mercato elettrico

L'elettrico è l'8,3% del mercato e cresce del 59% ma... C'è un motivo particolare! [VIDEO]

- Con l'effetto incentivo crescono le immatricolazioni elettriche nelle città e al Sud. Bene scooter e ciclomotori ed è boom dei quadricicli. La moto è ancora la cenerentola.

Il mercato della mobilità elettrica è in crescita e non avevamo dubbi al riguardo: ce ne stiamo accorgendo tutti sulle strade che percorriamo ogni giorno come ciclomotori e scooter elettrici siano sempre più diffusi. Anzi, ci dovremmo stupire del contrario considerando la spinta degli incentivi statali. L'entità di questa crescita, però, non è mai scontata. Il Presidente di Confindustria ANCMA Paolo Magri ha paragonato questo mercato ad "un bimbo che sta crescendo e deve crescere perché molto promettente". Fondamentale, dunque, continuare a sostenerlo nel suo percorso di maturazione. In effetti, sottolinea sempre il rappresentante dei costruttori, "il nostro è il settore che cresce di più nell'ambito della mobilità elettrica". I numeri, però, ci dicono che questa crescita si deve anche ad un nuovo cugino la cui rilevanza era fino ad oggi trascurabile e in questo momento non lo è più: il quadriciclo. Ma procediamo con ordine e analizziamo i dati forniti oggi da ANCMA nel corso di una conferenza stampa.

Fenomeno quadricicli

Il comparto cresce del 59% nel 2022, una crescita ancor più rilevante se analizziamo i dati assoluti dal 2018 ad oggi. In cinque anni siamo passati da 4.200 a 23.300 immatricolazioni annuali. In assoluto non sono numeri da capogiro, ma sufficienti a rappresentare l'8,3% dell'intero mercato. Quindi è un segmento che non si può più ignorare, anzi. A tirare sono sempre gli scooter (+56,9% e 9.896 veicoli immatricolati) e i ciclomotori (+53,3% con 5.904 veicoli immatricolati) mentre le moto si mantengono costantemente trascurabili: sono appena 540 i pezzi venduti per un +7,5% che ci fa capire come in questo momento l'attenzione della clientela sia rivolta ancora altrove. Eppure può esserci interessante notare come il 57% di queste siano da asserire alla categoria naked, una classificazione un po' larga a dire il vero e che comprende anche delle moto da città di fatto, mentre le rimanenti siano prodotti più specialistici tra enduro, trial, supermotard. Vien da pensare che la futura crescita possa avvenire proprio lì.

La vera sorpresa, però, sono i quadricicli che negli ultimi due anni hanno conosciuto un'esplosione grazie all'immissione sul mercato di prodotti che prima non c'erano e che vanno a rispondere, evidentemente, a precise richieste della clientela soprattutto laddove la viabilità è difficoltosa. Nel 2022 crescono addirittura del 74% con 7.043 immatricolazioni e specie in alcune città iniziano ad essere un fenomeno non trascurabile con le implicazioni del caso. Di certo offrono molta più semplicità rispetto ad una vera e propria vettura e più protezione e comfort rispetto alle due ruote: è il caso di tenerli d'occhio.

La maggior crescita al Sud e a Trento

L'elettrico si diffonde un po' in tutta Italia ma mentre le posizioni di testa delle grandi città appaiono fin troppo scontate è più curioso notare come quest'anno si siano registrate crescite importanti anche in province meno popolose e al Sud. Balza subito all'occhio il terzo posto di Trento, ma c'è un inganno prospettico: qui hanno sede alcune compagnie di noleggio che poi distribuiscono i propri veicoli lungo lo Stivale ed è dunque difficile sapere dove effettivamente circola l'immatricolato. In secondo luogo colpiscono i balzi in avanti delle tre città del sud: Napoli, Palermo e Catania hanno registrato la maggior crescita percentuale. Qui l'elettrico e il quadriciclo in particolare ha offerto risposta alle esigenze dettate dal traffico di una mobilità meno invadente di quella automobilistica. Appare dunque meno casuale, quindi, che benché in presenza di incentivi l'industria dell'auto continui a registrare dati negativi mentre quella della mobilità leggera sia in positivo.

L'elettrico è un'occasione

A margine della conferenza stampa indetta da Confindustria ANCMA c'è stato anche modo di fare alcune considerazioni sulla produzione italiana. A guardare i marchi in classifica si vede forse ancora troppo poco di quanto in realtà già ci sia a livello produttivo nel nostro Paese. L'industria legata alla mobilità elettrica sta crescendo e si sta rendendo sempre più indipendente con alcune storie di eccellenza, ma politica e impresa devono puntare, come giustamente sottolineato da Gary Fabris (Presidente gruppo veicoli elettrici di ANCMA), a "competenze e componenti" le due chiavi per avere anche un rilancio economico e non solo industriale.

  • shakybyrne
    shakybyrne

    Si legge tra le righe, delle statistiche fornite dal Vs servizio, che le vendite sono esclusivamente fatte da flotte aziendali, quindi non da appassionati.
    Poi chi compra un quadriciclo elettrico sicuramente non ha mai avuto una moto in precedenza, stiamo parlando di una clientela particolare di nicchia.
    Qualcuno in città, costretto dalle angherie di qualche sindaco invasato, potrebbe provare a utilizzare uno scooter elettrico ma per poco tempo; ci sono in ballo costi e scomodità che ben presto l'acquirente cercherà di rimediare sbolognandosi il pacco che ha preso.
    Per nota tecnica: il peso in una motocicletta non è un valore sottovalutabile, quindi per il solo fatto che le batterie al litio hanno una densità di carica (peso e volume per Kw/h) che fa ridere i polli.....non andiamo da nessuna parte.
    Un litro di benzina genera Kw/h 9,6 per un peso di meno di 1 kg, una batteria al litio per immagazzinare kw/h 9,6 ha un peso di quasi 10 kg.........se vuoi fare 200Km andando molto piano (andatura citta) ti ci vogliono almeno 70 Kg di batteria.
    Non pensare di dare delle sgassate, la batteria si scarica completamente nel giro di 10/20 Km......
    Quindi basta stupidaggini, presto o tardi la verità verrà a galla......Saluti a tutti gli appassionati di moto elettriche. ps. io non ne conosco neppure uno, sarà un caso?
  • quagliodromo
    quagliodromo, Telgate (BG)

    Il futuro è già qui sotto i nostri occhi, ma c'è ancora chi non lo vede.
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