Nuova Triumph Speed Twin 2019. La Roadster di nobili origini
Triumph ha scelto Parigi per il lancio stampa di questa novità, arrivata inaspettata dopo gli altri modelli mostrati a Eicma.
E' l'inedita – nella sigla perlomeno – Speed Twin: una roadster dallo stile heritage che amplia l'offerta dei modelli Modern Classic inglesi, dopo la recente Street Twin 900, e lo fa attingendo alla base tecnica della Thruxton 1200, rispetto alla quale sono confermati il motore bicilindrico parallelo, di 1.200 cc e 97 cavalli di potenza, e l'ossatura ciclistica.
La Speed Twin si stacca dalla Thruxton per la posizione di guida meno caricata in avanti, che ne fa una stradale più orientata ai percorsi urbani e guidati, e per una differente estetica nella quale risaltano le ruote integrali in lega leggera invece che a raggi. Una costruzione più essenziale e il maggior ricorso alla lega di alluminio per alcune componenti (vedi ad esempio i corti parafanghi) hanno fra l'altro tagliato i peso di ben 10 kg (e di 7 rispetto alla più raffinata e costosa Thruxton R), fermando l'ago della bilancia a 196 kg dichiarati a secco.
Un nome che conta
Dal 1988, da quando cioè la nuova Triumph di John Bloor ha ripreso la produzione di motociclette, sono stati usati i nomi dei modelli storici (Trophy, Trident, Daytona, Thruxton, Tiger, Bonneville, Scrambler...) per le sue nuove moto. Il modo migliore per sottolineare il forte legame con la tradizione della prestigiosa marca inglese.
Però mai era stato usato il nome Speed Twin, nemmeno dopo la nascita della serie Modern Classic bicilindrica, nel 2001.
La Speed Twin, in fondo, è stata la moto più iconica della storia della Casa inglese: la prima bicilindrica parallela, e quella che ha condizionato la produzione dei modelli Triumph per cinquant'anni.
A progettarla, nel 1937, fu il mitico Edward "Ted" Turner, uno dei maggiori protagonisti della storia della moto britannica. Turner prese le redini tecniche della Triumph nel 1936: quell'anno la divisione moto venne rilevata dalla Ariel di Jack Sangster, azienda dove Turner già lavorava, e per la quale aveva disegnato anche la famosa "quattro cilindri" in quadrato Square Four.
La Speed Twin, in vendita nel 1938, era una 500 capace di 27 cavalli e di una velocità massima di 150 orari - evoluta due anni dopo nella più sportiva Tiger 100 - e, oltre alla meccanica, anche il suo telaio si fece apprezzare per le doti di guida.
Stessa potenza, meno peso
A oltre ottant'anni di distanza, riecco quindi la Speed Twin. Il suo motore bicilindrico parallelo è ora un 1.200 pieno, ed eroga la potenza di 97 cavalli a 6.750 giri, con coppia massima di 112 Nm a 4.950 giri. Sono gli stessi valori della versione raffreddata a liquido introdotta nel 2016 e montata sulla serie Thruxton 1200, ma più prestante e più leggera di 2,5 kg grazie ai meno pesanti albero motore, frizione e coperchio distribuzione, ma con la medesima architettura del motore, che equipaggia, sempre da quell'anno, la Bonneville T120 e le sue derivate, come la recentissima Scrambler 1200.
Già che parliamo del motore “HighPower”, ricordiamo che ha imbiellaggio a 270°, la distribuzione monoalbero e otto valvole, l'iniezione elettronica sequenziale e il raffreddamento a liquido. Poiché l'estetica di questaunità motrice è davvero classica, rifacendosi ai vecchi bicilindrici inglesi, è stata mantenuta l'alettatura fitta su cilindri e testate, il radiatore è ben celato fra le culle del telaio , ma stavolta i corpi farfallati dell'iniezione non replicano la forma dei vecchi carburatori.
Discendenza Thruxton
Però questo è risaputo, visto che il propulsore è appunto lo stesso della Thruxton 1200. Troviamo quindi anche l'acceleratore ride by wire, le tre mappe motore disponibili (Road, Rain e Sport, che si differenziano soltanto nella risposta all'acceleratore e nell'intervento del controllo di trazione, ma non nella potenza) e il controllo di trazione, che può essere disattivato. Confermati anche gli interventi di manutenzione con intervalli di 16.000 km.
Esteticamente il motore cambia nella sua colorazione total black (ci sono carter laterali in alluminio lucidato sulla serie Thruxton), mentre i due silenziatori di scarico di disegno sportivo hanno il corpo rivestito in nero satinato e i fondelli in acciaio inossidabile.
Da parte sua, la ciclistica conferma il telaio a doppia culla in tubi di acciaio e il bel forcellone in lega di alluminio a sezione rettangolare. Le novità sono nelle ruote - sempre da 17 pollici e con pneumatici radiali Pirelli Rosso 3, nelle misure 120/70 e 160/60 - che non sono più a raggi, ma integrali in lega leggera e con disegno a sette razze.
Cambia anche l'impianto frenante anteriore, ora con nuovi dischi da 305 mm e pinze Brembo a quattro pistoncini con attacco assiale. Dietro è confermato il disco singolo da 220 mm. Nessuna novità per l'impianto ABS che, volendo, può essere disinserito.
La forcella teleidraulica tradizionale, non regolabile, ha steli da 41 mm coperti da soffietti di gomma e sempre 120 mm di escursione. Identica corsa anche per la ruota posteriore, che vede sempre i due ammortizzatori regolabili nel solo precarico molla e con quest'ultima a passo variabile.
