La Kawasaki ibrida (a EICMA?) con il cambio semiautomatico
Aella conferenza stampa tenuta a EICMA lo scorso novembre, il numero uno di Kawasaki Motors Hiroshi Ito aveva speso diverse parole sul programma di moto e scooter elettrificati sul quale la Casa giapponese era impegnata.
Aveva anche detto che entro il 2022 avremmo visto tre nuove Kawasaki con quella tecnologia.
Una di questa è ormai certo sarà un'ibrida termica/elettrica e un prototipo siffatto è stato mostrato durante la 8 Ore di Suzuka da poco corsa e che trovate nelle foto in alto.
Su quella moto è stata subito notata la mancanza della leva della frizione e del pedale del cambio, un brevetto depositato da Kawasaki in Giappone, e venuto alla luce recentemente, dà un'idea di come potrebbe essere la prima ibrida Kawasaki.
Da quello che si è potuto capire la moto sarà spinta da un motore bicilindrico in linea derivato probabilmente dalla serie Z400.
I disegni mostrano come il motore elettrico (indicato con la lettera M) sia posto sopra il gruppo trasmissione, in modo da ottimizzare la struttura motoristica e condividendo i medesimi cambio e frizione. Sul prototipo di Suzuka si è visto come sul carter frizione ci sia un attuatore al posto del solito cavo azionato dalla leva al manubrio.
Altri disegni mostrano il sistema elettromeccanico di comando del selettore delle marce. Un motore elettrico (numero 30 nel disegno) è accoppiato a una serie di ingranaggi riduttori che ne incrementano la coppia trasmessa fino ad arrivare all'ultimo ingranaggi a settore. Quest'ultimo si muove in una direzione e in quella contraria inserendo e scalando i rapporti come si fa solitamente con il classico pedale.
Cambio e frizione sono gestiti elettronicamente da un software che elabora i dati raccolti appositi sensori.
La logica di cambiata, automatica o semiautomatica attraverso pulsanti al manubrio, viene pertanto modificata a seconda che venga utilizzato il solo motore termico, quello elettrico o entrambi.
Dato il poco spazio che sembra occupino le batterie, la funzionalità elettrica pura dovrebbe essere limitata a brevi spostamenti – ad esempio in aree urbane a traffico limitato e a bassa velocità – con l'ibrido attivo nelle fasi di accelerazione, e di domanda immediata di potenza, e con il termico per il compito di fornire la normale erogazione e di caricare le batterie a determinati carichi e regimi.
Questo sistema di trasmissione ha il pregio di essere applicato con una certa semplicità a motori esistenti, di non avere ingombri e pesi significativi e di – almeno da quello che si vede – avere un costo contenuto.
foto Suzuka da AutoBy.jp
-
Gianchy02, Roma (RM)Di una "bruttezza" veramente disarmante.....non basta mettere tecnologia, la moto deve essere bella, nelle forme, proporzioni, design.....tutto questo a Kawasaki è sconosciuto
-
Alberto101Soluzione fino ad adesso innovativa, per quanto ne so, per le moto. Sarebbe interessante avere più dettagli, in particolare quant'è il contributo dell'elettrico in fase di accelerazione e a quali regimi interviene. Non so quanto poi sia interessante avere la possibilità di camminare in solo elettrico (a parte la retromarcia, forse), perché questo comporterebbe batterie molto più pesanti. Penso che utilizzato come "booster" consentirebbe di conservare il peso al minimo