La moto su misura: la sfida BMW e i progetti finali di IED Milano
Con la discussione finale delle tesi, gli studenti di IED Milano hanno risposto anche quest’anno alla sfida lanciata dalla filiale italiana di BMW Motorrad.
Sono stati sei i progetti che hanno superato la selezione rispondendo adeguatamente al brief che chiedeva di sviluppare nuovi punti di contatto tra il livello virtuale della configurazione, e personalizzazione, della propria moto e quello analogico rappresentato dalla moto fisica che si può toccare con mano in una concessionaria.
Diversamente da come sono soliti elaborare gli studenti di un corso di product design, i tesisti dell'Istituto Europeo di Design di Milano del corso 2018-2019 hanno dovuto in questo caso sviluppare un inedito sistema di vendita e non un prodotto fisico.
Gli studenti potevano servirsi di tecnologie innovative e immersive (visori per la realtà virtuale, sistemi 3D, 4D e di realtà aumentata, simulatori, eccetera) capaci di migliorare l’esperienza di acquisto, non di una moto ma della propria moto, mescolando mondi digitali e materici. Ma senza scordare il fatto che la guida di una motocicletta è un'esperienza reale, viva, che trasmette emozioni.
Il target è un pubblico di motociclisti interessati a elevati livelli di personalizzazione, di età fra i 25 e i 30 anni, attratti dalle esperienze digitali innovative ma attratti anche dalla meccanica analogica, materica, legata all’esperienza della guida di una moto.
La proposta fatta quest’anno da BMW Motorrad Italia – nelle persone di Andrea Ferrari, marketing manager, e di Alberto Marazzini, product manager - è nata dalla constatazione che la personalizzazione è una tendenza in forte crescita, favorita dall'amplissima gamma di accessori disponibili per trasformare una moto standard in esemplare unico e a misura del cliente.
Ma se ci sono sempre più opportunità per cucirsi addosso la propria moto, non è altrettanto veloce l'evoluzione dell'esperienza attraverso la quale ogni cliente può prevedere come sarà la propria moto: a parte il configuratore online, l’alternativa è la visita di una concessionaria: Tuttavia anche la più grande di queste non è in grado di esporre tutti i modelli in tutte le varianti permesse dagli accessori in modo fisico.
Non è infatti un caso se da qualche anno importanti industrie non soltanto del settore automotive investono in nuove forme esperenziali di acquisto che sfruttano le possibilità digitali ma senza scordarsi dell’esperienza fisica.
Gli studenti che hanno partecipato con i loro progetti di tesi a questo percorso, iniziato a EICMA lo scorso novembre, sono stati seguiti dai docenti Cristiano Oliva, Pietro Riolo e Luca Loschi, assieme al coordinatore del corso di product design Giacomo Bertolazzi. a questo link potete vedere una prima presentazione dei progetti in corso d’opera, mentre nel video in alto, che ha coinciso con la discussione delle tesi di diploma, i sei gruppi che hanno presentato i propri progetti a BMW ce li illustrano brevemente.
Premium Garage
(Andrea Scaligine, Marco Cavallucci, Marco Casalino)
Premium Garage ha l’obbiettivo di immergere il motociclista in un mondo analogico tipico del passato in cui si rivede come appassionato del mondo heritage. Un vero viaggio nel tempo nel quale è possibile vivere e assaporare gli anni che hanno contribuito alla nascita di questo mondo.
Il progetto inizia da un concept astratto per toccare più punti: la tecnologia discreta e invisibile che funge da configuratore, il contatto con un “facilitatore” professionista a disposizione durante l’esperienza di configurazione e la visualizzazione finale, che sarà caratterizzata dal ritorno al concreto attraverso l’ausilio di oggetti fisici.
Premium Garage punta insomma a creare un’esperienza libera in cui ci si sente a proprio agio fra mondo heritage e opportunità digitali.
A2Z
(Merna Shoulah – Laila Helmy)
“A2Z”, dalla a alla zeta, è un progetto che offre un sistema di vendita digitale/analogico attraverso un insieme di servizi. In modo che venga esaltata la parte esperenziale del cliente, guidandolo nel processo di personalizzazione del modello scelto.
E, infine, assistendolo nel processo di acquisto della propria moto. I motociclisti sono in grado di personalizzare la moto che si desidera in base alle proprie esigenze raccolte attraverso il database di un sito web dedicato.
