Kawasaki e Yamaha insieme: motori da moto alimentati a idrogeno
Tre industrie automobilistiche e due motociclistiche giapponesi hanno siglato un importante impegno tecnologico verso l'obiettivo della neutralità del carbonio.
Questa volta non si tratta di sviluppare batterie e veicoli elettrici, ma di utilizzare l'idrogeno per alimentare i motori endotermici, una tecnologia già esistente ma che deve essere ulteriormente evoluta per essere competitiva soprattutto in termini di costo e praticità.
In particolare Mazda, Subaru e Toyota utilizzeranno carburante a emissione zero nelle gare della serie Super Taiku, mentre Kawasaki e Yamaha collaboreranno allo sviluppo di motori motociclistici alimentati a idrogeno.
Una macchina Toyota con motore a idrogeno parteciperà alla Super Taikyu Race di Okayama, supportata dalla città di Fukuoka che si occuperà della fornitura di idrogeno: nel 2015 è stata la prima al mondo a utilizzare il trattamento delle acque reflue per la produzione di idrogeno. Nel 2016 Toyota ha partecipato ad alcune gare con una vettura alimentata a idrogeno, 24 Ore del Fuji compresa.
Le cinque aziende vogliono quindi espandere le opzioni dell'uso dei carburanti puliti nei motori a combustione interna come alternativa all'elettrificazione, senza per questo abbandonarla ovviamente.
Mazda, convinta che serva ampliare l'offerta dei proprio propulsori, sarà in gara con un motore 1.500 cc alimentato da biodisel di nuova generazione (100% da biomassa).
Kawasaki e Yamaha, come detto, svilupperanno motori a idrogeno e in futuro è prevista la partecipazione anche di Honda e Suzuki.
Kawasaki lavora già dal 2010 sulla tecnologia di produzione, trasporto e utilizzo dell'idrogeno. Entro la fine di quest'anno prevede di utilizzare una sua speciale nave per il trasporto dell'idrogeno liquido che sarà prodotto in Australia dalla lignite.
Recentemente la casa giapponese, illustrando i programmi futuri, ha anche mostrato un quattro cilindri sovralimentato alimentato a idrogeno (foto più in alto).
Yamaha sta sviluppandoa nuovi motori a idrogeno e poco tempo fa, per conto di Toyota, ha presentato un V8 di 5.000 cc da 455 cavalli di potenza a 6.800 giri.
Immagino quindi, trattandosi appunto di studi condotti da tecnici-scienziati (non esattamente “beati ignoranti”) di avanzatissime Case moto/automobilistiche, che le ragioni e le obiezioni sollevate con tanto zelo da alcuni commentatori, evidentemente preparatissimi, saranno ovviamente previste, studiate e valutate.
Spero! ma se così non fosse (dubito) a sto punto solleciterei qualcuno di questi commentatori così “sul pezzo” che informassero Kawasaki, Yamaha, Toyota, Mazda e Subaru del fatto che i loro studi/esperimenti sono solo una perdita di tempo e uno spreco di denaro.