sui fianchetti – le ambizioni più sportive.
In realtà, da brava Honda, la Transalp se la cavava più che bene in tutto, comprese la guida brillante su strada e il fuoristrada non troppo impegnativo grazie ad un bell’anteriore da 21”. Semplice ma efficace, con un motore evoluto dal custom VT500 (bicilindrico a V di 52°, tre valvole per cilindro, doppia accensione, fasatura irregolare a compensare la sfalsatura dei cilindri per ridurre le vibrazioni) la Transalp era capace di portare chiunque a fare il giro del mondo. Anche più volte, visto che l’affidabilità – al netto di qualche piccola rogna, in breve tempo risolta o gestita da chiunque conoscesse bene il modello – era capace di far fare più di un giro al contachilometri senza interventi di rilievo.
Per tantissimi anni – ormai ha passato il quarto di secolo di vita, risultando così uno dei modelli più longevi della storia – è stata ai vertici delle classifiche di vendita grazie alle sue doti di affidabilità, economia di gestione (anche se i consumi sono sempre risultati un punto dolente) e facilità di guida. Un simile successo si è naturalmente ripercosso sul mercato dell’usato, dove la Transalp da anni recita un ruolo di primissimo piano: le sue sette versioni fanno registrare ben 400 annunci su Moto.it!
Vi descriviamo tutti i modelli a seguire, con l’aggiunta di una sommaria indicazione economica e soprattutto riportando il parere di un professionista che le Honda le maneggia tutti i giorni.
LE VERSIONI
Honda Transalp 600V (1987-1990)
La prima XL600V arriva nei primi mesi del 1987. Il suo bicilindrico a V da 583cc, naturalmente a carburatori, vanta cinque rapporti ed eroga 55 cv a 8.000 giri, con una coppia massima di 53 Nm duemila giri più sotto. La velocità massima passa i 170 km/h. Le due colorazioni sono a base azzurra metallizzata oppure bianca, sempre con bande in blu/azzurro/rosso. Il telaio è una doppia culla in acciaio scatolato, con comparto sospensioni classico e anteriore da 21”, con cerchi naturalmente a raggi da 90/90 e 130/80. Disco anteriore da 276mm e tamburo posteriore da 130 completano il quadro.
La Transalp si dimostra rapidamente validissima e priva di grandi difetti, fatta eccezione per una certa sete del propulsore e un consumo d’olio piuttosto critico. Il pubblico l’apprezza comunque moltissimo soprattutto nell’uso turistico; la Casa madre prende nota e adegua la taratura della sospensione posteriore (più sostenuta per meglio assecondare la guida a pieno carico) e il plexiglass del cupolino, più ampio e protettivo.
La Transalp in questa versione pesava 174kg a secco, stando al valore dichiarato dalla casa, e costava 8.295.000 lire – 4.285€ di oggi. Se ne trovano ancora ben 17 fra i nostri annunci, buona parte delle quali iscritte ASI (con i benefici che ne derivano in termini di bollo ed assicurazione) ed in condizioni eccellenti. I prezzi variano dai 2500€ ai poco più degli 800 degli esemplari con le maggiori percorrenze.
Honda Transalp 600V (1991-1993)
Poche, mirate, modifiche per la seconda versione della Transalp. Il motore è pressoché invariato al netto della verniciatura e di un aggiornamento delle guide valvole che abbatte i problemi di consumo d’olio riscontrati dai viaggiatori più incalliti. Il disco anteriore, piuttosto sollecitato nella guida brillante, aumenta nello spessore di un millimetro, mentre al posteriore sparisce il tamburo cedendo il passo ad un disco da 240mm ben più prestante quando ci si deve fermare con moto a pieno carico e passeggero.
Nel corso della vita della versione viene affrontato anche il problema di affidabilità delle centraline, che sulla prima serie ha presentato una certa difettosità; il peso dichiarato dalla casa sale a 183kg, correggendo l’ottimistica dichiarazione precedente. Da nuova la Transalp di questa serie costava 9.810.000 lire; ora se ne trovano diverse fra i nostri annunci a quotazioni pressoché coincidenti con la serie precedente. Anche in questo caso, le meglio tenute sono solitamente iscritte ASI e godono di forti benefici fiscali ed assicurativi.
Honda Transalp 600V (1994-1996)
Primo restyling del modello, con cupolino più aerodinamico e faro rastremato all’indietro. Le colorazioni si fanno più moderne e vivaci. Cambiano tanti piccoli dettagli, senza che però la sostanza della Transalp – almeno all’inizio – cambi granché. Si tratta del modello forse più affidabile ed apprezzato della serie 600, ultimo ad essere prodotto in Giappone, che nel corso della sua vita (all’ultimo anno) viene rivista in maniera abbastanza importante.
