La Honda CB750 del 1993 diventa HB-Custom #39
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La Honda CB750 SevenFifty non aveva certo velleità sportive quando arrivò in vendita nei primi anni Novanta assieme alla versione Nighthawk con la sua impostazione da stradale tradizionale e la potenza di 75 cavalli.
Tuttavia montava l'ultima versione del quattro cilindri Honda bialbero e sedici valvole raffreddato ad aria, un propulsore dall'estetica molto azzeccata.
E' così che una CB SevenFifty quasi d'epoca, immatricolata nel 1993, è diventata una bella cafè racer senza trasformazioni radicali e quindi con un costo accettabile.
Si chiama HB-Custom #39 e si deve al customizer tedesco Holger Breuer. Sul suo sito trovate tante BMW in chiave special, ma anche Honda, Kawasaki, Triumph e Harley-Davidson.
Il motore originale ha guadagnato potenza grazie al lavoro del preparatore Ingo Wrubel, di Old School Superbikes, che ha completato il tutto con carburatori Mikuni a valvola piatta, invece di quelli più piccoli e a depressione di serie, con filtri K&N.
E' stata così ripulita la zona centrale dalla scatola filtro, dalla batteria (c'è n'è una piccola al litio) e dalle componenti elettriche che sono state spostate. Lo scarico è infine un quattro in uno Cobra con silenziatore slip-on.
Telaio (modificato in zona sella) e forcellone sono quelli di serie, ma la forcella ha cartucce Wilbers e dietro c'è una coppia di ammortizzatori Ohlins con serbatoio separato e molle a passo variabile; l'impianto frenante ha pinze Nissin e dischi Brembo fresati.
L'estetica ha enormemente beneficiato del cupolino e del faro montati sulla BMW R nineT Racer, e anche la forma del codino ricorda quella moto.
Le luci sono full led, il manubrio clip-on è di Gilles Tooling ed è abbinato a pedane arretrate LSL, mentre di Motogadget sono la strumentazione digitale, i comandi elettrici e gli indicatori di direzione alle estremità delle manopole.
Da ex appassionato delle cafe-racer l'unica cosa che mi viene da pensare oggi, con tutte le ultime demenziali mode gretiane, ma ne vale ancora la pena?
Le officine che realizzano questi lavori hanno, giustamente, costi non indifferenti.
Qui non si parla di una rat-bike ma di una moto rifatta ex novo con parti spesso create ad hoc per un esemplare unico.
Ovviamente questo ha un prezzo che il cliente appassionato è anche a disposto a pagare, il problema è che per lo Stato resta un rottame del 93 ed agli occhi di un qualsiasi gretiano è un pericolosissimo attacco al Pianeta Terra.
Le cafe racer oggi avrebbero senso solo se ci fosse una normativa che in qualche modo andrebbe a riposizionare una moto fondamentalmente nuova con le nuove normative di omologazione.
Chiaramente l'officina avrà ammodernato dove possibile il motore e l'impianto di scarico ove possibile.
Sarà un nuovo test di collaudo ufficiale a determinare la nuova classe euro "X" di inquinamento.
Ma poi non si venderebbe più il nuovo, e siamo punto e a capo, esattamente come le auto...