Le storie di Nico

Le storie di Nico: Guido Paci, la pantera rosa

- Guido Paci pilotava le 500 da GP, i Caccia per l’Aeronautica Militare e pure i bob a due. La velocità era la sua grande passione e purtroppo ha perso la vita in una terribile caduta ad alta velocità: Imola, 1983

Marchigiano di Servigliano, classe 1949, era maresciallo del 53esimo Stormo Caccia Intercettori. Completamente pelato e con due grossi baffi alla tartara, campione italiano junior 500 a trent’anni, fu il miglior pilota privato del mondiale 1981 con una TZ Yamaha inconfondibile, la carenatura e le ruote colorate in rosa.

Forte personalità, passione e velocità. Guido ha lasciato il segno nel motociclismo italiano, ma purtroppo ha avuto una brevissima carriera: ha perso la vita nella 200 Miglia di Imola, aprile dell’83, seconda manche, cadendo alla Villeneuve con la Honda tre cilindri. Inutili i soccorsi.

  • renato.belisonzi_3609541170
    renato.belisonzi_3609541170

    scambio volentieri quattro chiacchiere con i "fans" (ora followers, seguaci) di guido Paci soprattutto ora che se ne è andato (da qualche anno, per il vero) anche il cognato Mario Luccisano, organizzatore di svariati Memorial Guido Paci in quel di Servigliano, nel sud delle Marche. Un modo x ricordare mio cugino, perchè una persona non muore completamente se ancora presente nel cuore e nel ricordo di altri. la mia mail è visibile, meglio ancora [email protected]
  • renato.belisonzi_3609541170
    renato.belisonzi_3609541170

    Ancora il cugino Renato e mi ricollego a Cereghini e all'avantreno Honda 500 3cil 2 tempi.
    Vidi Guido a Natale '82 a casa sua , in via Padova con la moglie e a febbraio '83 a cena a casa mia ( 2 mesi prima dell'incidente), lui aveva tanti impegni. Proprio in quell'ultima occasione mi confidò "L'Hondina ha ca 120 CV, un 10% meno delle 2-3 ufficiali, maneggevolissima e leggera ma nei curvoni oltre 180 il ruotino da 16" non dà stabilità, resta moto x percorsi lenti e tecnici"
    Guiscia, come altri sulla stessa moto, cadde in curva a destra a oltre 220 Km/ora, perse aderenza l'avantreno, il colpo repentino del viso sull'asfalto causò la rottura dell'osso del collo e tutte le fratture conseguenti alla caduta senza più reattività muscolare. Di certo chiese troppo a quel telaio, dopo una 1a manche incolore e una seconda CON CAMBIO SOSTITUITO all'intervallo e grandi prospettive, però con altra moto sarebbe caduto diversamente, forse!
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