Piccole variazioni anche nelle quote ciclistiche: la principale è l'interasse aumentato da 1.415 a 1.430 mm, mentre la misura dell'avancorsa è calata di un paio di millimetri passando da 93,5 a 90,8 mm ed è stato leggermente ridotto l'angolo di inclinazione del cannotto di sterzo.
Uno stile di carattere
Le novità maggiori sono quindi quelle estetiche e di assetto di guida, quelle che appunto caratterizzano la Speed Twin.
La linea è più snella rispetto alla Thruxton e si apprezzano i nuovi parafanghi in alluminio spazzolato più corti. Nello stesso materiale sono anche i coperchi dei corpi farfallati, il portafaro, il supporto della strumentazione, i piccoli pannelli che rifiniscono le fiancatine e i paratacchi. Il serbatoio da 14,5 litri ha il tappo “Monza”, il nuovo manubrio largo e appena rialzato è in stile roadster (con retrovisori bar-end, fissati alle estremità) ed è montato su corti riser; le pedane di quida sono state avanzate di 48 mm e abbassate di 4 rispetto alla Thruxton, mentre la sella dal disegno sottile è a soli 807 mm da terra per un approccio più facile.
I fari sono a led e l'anteriore - con lampada alogena - ha la luce diurna a led per una migliore visibilità incrociando gli altri veicoli. La leva della frizione beneficia del comando a coppia assistita, ci sono la presa Usb, la chiave con immobilizer e la strumentazione a doppio quadrante rotondo derivata da quella conosciuta sulla Thruxton: due elementi analogici con in basso due piccoli display multifunzione Lcd (modalità di guida, marcia inserita, contachilometri totale e parziali, manutenzione programmata, livello carburante, autonomia residua, consumo medio e istantaneo, accesso alle impostazioni del traction control, orologio, sensore pressione pneumatici opzionale, manopole riscaldabili) visualizzabili con un semplice pulsante al manubrio.
Le tre varianti cromatiche previste sono: Silver Ice e Storm Grey, con fascia orizzontale Grafite e linea Bianca disegnata a mano; Korosi Red e Storm Grey, con fascia orizzontale Grafite e linea Bianca disegnata a mano; Jet Black.
L'arrivo nelle concessionarie è previsto ad aprile, mentre il prezzo si conoscerà a metà gennaio, quando la moto sarà presentata alla stampa dinamicamente.
Da aggiungere infine che Triumph ha preparato una lista di una novantina di accessori dedicati alla personalizzazione della nuova Speed Twin.
La Scheda Tecnica
|
SPEED TWIN 2019 |
Motore |
Bicilindrio parallelo raffreddato a liquido, monoalbero 8 valvole, manovellismo a 270° |
Cilindrata |
1.200 cc |
Alesaggio/corsa |
97,6 x 80 mm |
Rapporto di compressione |
11,0 : 1 |
Potenza massima |
97 CV (71.5 kW) a 6.750 giri/min. |
Coppia massima |
112 Nm a 4.950 giri/min. |
Iniezione |
Elettronica sequenziale Multipoint |
Scarico |
Scarico 2in2 spazzolato |
Trasmissione |
Catena |
Frizione |
A bagno d’olio, frizione a coppia assistita |
Cambio |
6 rapporti |
Telaio |
Telaio tubolare in acciaio a doppia culla |
Forcellone |
Doppio braccio in alluminio |
Ruota anteriore |
Cerchio in alluminio a 7 razze, 17 x 3.5" |
Ruota posteriore |
Cerchio in alluminio a 7 razze, 17 x 5.00" |
Pneumatico anteriore |
120/70 ZR17 |
Pneumatico posteriore |
160/60 ZR17 |
Sospensione anteriore |
41 mm a cartuccia, 120 mm di escursione ruota |
Sospensione posteriore |
Due ammortizzatori regolabili nel precarico, 120 mm escursione ruota |
Freno anteriore |
Bidisco da 305 mm, pinze assiali Brembo a 4 pistoncini, ABS |
Freno posteriore |
Disco da 220 mm disc, pinza flottante Nissin a 2 pistoncini, ABS |
Larghezza max (Manubrio) |
760 mm |
Altezza senza specchietti |
1.110 mm |
Altezza sella |
807 mm |
Interasse |
1.430 mm |
Angolo di inclinazione |
22,8 º |
Avancorsa |
93,5 mm |
Peso a secco |
196 Kg |
Capacità serbatoio |
14,5 litri |
Consumo |
4,8 l/100 km |
Emissioni CO2 |
109,0 g/km |
Poi sono anche favorevole ad una corretta"moltiplicazione" di modelli con stesse basi tecniche, si sfrutta l'economia di scala industriale e ci si avvicina ai gusti plurimi ed oggi molto più particolareggiati dei clienti.
Qui però si va incontro ad un grosso rischio :
- le Thruxton sono stati i modelli meno venduti delle modern classic inglesi....
Se volessi fare a tutti i costi il pignolo con un pizzico di ironia mi verrebbe quasi il dubbio che abbiano da far fuori ingenti quantità di "componenti" inutilizzati, tanto questa moto si avvicini alle due Thruxton.
Vero è che comque hanno ulteriormente limato ed aggiustato.
Si capisce che puntano i clienti di RnineT, dando loro quell'immagine, quella storia e quell'appartenenza per il quale il marchio inglese non è secondo a nessuno (harley, guzzi...).
Però se vuoi fare i numeri veri, il prezzo diventa un limite insormontabile. Mi auguro ci pensino bene e secondo me lo faranno, la nuova Street Twin ne è un buon esempio.