Mancano poche ore all’inizio della seconda sessione di test invernali a Phillip Island per la MotoGP, e si è conclusa da pochi giorni la presentazione internazionale della nuova Suzuki GSX-R1000R sullo stesso circuito: inevitabile che la Casa di Hamamatsu sfruttasse la vicinanza dei due appuntamenti per far provare ai suoi piloti ufficiali Andrea Iannone ed Alex Rins la nuova supersportiva che costituirà la base per la relativa versione Superbike.

Nonostante un tempo inclemente, i due sono riusciti a girare un po’: un’esperienza curiosa per piloti poco avvezzi a guidare moto di serie, resa ancora più interessante dal travaso tecnologico che ha interessato in maniera particolare la Suzuki. Non è infatti un mistero che sulla nuova GSX-R stradale siano state traslate alcune delle soluzioni sperimentate in MotoGP, tra le quali il sistema di distribuzione meccanico a fasatura variabile VVT, ma anche la nuova elettronica con piattaforma inerziale IMU, che ha reso possibile l’implementazione di un pacchetto di assistenza pilota allo stato dell’arte.

«Questa GSX-R1000R mi ha impressionato molto, considerando che si tratta di una moto di serie» ha commentato Iannone. «Il motore è molto potente, ma l’erogazione è facile e gestibile per chi non ha molta esperienza, e allo stesso tempo abbastanza aggressiva per i più veloci. La maneggevolezza è eccellente: la caratteristica che ho trovato più impressionante è stata la velocità in curva, che mi ha ricordato le qualità che ho riscontrato sulla GSX-RR MotoGP. E anche il cambio è ottimo, il quickshifter è molto dolce».

«La maneggevolezza di questa GSX-R1000R è impressionante» ha confermato Rins. «E’ facile da guidare, l’avantreno dà molta fiducia e consente praticamente a chiunque di spingere forte, o anche solo di divertirsi. La potenza del motore è incredibile, ma allo stesso tempo dolce e sfruttabile. In generale, le reazioni sono prevedibili ed efficaci – sembra davvero una moto da corsa, ed è molto stabile in frenata».