La copertura posteriore cala inspiegabilmente di misura, sostituendo il precedente 130/80 con un ben più risicato (e meno prestante alla guida) 120/90 che ha il solo pregio di contenere marginalmente i consumi. Il propulsore viene modernizzato con l’arrivo dell’accensione digitale e gestione elettronica dell’anticipo associata a carburatori con TPS (sensore della posizione valvola), il tutto gestito da una nuova centralina unica che risolve i problemi di affidabilità che avevano afflitto la serie precedente. La potenza massima scende leggermente in nome del contenimento delle emissioni, e il peso cresce di altri due chiletti.
Pochissimi esemplari in vendita per questa serie, tra l’altro ancora troppo giovane per poter accedere al registro delle moto storiche. Le quotazioni ne risentono (o beneficiano, se siete acquirenti) e sono pressoché tutte allineate al valore di riferimento di 1.500€.
Honda Transalp 600V (1997-1999)
La Transalp cambia casa prendendo residenza ad Atessa, dove le moto vengono assemblate attorno al motore che arriva già chiuso dal Giappone. La Transalp “Made in Italy” guadagna il doppio disco (da 256mm) con pinze a due pistoncini all’anteriore, oltre ad alcuni dettagli di maggior pregio in giro per la moto. Purtroppo alcuni utenti lamentano qualche pecca su alcuni esemplari, soprattutto legati alla tenuta delle finiture e delle verniciature su scarico e zone meno in vista, oltre a qualche allentamento dei raggi sui cerchi. Resta (purtroppo) il posteriore da 120/90, e il peso continua a lievitare fino a 193kg.
Da nuova costava 13.940.000 lire, ed è la più rappresentata delle 600 fra i nostri annunci dell’usato. I prezzi salgono leggermente per le proposte nelle condizioni migliori (che sfiorano i 3000€) attestandosi in media attorno ai 2000€. Attenzione però: fino all’avvento della 650 la Transalp è rimasta Euro-0, quindi attenzione ad amministrazioni comunali troppo zelanti – la possibilità di iscrizione al registro ASI è ancora lontana.
Honda Transalp 650V (2000-2004)
La Transalp cambia tutta, sopra e sotto la pelle. Lo styling diventa più moderno, filante ed aerodinamico, il faro viene sostituito con un’unità Multireflector come sulle CBR e arriva anche l’immobilizer HISS che quell’anno si diffonde su tutta la gamma Honda. Nella sostanza il propulsore cresce a 650cc (di fatto viene adottato il motore della prima Africa Twin, nel frattempo passata a 750) riveduto e corretto per rientrare nelle normative Euro-1 (ed Euro-2 da circa 2003 fino a fine serie).
Le prestazioni restano praticamente invariate: la potenza dichiarata si ferma a 53cv all’albero, mentre sale (prevedibilmente) la coppia, con una rapportatura finale allungata per ridurre i consumi e sfruttare il maggior vigore del motore ai bassi e medi regimi. La capienza del serbatoio sale fino a 19 litri dai precedenti 18. Il telaio resta in acciaio e mantiene le stesse quote ciclistiche sia pur con una sospensione posteriore rivista nella progressività. La sella risulta più bassa, e il peso scende di 2kg.
La Transalp 650 – che dal 2001 viene prodotta in Spagna e non più ad Atessa – costa da nuova 14.147.000 di lire. Molto rappresentata sul mercato dell’usato (i nostri annunci sono oltre 90), la prima serie di 650 è estremamente variabile nelle quotazioni, che presentano una forbice dagli oltre 3500€ degli esemplari più nuovi e meglio tenuti ma scendono praticamente allo stesso livello di quelli delle 600 quando le percorrenze si fanno molto importanti. La quotazione di riferimento si attesta comunque sui 2.500€.
Honda Transalp 650V (2005-2006)
Aggiornamento che si limita all’ormai canonico restyling biennale (pre-crisi) delle Case giapponesi. Il Plexi diventa fumé, la sella guadagna il rivestimento bicolore e viene offerta con l’opzione ribassata, e altri tocchi (cerchi nero opaco, nuovo silenziatore in acciaio, nuovo logo Transalp) rinfrescano un po’ il modello che però, nella sostanza, non cambia di una virgola.
Discretamente rappresentata fra i nostri annunci dell’usato, sorprendentemente la seconda edizione della 650 spunta quotazioni piuttosto elevate come valori massimi – principalmente perché sono in circolazione esemplari dai chilometraggi davvero ridotti – e non scende mai sotto i 2.000€. La quotazione di riferimento oscilla fra i 3.000 e i 3.500 euro.
I vent’anni del modello vengono festeggiati da Honda con un modello tutto nuovo, tanto nella (rivoluzionaria) estetica quanto nella sostanza, di cui potete leggere la nostra prova qui. Ancora una volta per aggiornare il propulsore Honda fa ricorso ad altri modelli della sua gamma: il 680cc a quattro valvole per cilindro con iniezione elettronica da 60cv – ed omologazione Euro-3 – viene dalla Deauville e si rivela un vero gioiellino da usare. La ciclistica si stradalizza non poco, con un anteriore da 19”, un assetto sempre più basso (è progressivamente calato nel corso degli anni, riducendo la luce a terra) e un peso che sale di quasi 10kg.