La parte esperienziale si conclude servendosi della struttura di base di una moto capace di simulare la guida reale utilizzando la tecnologia VR.
Plasma
(Leone Pietrantonio, Francesca Ricci Picciloni, Lorenzo Capella, Sara Katherine Senior)
Plasma è il nome del progetto che punta ad avvicinare i motociclisti millenial al marchio BMW. Per farlo utilizza un simulatore, un veicolo/manichino, che interagisce con l'uso di speciali guanti e casco in grado di riprodurre la guida della moto che è stata nel frattempo personalizzata.
Non si tratta soltanto di un’esperienza virtuale, perché si aggiunge il contatto fisico con il veicolo: un coinvolgimento sensoriale che mette in relazione il virtuale e il reale e sfrutta anche in questo caso la tecnologia VR.
Make It Your Own
(Matteo Canciani, Daria Tremante, Luca Ravezzani)
Make it your own è un temporary store mobile nel quale il motociclista può confezionare la propria moto su misura, sfruttando sì le potenzialità digitali ma di fatto toccando con mano le componenti scelte.
Può trovare posto nella piazze delle grandi città: promosso attraverso una strategia pubblicitaria si saprà dove si trova.
I curiosi possono accedere alla prima sala, aperta a tutti, e hanno modo di entrare in contatto con il mood della moto grazie a immagini e suoni. Nella sala sucessiva, dedicata alla configurazione, potrà invece entrare solo chi sarà in possesso della registrazione. Per registrarsi basta collegarsi semplicemente al sito BMW.
La sala configurazione è composta da un tavolo che contiene uno schermo e delle schede NFC, su due pareti sono poggiati gli accessori, divisi per funzionalità ed estetica, e un maxi schermo con la moto in 3D mostra ciò che si sta configurando. Sullo schermo che si trova nel piano del tavolo compaiono le definizioni tecniche dell’accessorio, mentre sul maxi schermo di fronte si vede l’accessorio aggiunto alla moto. Finita la configurazione si passa alla terza sala, dedicata all’eventuale acquisto.
Amon
(Leonardo Banfi, Paolo Smaldone, Riccardo Soggiu)
Coinvolgere il potenziale cliente nella configurazione fisica della moto e l'originale proposta di Amon. Amon è un configuratore che unisce il mondo virtuale con quello analogico.
Trova spazio nella concessionaria e vuole offrire un'esperienza premium, grazie alla configurazione dinamica e coinvolgente che invita il consumatore a immergersi nella realizzazione e nella scelta della moto desiderata.
E' una proposta dedicata a quei millennial attratti dagli strumenti analogici, oltre che da quelli digitali, capaci di coinvolgerli maggiormente nell’esperienza di configurazione della propria moto. I comandi al manubrio della moto-Amon, sulla quale ci si siede, sono lo strumento fisico di configurazione digitale.
Sense
(Annamaria Naso, Marcello Maiorana, Marta Girelli)
Sense è un sistema di configurazione composto da sei elementi che riprendono il concetto di Newstalgia verso una natura idilliaca e incontaminata.
Un modo per creare un’atmosfera amichevole e rilassante nella configurazione e nell’acquisto del veicolo.
L’obiettivo è trasformare la concessionaria in un luogo dove i Millennial possano sentirsi compresi e accolti, dove viene sottolineato il collegamento diretto con le bellezze naturali attraverso strumenti per la configurazione che rievocano veri e propri elementi della natura.
Un sistema che gioca con le diverse textures dei prodotti, una gestualità semplice e intuitiva che bilancia una società tecnologica e iper-connessa con un rapporto empatico e diretto per rendere concreti e tangibili i propri sogni.
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V MotorCycles, Milano (MI)OMG...già non capisco chi è CEO di questa o quell'azienda e non è mai salito sul prodotto che vende e nemmeno lo guarda con un minimo di interesse quando passa per strada...chi progetta poi tale prodotto con lo stesso spirito non lo capirò mai...ma, soprattutto, ho pena per quei poveri diavoli che pensano di acquistare un prodotto pensato...quando in Husqvarna, negli anni settanta, progettavano moto che erano di un'ignoranza terribile, chi le acquistava provava davvero il piacere di condividerla, quell'ignoranza...
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kevin666, Stazzano (AL).....e con le sensazioni di guida come la mettiamo.....