Le storie di Nico

Le storie di Nico: Auriol, la Cagiva, il dramma alla Dakar dell’87

- Il forte pilota francese dominava il rally, ma nel finale della penultima tappa cadde fratturandosi le due caviglie. Concluse la speciale con le gambe martoriate, poi si arrese. Ecco come andò quando, il giorno dopo, sull’aereo che lo riportava a casa…

Hubert Auriol con la Cagiva aveva già vinto quattro speciali e ormai era fatta: l’ultima tappa del giorno dopo, quella fino al lago Rosa, sarebbe stata poco più di una formalità. E invece a 20 km dall’arrivo centrò una radice sporgente.

All’arrivo Cyril Neveu, che era secondo, guardava l’orologio e Auriol non arrivava mai. Quando finalmente la Cagiva comparve, il pilota urlava dal dolore; e quando lo tirarono giù di sella e gli sfilarono gli stivali da cross, vidi con i miei occhi pezzi di radice infilati nella carne… pazzesco!

Il giorno dopo, all’aeroporto di Dakar, Auriol era sull’aereo che lo riportava in Francia. Ero lì, con l’operatore di Mediaset, avrei potuto fare una intervista tipo televisione del dolore, invece…

  • AndRe_5
    AndRe_5, Genova (GE)

    Grande Nico,
    ricordo quell'evento come un monito, a resistere, sempre e comunque. Anche con le caviglie spezzate all'arrivo.
    Avevo si e no 13 - 14 anni e certe cose ti rimangono impresse per tutta la vita.
    grazie per i tuoi racconti
    Andrea
  • LeoLeo55
    LeoLeo55, Tre Ville (TN)

    Me lo ricordo perfettamente. Tifavo, quell'anno, proprio Cagiva (moto italiana) e quindi Hubert Auriol. Che peccato, che delusione. Se non sbaglio per televisione mostrarono Hubert al traguardo e chi lo assisteva inserì un ramoscello tra lo stivale e la gamba e lo estrasse coperto di sangue. Mi ripeto che peccato e che sfortuna, ma le competizioni, a volte sono crudeli e la sfiga ci vede molto bene mentre la fortuna e cieca.
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