Le Belle e Possibili di Moto.it: Ducati 888 SP4S
Bella sicuramente, possibile, in effetti, un po' meno. Parliamo della Ducati 888 Sp4 S del 1992 che abbiamo scovato su Moto.it nella sezione annunci, un modello rarissimo e in condizioni, ci sembra, veramente impeccabili dato anche il chilometraggio esiguo – solo 5500 km!
Per cercare di capire meglio la richiesta di ben 70.000 Euro ripercorriamo un po' la storia del modello e ritorniamo per un attimo a quegli anni '90 in cui il mondiale Superbike era territorio di moto molto più vicine alla serie di quanto non sia, probabilmente, ai giorni nostri e la Ducati mieteva vittorie in serie fino a spingere anche la Honda a progettare e portare in pista un modello bicilindrico per confrontarsi ad armi pari contro la casa bolognese.
La Ducati 888 nasce come evoluzione della 851, quella moto fortemente voluta dai fratelli Castiglioni che qualche anno prima avevano acquisito il marchio di Borgo Panigale con l'intenzione di rilanciarlo sia sulle strade che nelle competizioni. Nata grazie alle intuizioni di Massimo Bordi e Gianluigi Mengoli, la 851 fu presentata nel 1987 lasciando tutti a bocca aperta con la sua prima livrea tricolore: quattro valvole, raffreddamento a liquido, alimentazione ad iniezione e il desmo a comandare il moto delle valvole! Soltanto un anno dopo, il 3 aprile 1988, Marco Lucchinelli vinceva Gara 2 a Donington in sella alla Ducati 851 regalando alla Ducati la prima vittoria nel mondiale Superbike.
Le successive evoluzioni della 851 la portano a sdoppiarsi in modelli stradali biposto e in modelli Sport Production, che oggi chiameremmo “Homologation Special”, con l'obiettivo di schierare in pista moto disponibili alla normale clientela ma quanto più possibile validissime basi per competere ai massimi livelli: nascono da questa esigenza, e da quella di omologare un numero adeguato di esemplari del modello da destinare al WSBK, le SP (di cilindrata maggiorata fino ad 888 cc) che portano Ducati a conquistare il suo primo mondiale SBK nel 1990 con Raymond Roche, seguito negli due anni successivi da Doug Polen che si aggiudica gli iridi 1991 e 1992.
La moto in vendita nei nostri annunci è una rarissima 888 SP4S del 1992, cioè una di quelle pochissime (sembra ne siano state costruite solo 101) 888 SP4 ancora più vicine alla moto da corsa trionfante con Doug Polen nel 1991 e 1992 e contraddistinte, appunto, dalla "S" in più.
Le differenze non sono di poco conto: rispetto alla già esclusiva SP4 la SP4S era equipaggiata con alberi a camme diversi per un'alzata delle valvole d'aspirazione maggiore di un millimetro – tutte le valvole erano maggiorate della stessa misura - scarichi e serbatoio in carbonio (con i doppi attacchi sul telaio: da questo particolare, dall'assenza della copertura del regolatore di tensione e dal radiatore curvo senza ventola è possibile distinguere esternamente una SP4S da una SP4 “normale”), oltre ad una pompa della benzina modificata. Il motore della SP4S eroga 126 CV contro i 116 dell'SP4 ed il peso è di tre chili inferiore (185kg). Per quei tempi quanto di più vicino si potesse immaginare ad una vera e propria moto da corsa e siamo stupiti da come l'esemplare proposto sia praticamente immacolato e in perfette condizioni estetiche. Per dare un metro della sua esclusività sappiate che la successiva SP5 non era allo stesso livello di potenza - “solo” 118 CV - e non montava la forcella Öhlins, sostituita da una Showa. Nel 1994 Ducati mise in produzione la 916 e così l'era delle 888 SP si chiuse, lasciando la SP4S come vetta insuperata di tutta la serie 851/888.
Siamo praticamente certi che chi l'acquisterà non avrà il coraggio di portarla brutalmente in pista, il suo ambiente più congeniale, tuttavia l'equilibrio della guida superati i 60 km/h unite alla stabilità – qualcuno diceva “inerzia” - a tutte le andature, senza dimenticare il suono gutturale e la spinta decisa del Desmoquattro, sapranno probabilmente dare tante soddisfazioni e far capire dal vivo come si comportava una vera SBK del 1992.
La richiesta di 70.000 Euro la colloca certamente tra le Belle e IMpossibili per la maggior parte di noi appassionati ma resta pur sempre un oggetto di sicuro valore collezionistico e che saprà certamente offrire ancora oggi, a quei pochi fortunati che potranno guidarla, emozioni da brivido.
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Cinghia02, Faenza (RA)mi piacerebbe un articolo simile sulla YB4R con cui vinse il mondiale TT nel 1987 Virginio Ferrari oppure anche sulla YB4EI SP ( Sport Production ) che se non ricordo male aveva la finta tabella portanumero sulle carene... Aveva le marzocchi M1R di serie davanti vero?
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Nick3482 motohub.it, Pisa (PI)il prezzo è decisamente fuori controllo, nonostante la storia che c'è dietro, nonostante il fascino infinito di questo pezzo da corsa, nonostante le condizioni (che andrebbero valutate dal vivo), questa moto non dovrebbe valere più di una VFR750R RC30, che si aggira mediamente sui 25.000/30.000 e non mi pare poco.