Moto Guzzi V85TT: Milano Sachsenring e ritorno con Zam
Quest’anno sono partito in direzione Sachsenring con la nuova Moto Guzzi V85TT, una moto che mi attirava molto e della quale i miei amici Guareschi - Vitto e Gianfranco, i due fratelli che a Parma gestiscono il più importante concessionario italiano Moto Guzzi - me ne hanno parlato un gran bene.
Il viaggio
Questa volta, avevo tempo per raggiungere il Sachsenring.
Sono partito martedì 2 luglio attorno alle 17 da Milano, sono passato da Mandello del Lario, per poi raggiungere Bormio, in Valtellina, attraverso la statale SS36; circa 210 km caldissimi, con una temperatura attorno ai 34 °C. L’intenzione era di fare il Gavia, ma il passo era chiuso.
Dopo aver dormito a Bormio, mercoledì 3 luglio ho fatto il passo dello Stelvio (magnifico) e sono sceso a Garmisch, in Germania, attraverso la statale B180; poi seguendo il mio navigatore Garmin sono arrivato a Monaco di Baviera, sempre su strada statale. Quindi sono entrato in autostrada e sono arrivato a un centinaio di chilometri dal Sachsenring, per un totale di circa 600 chilometri fatti in una decina di ore, con acquazzoni fortissimi, ma mai troppo caldo. Giovedì mattina, infine, sono arrivato a destinazione.
Lunedì 8 luglio, il viaggio di ritorno: tutta una tirata dal Sachsenring a Milano, percorrendo le autostrade tedesche fino alla Svizzera, dove mi sono concesso un po’ di statali è il bellissimo Passo dello Splugen, che ti porta fino a Madesimo, quindi a Milano. In totale, ho percorso circa 2.000 km (compresi gli spostamenti in Germania), dei quali circa 750 su strade statali e il resto in autostrada
Il giudizio
A me la Moto Guzzi V85TT è piaciuta moltissimo: la ciclistica è ottima (progettata dall’Aprilia, che i telai li sa fare molto bene), la moto si guida con una mano sola. Si ha la sensazione di avere sempre la situazione sotto controllo, come se si guidasse questa moto da sempre.
Le due valigie laterali sono capienti (manca però una maniglia per il trasporto), la sella è più che confortevole, le sospensioni lavorano bene. Altro punto forte, l’autonomia: si fanno più di 300 km con il pieno di benzina, ci si stufa prima che la moto entri in riserva. Il cruscotto è completo – per me un po’ troppo “colorato” – ci sono tre mappe, ma io ne ho utilizzata una sola (“strada”), semplici da azionare.
Dal motore mi aspettavo un po’ più di brio, ma gli 80 cavalli dichiarati bastano e avanzano per divertirsi: in Germania ho fatto circa 181 km/h effettivi (secondo il GPS), 189 km/h indicati dallo strumento. Il cambio è un po’ duro quando si viaggia a bassa velocità, è valido quando si va più forte. La comprerei questa moto? Sì, senza dubbio.
L'abbigliamento
Avendo spazio e temendo moltissimo il “caldone”, ho deciso di viaggiare con due giubbotti, uno estivo “bucherellato” comprato dieci anni fa a Laguna Seca, e uno decisamente più motociclistico dell’Alpinestars: un giubbotto che si è comportato alla grande sotto l’acqua e che garantisce anche una buona respirabilità quando fa caldo grazie alle tante prese d’aria apribili. Paraschiena: Alpinestars. Casco: ho utilizzato un NOS, molto valido nel rapporto qualità prezzo. Mi è piaciuto moltissimo per comodità, rifinitura degli interni e silenziosità: si viaggia davvero bene. Ha la soluzione della doppia visiera, con quella scura azionabile facilmente tramite una leva posta sulla sinistra del casco. Davvero un bell’oggetto.
Invece degli stivali ho optato per delle scarpe da moto TCX, davvero funzionali, perché offrono un’ottima tenuta all’acqua senza però essere “pesanti” e calde come gli stivali. Guanti: io uso anche per viaggiare dei guanti da pista: me l’hanno consigliato in Alpinestars qualche anno fa, ed è una soluzione per me ottima anche per fare del turismo, naturalmente se non fa troppo freddo.
Vedi il listino della Moto Guzzi V85TT
Concordo con chi dice che è decisamente fiacca di motore.
Brava Guzzi!