Pare proprio che Sylvain Guintoli si annoi esattamente quanto noi durante questo periodo di lockdown. Fortunatamente, il Campione del mondo SBK 2014 ha deciso di passarsi il tempo producendo video, attingendo al suo archivio per... divulgare temi di grande interesse per tutti noi appassionati. Dopo il video in cui ha spiegato in dettaglio la tecnica della gamba fuori in staccata, ha pensato bene di confrontare un bel giro a Donington in sella alla sua Suzuki GSX-R 1000R (completamente di serie) con le prestazioni delle Superbike, e soprattutto della MotoGP.

Il risultato è abbastanza scontato, anche perché avendo oltretutto Guintoli girato in febbraio, prima che entrassero in vigore le restrizioni, ha trovato vento e una temperatura di circa 5°, che non è esattamente quella ideale per stabilire nuovi record. Il suo tempo è comunque un rispettabilissimo 1'37", ottenuto peraltro con tutto di serie, comprese le gomme. Sylvain sostiene - e probabilmente ha ragione - che in una giornata migliore il riferimento potrebbe scendere di un paio di secondi.

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La MotoGP non gira più a Donington da ormai una decina d'anni, e il record assoluto è ancora di Dani Pedrosa con 1'27", stesso riferimento ottenuto da Jonathan Rea in gara-2 lo scorso anno. Da notare come in gara-1, sul bagnato, il crono di Rea sia proprio 1'37".

Insomma, in mano a un campione del mondo, la differenza fra una moto 100% stradale e una Superbike o una MotoGP del 2006 (quindi all'ultimo anno di 990 - negli anni successivi le 800 non sono riuscite a migliorare il record) si attesta fra gli 8 e i 10 secondi. Pochi, tanti? Per noi sono pochissimi. Perché la considerazione fatta da Guintoli in chiusura dà effettivamente la misura di quanto siano vicine le moto sportive al non plus ultra delle "due ruote": se lo stesso confronto lo si facesse fra una F1 e un'auto supersportiva, il distacco raggiungerebbe facilmente il minuto. Date retta, noi motociclisti siamo fortunati...