Però ai granturisti stradali piace tanto, perché torna la gomma posteriore da 130/80, la ciclistica diventa più stabile alle alte velocità e arriva l’ABS – non disinseribile – unito alla frenata combinata, aspetto che getta una pietra tombale sulle capacità fuoristradistiche della Transalp. Peccato che la riduzione dei consumi si porti dietro un serbatoio dalla capienza più contenuta (17,5 litri) che contribuisce a non far crescere il peso (a secco) oltre la soglia psicologica dei 200kg. L’estetica fa storcere un po’ il naso ai fan di lungo corso, ma piace molto ai più giovani, facendo si che la 700 replichi il successo di vendite dei modelli precedenti.
Recente, e sul mercato da ormai sei anni, la Transalp XL700V è presente in massa fra i nostri annunci, con oltre 170 esemplari divisi fra standard ed ABS. Le quotazioni, come prevedibile, hanno quindi un range di oscillazione molto ampio: si va dai 6000 e passa euro dei modelli più nuovi, accessoriati e meglio tenuti fino ai 3000 dei primi esemplari, magari con percorrenze rilevanti. La virtù sta nel mezzo, nel senso che la maggior scelta si ha con un budget fra i 4.500 e i 5.000 euro. Curiosamente, l’ABS non sembra fare grande differenza nella quotazione.
L'OPINIONE DEL CONCESSIONARIO
Per completare il quadro abbiamo contattato Moto Macchion, concessionario Honda a Legnano (MI) che, nella persona del titolare Giuseppe, ci ha dato qualche informazione aggiuntiva relativamente alla Honda Transalp.
Esistono modelli più richiesti di altri nella storia della Transalp?
«Al momento direi che la domanda sia quasi esclusivamente sulla 700, che è ormai fuori da abbastanza tempo per consentire un po' di risparmio sul nuovo. Il mercato delle versioni più vecchie è per lo più orientato verso l'estero. La Transalp è sicuramente una moto molto apprezzata, per cui la domanda di moto usate è superiore all'offerta, in particolare per gli esemplari equipaggiati con ABS che al momento sono molto ricercate»
Qualche annata ha subito particolari richiami?
«Assolutamente no, la Transalp è sempre stata una moto a prova di bomba»
Cosa controllare se si va alla ricerca di un buon usato?
«Come dicevo, la Transalp è una moto estremamente affidabile, il motore è capace di percorrere chilometraggi davvero elevatissimi, quindi è davvero difficile avere brutte sorprese. Si può andare abbastanza tranquilli - se lo stato delle plastiche è buono, indice di un mezzo curato, la moto è quasi sicuramente priva di problemi. Può valere la pena di controllare lo spessore dei dischi perché è un componente abbastanza costoso da sostituire se usurato, per il resto al massimo un'occhiata allo stato dei paraolio forcella»
Con quale modello a suo avviso si fanno i migliori affari?
«Con la 700, senza dubbio»
si guida nel traffico meglio di uno scooter, va per campi se necessario, ti accompagna nei lunghi tragitti con serenità
è tutto tranne che un cancello :)
Prima di addentrarmi in critiche mi presento:
-km percorsi totali in moto circa 500.000km
-Moto possedute
Kawasaki: z400j(4cil); Gpz 550 unitrack; Gpz900r ; gpz 500s.
Suzuki: gsx 550 es; gsxr 750 '89
Yamaha: yzf R1 '98
Honda: cb 400n ; xlv 650 Transalp 2001
Dopo due anni di inattività motociclistica causa poco tempo e tanto lavoro ho ripreso ad andare in moto ... e proprio grazie al mitico Transalp.
Poca potenza ? si dipende che ci vuoi fare.
Pesante per lo sterrato? anche ma esiste qualcosa di più leggero.
Però dopo tante moto possedute posso affermare che sembra progettata da chi di strada e di km ne ha visti davvero tanti e ti voglia portare a scoprire un altro aspetto della moto, semplice e pieno, senza troppi fronzoli inutili.
Vuoi caricarla metterci sopra tenda magari una gomma di riserva? non c'è problema.
Vuoi strapazzarla su qualche sterrato con qualche salto di troppo? Fai pure tanto regge tutto dal fango Svedese alla sabbia Sahariana.
Andatevi a vedere le avventure di Gionata Nencini che ha fatto quasi 300.000km con la stessa moto.
La TRANSALP è fatta così, morbidona, coccolona, affidabile inarrestabile e nelle ultime serie ha raggiunto un equilibrio e un affidabilità veramente invidiabili da marchi ben più blasonati.
Certo non ha la consistenza del GS (che è un ottima moto) o del KTM ADV (un vero aeroplano)... Ma chi affida il suo tempo libero al TA non vuole fare le gare o svenarsi per i tagliandi, vuole avere una moto semplice che lo porti ovunque gli venga in mente di andare...veramente ovunque.
Grazie TRANSALP!!
HONDA RIDACCI IL TRANSALP che tra un paio d'anni raggiungo quota 100.000 e avrò bisogno di un altro!