Honda Adventure Week, una settimana di test ride per Africa Twin
Da lunedì 18 gennaio fino a sabato 23, c’è un motivo in più per fare visita alle concessionarie Honda: la nuova CRF1000L Africa Twin (di cui potete leggere qui la nostra prova in Sud Africa, avvenuta prima su strada e poi in offroad) è disponibile per le prove su strada.
È sufficiente contattare la propria concessionaria Honda di zona e prenotare il test, in modo da potersi presentare nel giorno e nell’orario concordato certi di poter salire in sella alla più attesa moto dell’anno. Scegliete la concessionaria più vicina a voi attraverso la pagina dedicata del sito Honda Italia e prenotate il vostro test!
Ho provato la versione con cambio DCT presso la concessionaria Segale di Vigevano alla quale faccio i miei complimenti per disponibilità e professionalità.
Che dire....emozionante e strana, l'impatto con la tecnologia DCT ha sicuramente caratterizzato la prova e le impressioni derivate, l'adattamento ha richiesto del tempo e nonostante la facilità di guida mi trovavo a muovere il piede e la mano sinistra alla ricerca di leva del cambio e frizione. Ho potuto apprezzare comunque l'assenza totale di vibrazioni, la comodità nella guida nel traffico cittadino, negli stop e ripartenze ai semafori. Penso che nell'utilizzo quotidiano e turistico sia una soluzione paragonabile all'automobile con cambio automatico o sequenziale, un'innovazone che riduce drasticamente impegno e affaticamento nella guida. Rispetto alla mia ho sentito invece il peso in più che questa soluzione comporta, peso al quale non sono abituato e che a mio avviso la penalizzerebbe in un utilizzo fuoristradistico che personalmente prediligo.
Ho trovato la rapportatura lunga e più adeguata ad un utilizzo stradale-turistico con una sesta marcia di riposo idonea al viaggio autostradale. Il cambio in funzione auto iserisce immediatamente la marcia superiore ed il motore resta sempre abbondantemente sottocopia e a basso numero di giri, probabilmente programmato così per il contenimento dei consumi. Questa regolazione non mi ha enstusiasmato e ho preferito di gran lunga l'utilizzo sequenziale manuale.
Il motore ha un suono entusismante ed un comportamento molto regolare, dolce e senza buchi di erogazione. Quando entra in coppia è graduale e spinge davvero forte tanto che superando un paio di automobili ed inserendo le marce superiori ho raggiunto in pocche centinaia di metri i 200 Km/h senza rendermene conto, ottima la protezione aerodinamica. Posizione di guida perfetta sia seduto che in piedi, comportamento in curva rigoroso con cambi di direzione un pò più lenti rispetto alla mia "vecchia 750".
Attenderò le risposte dei preparatori più esperti che dovrebbero intervenire accorciando la rapportatura con un dente in meno al pignone, restringendo ed alzando la sella per una migliore transizione alla guida in piedi, alleggerendo con un terminale di scarico più essenziale e un avantreno a disco singolo con forcella e piastre dedicate, serbatoio più leggero e capiente da 25 litri, gomme fuoristrada polivalenti così da ottenere un mezzo con potenza più che soddisfacente, dinamico e che fermi l'ago della bilancia sotto i 200 Kg.
Il mio giudizio è ovviamente condizionato da anni di utilizzo di moto anni 90. L'ultima considerazione riguarda l'elettronica che ovviamente oggi caratterizza tutte le produzioni motoristiche moderne, quale sarà l'affidabilità di queste parti quando si sarà lontani dalla civiltà ? Cosa dobbiamo portarci dietro come ricambi ? Un regolatore? una pompa benzina? Un gruppo iniettori? Potenziometri? Ci vorrà un pò di tempo per capirlo....