Lambretta e IED Milano: i progetti stanno prendendo forma
Dal 1947 fino alla fine degli anni Settanta la Lambretta ha rappresentato l'arternativa alla Vespa, ma tutto in realtà iniziò prima. Una storia centenaria che affonda le radici nel lontano 1922, quando Ferdinando Innocenti di Pescia diede vita a una fabbrica di tubi d'acciaio a Roma.
La Lambretta è stata frutto di una intuizione di Innocenti nel periodo bellico. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, la fabbrica - spostata a Milano dal 1933 - fu bombardata e completamente distrutta. Innocenti, nell'attesa di riacquisire da parte degli Alleati gli stabilimenti di Milano, diede vita allo studio del mezzo che avrebbe costituito la riconversione post‐bellica della fabbrica.
Prendendo ispirazione proprio dai motorscooter militari americani giunti in Italia durante la guerra, e comprendendo le nuove necessità di motorizzazione utili alla popolazione nell'immediato dopoguerra, decise di dedicarsi alla produzione di uno scooter che ha segnato la storia delle due ruote.
Nel 1971 fu l’anno della chiusura delle linee di montaggio della Innocenti a Milano. La Lambretta migrò successivamente in Spagna, e poi in India, dove la sua produzione proseguì più a lungo. Oggi il marchio è della Innocenti SA, attuale proprietaria del marchio Lambretta. Già presente in Asia, a cominciare dalla Thailandia, l'obiettivo di Lambretta è quello di tornare seriamente all’assalto in Europa, con l’obiettivo di far nascere nuove generazioni di “lambrettisti”, attratti dalla ricca storia passata del brand ma anche attenti alla tecnica e alla performance.
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Lo scenario
La nuova concezione di mobilità urbana sostenibile è uno dei principali obiettivi a lungo termine della maggior parte delle aziende del settore. L’obiettivo è la totale decarbonizzazione entro il 2050, promuovendo un’economia a basso impatto ambientale attraverso l’uso delle fonti rinnovabili, una sfida che passa per l’elettrificazione del parco di veicoli, attualmente endotermici, e la creazione di un’infrastruttura di supporto capillare. Strategia che si sposa con il progetto di Lambretta, che è intenzionata a sviluppare veicoli elettrici e fornire ai futuri clienti un servizio green per muoversi nel rispetto dell’ambiente.
Il progetto
È proprio che in questo contesto che si inserisce l'iniziativa congiunta Lambretta-IED, la quale prevede il coinvolgimento di 26 studenti della sede milanee dell'Istituto Europeo di Design che, dopo una lunga fase progettuale avviata lo scorso anno, hanno presentato i loro concept - che saranno anche le loro rispettive tesi di laurea - con i quali immaginano come sarà la Lambretta del futuro.
L'obiettivo delle loro tesi sarà quello di sviluppare una nuova Lambretta elettrica in un ipotetico 2025 data-chiave nel piano di decarbonizzazione Lambretta. Questo veicolo dovrà incarnare e rappresentare lo stile e le linee del famosissimo scooter fornendo la sua prossima interpretazione con gli occhi e le funzioni richieste dal “nuovo utente digitale”. Il progetto non sarà quello di riprendere e seguire il classico design degli scooter a motore tradizionale ma creare qualcosa di nuovo osservando la tendenza dettata dagli scooter elettrici più diffusi (Niu, Gogoro, Ather). Lambretta trova nel design il principale tratto distintivo della sua proposta. Pertanto, il design dovrà essere coerente con quello dell'attuale gamma di modelli Lambretta composta da V‐Special, X e G350.
Nel corso di questi quattro mesi gli studenti si sono rimboccati le maniche e hanno preparato i loro progetti. Ecco quindi la presentazione "intermedia" dell'iniziariva, in estate avverrà la discussione finale delle tesi. Vi terremo aggiornati.