Nico Cereghini: “EICMA per chi può, agli altri ci pensiamo noi”
Ciao a tutti! Non vedo l’ora di entrare in EICMA come faccio immancabilmente (ahi ahi) dal 1961. Quando avevo tredici anni, vedevo spuntare meravigliosi cinquantini di tutti i tipi, ero incerto tra i modelli sportivi e quelli da regolarità, mi “portavo avanti” raccogliendo chili e chili di depliant nello zainetto.
Rimpiango, devo ammettere, la dimensione intima che la classica Fiera di Milano ci sapeva regalare con il “Salone del ciclo e del motociclo” di una volta, che era biennale e si faceva desiderare ancora di più. Ma poi devo riconoscere che è giusto così, giusto che in centro a Milano sia sorta la spettacolare Citylife con i suoi grattacieli avveniristici e che il nostro evento abbia tutto lo spazio necessario.
Perché di spazio ne serve tanto, dopo le difficoltà della pandemia sono tornati quasi tutti i brand, anche il gruppo KTM con Gas Gas e Husqvarna. Mancano veramente pochi marchi e comunque è un peccato: alla nostra passione, si sa bene, serve spazio e fisicità, serve guardare con attenzione ogni piccolo particolare della nuova moto, serve toccare con mano le superfici che ci attirano, serve salire in sella per verificare l’effetto che fa.
EICMA arriva in un momento felice per il mercato motociclistico e l’abbiamo scritto nei giorni scorsi. Tirando una linea al 31 ottobre, si scopre che in dieci mesi abbiamo già superato le 311 mila immatricolazioni, è un traguardo che mancava da ben dodici anni e con un bel +17% rispetto al 2022.
Non vedo l’ora di incontrare molti amici in mezzo a tante belle moto. Faccio un solo nome: Paolo Magri. E non tanto perché è il nostro Presidente, il numero uno di Confindustria ANCMA, soprattutto perché in lui rivedo quel giovane regolarista bergamasco che quasi cinquant’anni fa si presentò, a sorpresa, nella redazione del Pilota Moto, quindicinale milanese oggi sparito. “Sono un pilota e posso seguire le gare per voi”, così si presentò l’aspirante collaboratore. E ne ha fatta, di strada.
E’ un tipo di sostanza, Magri, uno serio. E’ mi piace sottolineare che a fine mandato non si ripresenterà, perché nello statuto ha voluto introdurre il “monomandato”: crede nell’alternanza, e non soltanto a parole. Sono stati quattro anni durissimi, Paolo ha letteralmente salvato EICMA, c’era il rischio concreto che sparisse per sempre. E lascia un settore in netta ripresa, anche se non ha potuto fare tutto quello che voleva.
Mi dispiace per tanti amici che mi scrivono e dicono che a Milano non potranno arrivare perché i tempi sono grami e il bilancio familiare non lo consente; mi dispiace anche per quei toscani che stanno penando per le alluvioni dei giorni scorsi. Per tutti loro daremo il massimo sul sito, su MotoFestival e sui social.
State collegati, come sempre!
Nel mio caso la vetrina del concessionario Fantic Motor, dove tredicenne (1975) rimanevo incollato in silenziosa adorazione davanti al Caballero 50 Regolarità Casa sognando chissà quali evoluzioni...